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COPPOLA (EUROPA VERDE) – INTERROGAZIONE * SANITÀ TRENTINA: « SUL PIANO SANITARIO FUGATTI INTENDE RIVEDERE IL COMPORTAMENTO DELLA GIUNTA PAT? »

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18.02 - giovedì 26 agosto 2021

Fra un concerto e l’altro quale sanità per il futuro del Trentino?

Quale sanità avremo in Trentino e come funzionerà sono in molti a chiederselo, dopo che la Giunta ha presentato le proprie proposte in questi giorni.

Prima ancora delle forze politiche le organizzazioni sindacali e professionali di tutte le categorie sanitarie si sono espresse in modo critico e negativo. Poi tutte le forze politiche, eccezion fatta per la Lega nord, che fanno parte della quarta commissione legislativa, hanno espresso un giudizio negativo, ma ciò sembra importare poco a Fugatti & C.

La recente pandemia da COVID-19 – ancora in corso e forse nuovamente in ripresa – e numerosi altri episodi – vedi il caso di Ginecologia-ostetricia all’ospedale S. Chiara di Trento, la carenza di personale sanitario (sconosciuta anche ai dirigenti, come nel caso del pronto soccorso di Arco), per citare quelli più recenti, ma non dimenticando l’incremento significativo dei tumori al seno non curati o curati tardivamente, come emerge da dati del Ministero della Sanità, i tempi sempre più dilatati per le prestazioni diagnostiche ambulatoriali – dimostrano che la sanità trentina sta attraversando una grave crisi, che ha molte cause, alcune delle quali si trascinano ormai da anni senza che si sia in grado di porvi rimedio.

Alcune di queste cause sono note da tempo; l’eccessiva frammentazione delle strutture – con una impressionante dispersione di personale medico e infermieristico sul territorio, che rende a volte precaria e tardiva l’erogazione dei servizi, la necessità degli utenti di recarsi da Trento in periferia (Arco, Cavalese o Borgo Valsugana e Cles) per sottoporsi ad accertamenti diagnostici, la “fuga” dei pazienti affetti da gravi patologie verso ospedali di regioni limitrofe, ne sono conferma incontrovertibile.

Insomma una situazione che richiederebbe capacità di confronto con tutti, forze sociali, sindacali e politiche, tanto più che il costo pro-capite della sanità trentina è superiore alla spesa media nazionale, e dunque qualcosa che non va ci deve pur essere.

Ma sono questioni note e su cui ci sarà modo di tornare anche nei prossimi mesi.

La ragione principale che mi ha indotta a presentare questa interrogazione riguarda lo stile, definiamolo così, vetero-leghista, che contraddistingue la Giunta Fugatti, uno stile sempre più inaccettabile perché non tiene in nessun conto dell’esigenza di garantire il confronto e la partecipazione democratica. Quando una riforma produrrà effetti che vanno ben oltre i tempi di questo governo e che, soprattutto, riguarda tutta la popolazione, i comportamenti dovrebbero essere meno autocratici e più aperti al confronto. Poi, ovviamente, alla fine si tireranno le somme e si prenderanno le decisioni, ma in modo chiaro e trasparente.

Oggi si discute di sanità, ma la stessa logica emerge anche in altri settori, si pensi alla viabilità, come il caso del completamento a nord della autostrada della Valdastico, che nessuno che risieda nei territori interessati dall’opera vuole, tranne Fugatti.

Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Giunta provinciale per sapere se non intenda rivedere il comportamento della Giunta nelle decisione sul piano sanitario ed anche su altre questioni di pari rilevanza (come scuola, mobilità, ecc.), garantendo la partecipazione democratica oggi messa in discussione.

 

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Lucia Coppola
Gruppo Misto-Europa Verde

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