Incomprensibile e assurda la posizione dell’Associazione Pro Vita sulla presunta ideologia gender che verrebbe insegnata nelle scuole, per cui si invoca un disegno di legge che metta ordine nella “tragica” situazione delle scuole trentine. Sfugge davvero il senso delle 6000 firme raccolte e consegnate con grande spolvero e orgoglio al presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder. Parlare di indottrinamento di giovani, bambini/e e ragazzi/e è un falso storico.
Per non parlare della citata “antropologia dannosa per il sano sviluppo psico fisico dei giovani”. Concetti totalmente estranei a quanto avviene ed è avvenuto nelle scuole trentine e che il movimento Pro Vita vorrebbe fare credere. Per contro preme sottolineare l’ importanza e la necessità di ripristinare i corsi di educazione di genere per costruire identità forti e rispettose, qualsiasi esse siano, scongiurare ignoranza e pregiudizi, episodi di bullismo, sopraffazione e violenza.
Garantire a tutte e a tutti di essere semplicemente quello che si è resta il tema dei temi. E nessuna istituzione educativa, a partire dalla famiglia alla scuola, può chiamarsi fuori. Tutto il resto è malafede e pregiudizio che si basa sul nulla e su ideologie retrive e dannose per i giovani e per tutta la società.
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Lucia Coppola
Consigliera provinciale/regionale Trentino Alto Adige – Gruppo Misto/Europa Verde
