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CORTEO SICUREZZA: AGIRE, M5S ASSENTI IL TRENTINO NON HA BISOGNO DI VOI

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11.28 - giovedì 20 luglio 2017

(Fonte: Agire per il Trentino) – Agire attacca gli assenti al corteo per la sicurezza e i 5 Stelle: «il Trentino non ha bisogno di voi!» . Glasnost è una parola russa che significa letteralmente ‘pubblicità’ nel senso di “dominio pubblico”; tradotta spesso con “trasparenza”.

È stata usata, a partire dal 1986, da Michail Gorbačëv, per identificare una nuova attitudine a non celare le difficoltà, a discuterne liberamente in modo trasparente e criticamente.

Un termine che, fino a qualche tempo fa, bene si addiceva al Movimento Cinque Stelle (ovvero quando non c’era da amministrare ma solo da attaccare e, si sa, la seconda azione è assai più semplice della prima) e a quei partiti e movimenti (civici, destre nostalgiche ed eterni indecisi) che ieri da buoni pusillanimi hanno disertato il corteo per la sicurezza.

Arriva per mano di Gian Piero Robbi e Sergio Manuel Binelli di Agire per il Trentino, il duro attacco che da una parte vede gli ‘assenti eccellenti‘ di ieri al corteo per la sicurezza, dall’altra parte l’ennesimo attacco sulla metamorfosi del Movimento 5 Stelle e del Meetup Trentino, che dalle ‘porte aperte‘ passa alle ‘porte chiuse‘.

Oggi, però, le cose sono cambiate, sostengono Robbi e Binelli: il M5S non è più una “semplice” forza politica di rottura ma è anche un movimento di rappresentanza, mentre le forze politiche non ufficialmente allineate né con il centro-sinistra né con il centro-destra si stanno organizzando per governare in vista di un grande schieramento centrista o quanto meno non a trazione leghista o forzista.Insomma il detto: “i panni sporchi si lavano a casa propria” all’occorrenza, viene tirato fuori, sopratutto quando devono essere discusse ‘cose’ che è meglio non far sapere.

Un cambiamento che ha alcune conseguenze fondamentali: la prima è che i punti di vista differenti diventano un problema quando c’è da prendere una decisione operativa. Bisognerebbe optare per il compromesso, strumento cardine in ogni movimento politico; invece, come dimostrato da quanto accaduto all’Hotel Adige e all’Hotel America pochi giorni fa, anziché puntare alla ricerca di una visione comune, o hanno vinto i protagonismi, accentuando le divergenze, o le ambiguità degne del peggiore dei postriboli politici.

E non ci sono state discussioni costruttive, ma distruttive o peggio ancora poco chiare: sì, perché ci può stare che gli animi siano accesi ma che un deputato e un consigliere provinciale, anziché camminare sulla stessa strada, decidano di fermarsi e scontrarsi, la dice lunga sullo stato di salute del Movimento Cinque Stelle, sia a livello nazionale che locale; e che una decina di sindaci, che sembrano più occupati a vendersi al miglior offerente anziché amministrare i loro Comuni allo sfascio, vogliano tener sotto scacco la politica Trentina con annunci e annuncini la dice ancora più lunga.

Tuttavia – conclude la nota di Robbi e Binelli -, non c’è nulla di nuovo sotto al sole: per chi conosce le dinamiche del M5S trentino e dei finti civici, dei nostalgici e dei camaleonti dall’interno, è una situazione che è più vecchia di quanto si possa immaginare.

Tra i pentastellati trentini, infatti, la democrazia è stata sempre sospesa: o si decide come pretendono i “capi” o “quella è la porta, è stato un piacere”; mentre fra le altre formazione quello che conta è non dividere con nessuno la scena politica e fare i divi o le prime donne davanti alla telecamere e ai giornali.

Insomma, un’oligarchia che deve illuminare l’elettorato: come può un Movimento che litiga con se stesso pensare di potere amministrare una città nella quale convivono varie e opposte forme mentis? O come possono dei politicanti fasulli fare la morale sulla necessità di costruire un grande schieramento che si basi su dei punti programmatici e non esporsi pubblicamente per quanto riguarda la sicurezza e l’immigrazione (sui quali si giocherà la prossima partita elettorale)?

Il Trentino può tranquillamente fare a meno di queste brutte copie di Fantozzi (pace all’anima sua) e guardare avanti, verso il futuro: se l’obbiettivo principale del centro-destra autonomista è sicuramente quello di governare, non staremo con le mani in mano nel momento in cui si porranno le basi per creare un’opposizione divisa, corruttibile e senza una minima strategia comune.

 

 

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Gian Piero Robbi

Sergio Manuel Binelli

Agire per il Trentino

 

 

 

 

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