(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Tra un selfie ed un flash mob. La ex segretaria provinciale del Pd e consigliere regionale uscente ha finalmente scoperto il senso di quella kermesse che l’ente pubblico sponsorizza da 18 anni. Visti i chiari di luna sostituire lo scoiattolo con l’orso è passato in secondo piano. Il dibattito nel centrodestra sul peso che dovrà avere FdI in Giunta nel caso il consenso nelle urne il 22 ottobre superasse la soglia delle due cifre ha fatto “sparire” dai media locali la scelta del Pd di sostenere come candidato chi, al giro scorso, aveva affossato l’ipotesi di quell’alleanza da cui anche la allora senatrice ed ora assistente del senatore aveva voluto prendere le distanze.
Un avvicinarsi ed allontanarsi dagli stessi errori che non “acchiappa” nemmeno chi i congressi li replica nelle urne. A chi guarda di lontano, quello del Pd, appare, fin dal 2016, come un costante avvitarsi sui “Déjà vu”. Senza idee o strategie.
La Elly Schlein, invocata per recuperare tra una fascia giovane sempre meno interessata alla Politica, fa più “flash mob” che sostanza. I “selfie” non sono voti, non a Trento, dove la campagna per le regionali è cominciata il 23 settembre scorso.
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Roberto Dal Rì
Commissario straordinario dell’Udc per il Trentino Alto Adige