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DALZOCCHIO (LEGA TRENTINO) * CHIUSURE DOMENICALI – BOCCIATURA CONSULTA LEGGE PAT: « LE SENTENZE SI RISPETTANO, MA IL PRINCIPIO DELLA NORMA ERA GIUSTO »

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17.44 - giovedì 1 luglio 2021

Mi trovo a dover rispettosamente dissentire dalle parole del collega Giorgio Tonini del Pd, secondo cui «poche sentenze della Corte costituzionale sono state più “annunciate” di quella depositata oggi, che sancisce l’illegittimità costituzionale della legge della Provincia autonoma di Trento n.4 del 2020, sulle chiusure domenicali degli esercizi commerciali», che sarebbe quindi da qualificarsi come «legge fuffa».

Il mio dissenso, attenzione, origina però non già da riserve giuridiche – le sentenze, tanto più quelle della Consulta, si rispettano-, bensì politiche. Più precisamente, tengo ad evidenziare che il fatto che già sei regioni avessero presentato leggi sulle chiusure domenicali venendo poi fermate, come ricorda il collega del Pd, ecco ciò non costituiva una buona ragione per stroncare sul nascere un tentativo, da parte della Provincia Autonoma di Trento, che continuo a ritenere opportuno.

Anzitutto perché il principio delle chiusure domenicali, in sé, non era – e a mio avviso tutt’ora non è – sbagliato, nella misura in cui rimarca il diritto, per un lavoratore, alla quiete a condividere il tempo domenicale con i propri affetti. In secondo luogo, ricordo come nulla sia più mutevole della giurisprudenza: abbiamo in effetti assistito varie volte, nella storia repubblicana, a cambi di rotta talora notevoli della Consulta; abbiamo pure visto leggi pacificamente in vigore da decenni essere ad un certo punto dichiarate incostituzionali, e via di questo passo.

Tutto questo per dire che i colleghi del Pd possono pure rivendicare d’essere stati «facili profeti», nel pronosticare la definitiva bocciatura della norma provinciale: è una osservazione lecita. Che però nulla toglie, insisto, ad un principio in sé corretto, e che andrebbe riscoperto, dato che la politica non ha solo la possibilità ma, in taluni casi, a mio avviso pure il preciso dovere di rendersi portavoce di istanze quali quelle volte ad armonizzare il più possibile il rapporto tra famiglia e lavoro”,

È quanto affermato in una nota dalla Capogruppo Salvini Trentino, Cons. Mara Dalzocchio.

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