La comparsa di scritte contro la memoria di Norma Cossetto, una ragazza italiana violentata e uccisa barbaramente dai Partigiani comunisti jugoslavi, non solo mi allarma come uomo delle istituzioni ma mi perplime e mi fa vergognare in qualità di Italiano. Scrivere sul muro di un cinema, “reo” di aver proiettato un film che ricorda la tragica sorte che è stata riservata in tempi non lontani ai nostri connazionali, frasi del tenore di “Norma Cossetto era fascista”, quasi a ergerla a buona giustificazione per un atto di barbarie, è un atto criminale che dimostra la pochezza morale e culturale di chi ha commesso quest’azione.
Strumentalizzare una tragedia nazionale, a pochi giorni dal giorno del Ricordo delle Foibe, per seminare ancora oggi odio politico è un atto da condannare, sia per il cattivo gusto di non dimostrare pietas per i defunti sia per l’effetto distorsivo di richiamare nel terzo millennio il concetto che “uccidere un fascista non è reato”, e su questo assunto troppi ragazzi missini sono stati vilmente assassinati.
Per questi atti che dimostrano l’ignoranza di chi ancora racconta la menzogna che le foibe furono uno sterminio di fascisti e non l’eccidio ai danni degli italiani, rei unicamente della propria nazionalità, dobbiamo ancora una volta ringraziare le sinistre per aver seminato odio e non aver consentito che gli italiani fossero uniti nemmeno nel ricordare una delle fasi più drammatiche della propria storia: questi sono gli effetti.
La memoria dei martiri delle foibe non è storia di parte bensì parte della storia e nessuno ha il diritto di infangare la memoria del Popolo Italiano.
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Senatore Andrea de Bertoldi
Fratelli d’Italia