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COPPOLA (EUROPA VERDE) – INTERROGAZIONE * TRENTINO – COVID: « L’APSS SI STA ORGANIZZANDO PER SOMMINISTRARE SENZA PRENOTAZIONE IL VACCINO AI RAGAZZI DAI 12 AI 18 ANNI? »

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18.04 - giovedì 12 agosto 2021

La campagna vaccinale trentina procede a rilento: unica area italiana a non aver raggiunto la soglia del 50 per cento di vaccinati con doppia dose. Secondo l’ultimo rilievo di Gimbe hanno ricevuto il ciclo completo di vaccinazione il 49,7 per cento della popolazione e l’11,9 per cento ha ricevuto solo la prima dose.

Dati che ci pongono al di sotto del resto d’Italia dove la maggior parte delle regioni si avvicina alla soglia del 60 per cento.

La nostra Provincia conta poco più di 500.000 abitanti e sembra incredibile che non si sia riusciti a raggiungere un maggior numero di persone.
I motivi della scarsa adesione sono molteplici, dalla insufficiente disponibilità di dati sulla sicurezza ed efficacia dei vaccini, spesso comunicati in maniera confusa e contraddittoria, una diffusa preoccupazione che l’approvazione sia stata troppo frettolosa, fino a chi è contrario alle vaccinazioni in generale. A tutto ciò si aggiungono anche imprevisti organizzativi dovuti al cattivo funzionamento della gestione delle prenotazioni, ad esempio la difficoltà di accedere al Cup.

Il Commissario Ferro ha affermato che il problema è per lo più culturale. Siamo una delle Province italiane dove si consumano meno farmaci, insomma siamo convinti che il nostro corpo sia in grado di affrontare la malattia senza ricorrere alla vaccinazione.
Il Presidente dell’Ordine dei Medici dott. Ioppi, commentando la scarsa adesione della nostra provincia alla vaccinazione, ha affermato: “Abbiamo da recuperare l’adesione di tanti pazienti portatori di patologie che ancora non si sono vaccinati, registriamo una resistenza nei cittadini tra i 20 e i 50 anni, dobbiamo sostenere le famiglie perché si preoccupino di far vaccinare i ragazzi subito, prima dell’inizio dell’anno scolastico”.

La quarta ondata Covid è già partita e lo dimostra la nuova impennata di casi, che per fortuna per ora resta contenuta e soprattutto resta contenuta l’ascesa dei ricoveri, soprattutto in terapia intensiva, grazie anche alle vaccinazioni. Per il prossimo futuro, in autunno, si prospetta una maggiore circolazione del virus pandemico alla ripresa scolastica e delle attività lavorative dopo la pausa estiva. Ora l’attenzione è puntata sui giovani e il commissario Figliuolo ha chiesto alle Regioni di predisporre corsie preferenziali per il vaccino ai ragazzi dai 12 ai 18 anni, anche senza prenotazione.

Se l’obbligo del green pass ha dato una accelerata alla campagna vaccinale, ancora molto si può fare per convincere più persone possibili. Serve un ulteriore sforzo finalizzato a convincere gli indecisi, a sollecitare chi finora ha temporeggiato e ad agevolare le somministrazioni stesse, con un servizio ancora più capillare, affinché tutti rispondano positivamente all’appello.
Ricordo inoltre che più volte in Aula consiliare l’assessora alla sanità ha rassicurato sulla necessaria nomina di un primario di malattie infettive presso l’ospedale Santa Chiara di Trento. Al momento non risulta alla scrivente che sia stato indetto un concorso.

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Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia per sapere:

se l’Apss si sta organizzando per la somministrazione del vaccino anti Covid ai ragazzi dai 12 ai 18 anni senza prenotazione;

quanti ragazzi dai 12 ai 18 anni hanno aderito sino ad ora alla campagna vaccinale anti Covid;

quali iniziative ed azioni si intendano mettere in campo per convincere sempre più persone ad aderire alla vaccinazione, in particolare le persone più fragili e la fascia tra i 20 e i 50 anni, che ad oggi appare la più restia;

se valuti possa essere efficace l’iniziativa dei vax bus che sono in grado di raggiungere anche i paesi lontani dai grandi centri e consentono alla popolazione di vaccinarsi anche senza prenotazione.
quanti punti vaccinali sono attualmente esistenti in provincia di Trento, dove sono ubicati e il numero di vaccinazioni effettuate per ogni sede;

come mai l’assessora alla sanità, tenendo conto che nel curriculum scientifico dell’attuale commissario non risulterebbe una adeguata esperienza in tema di malattie infettive e di vaccini, non provveda affinché rapidamente, attraverso un concorso, venga nominato un direttore di struttura complessa delle malattie infettive in grado di essere autorevole riferimento delle problematiche in oggetto.

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Cons. Lucia Coppola

consigliera provinciale/regionale Gruppo Misto/Europa Verde

 

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