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DALLAPICCOLA (PATT) * AGRICOLTURA: « CRISI DEL SETTORE ZOOTECNICO, È UN POZZO SENZA FINE »

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22.37 - lunedì 22 agosto 2022

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Giusto ieri, a pranzo con alcuni allevatori, si dialogava della tempesta perfetta che ha colpito il loro settore.

Non c’è elemento tra gli acquisti che normalmente deve effettuare una stalla che non sia schizzato verso l’alto in termini di prezzo. Spesso arrivando a superare il raddoppio del valore ordinario pre crisi. Erba medica, fieno, materie prime, energia, gasolio, assistenza tecnica: nulla di quello del quale ha bisogno una stalla e che grava sul bilancio in entrata è rimasto immutato nel prezzo. L’unico cespite a rimanere fermo nel valore è stato anche l’unico elemento in uscita: il prezzo del latte.

Intendiamoci, ad impazzire è stato tutto il sistema europeo della produzione del latte. Quello “spot”, (latte venduto sfuso in cisterna con contratto istantaneo) sta manifestando impennate di prezzo mai viste prima. Pare che il tutto sia legato a quanto al sistema zootecnico deviato non solo in termini di prezzi e di spese ma anche da chiusura o riconversione di aziende bovinicole da latte..

Si sentiva questa crisi, si percepiva da tempo. Strettamente legata a una serie di fattori strutturali quali l’invecchiamento degli imprenditori di settore, dalla difficoltà dei giovani ad aderire a modelli di vita piuttosto difficili da accettare oggi e dalla necessità di gestire ingenti investimenti. A parità di impegno rispetto ad altri settori, la bovinicoltura, consegna una marginalità assai risicata. Da qui, la necessità di guardare al sostegno premiale soprattutto europeo per poter far quadrare i bilanci, non è certo una prospettiva particolarmente entusiasmante.

Le risposte (?) della politica: se si considera poi che questa Pac è stata gestita sia a livello nazionale ma soprattutto a livello provinciale con incontri fatti in videoconferenza ben si può capire il perché i risultati si prospettino piuttosto deludenti.

Del resto, si avverte la forte impressione che dalla politica provinciale, il settore sia stato poco compreso. Questa maggioranza tutta presa a palchi e annunci stampa, è finita per occuparsi del problema quando i buoi erano ormai scappati dalla stalla. Gli allevatori sono in pochi, hanno un palco ed una platea piuttosto limitata e la loro attitudine ad affrontare i problemi in silenzio ed umiltà non ha inizialmente aiutato.

Così, il pur importante contributo di qualche milione di euro non è stato altro che una piccola pezza. Arriverà a coprire soltanto qualche buco qua e là nelle spese di questa pazza estate. Quando arriverà (pare non prima della fine dell’anno)!

Gli investimenti in promozione, tanto importanti nella scorsa legislatura, solo recentemente sono stati rinforzati. Dopo un iniziale drastico calo. Immaginatevi gli effetti sulle vendite e sui ricavi di settore di una spesa, quella della pubblicità, che non dà risultati immediati ed intensi. Senza considerare che uno dei principali elementi di forza è la continuità del messaggio.

Si riparte, poco, forse e adesso quando la sofferenza economica delle aziende è partita da più di un anno. E molto probabilmente proseguirà per un altro anno ancora. Col timore ma anche la ragionevole certezza che a cambiare strada e vita ci saranno ancora molti imprenditori e tecnici di settore.

 

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Michele Dallapiccola

Consiglio Provincia autonoma Trento (Patt)

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