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COPPOLA (EUROPA VERDE) – INTERROGAZIONE * RIVA GARDA – FASCIA LAGO: « PIÙ CRITICITÁ CHE ELEMENTI POSITIVI NEL PROGETTO DELL’ARCHITETTO NUNES? »

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15.17 - lunedì 11 aprile 2022

Il progetto per la fascia lago a Riva del Garda pensata dall’architetto portoghese Joao Nunes ci racconta di un “polmone verde” a ridosso del lago, un boulevard, il contatto “aereo” con l’acqua.

Pur apparendo positiva l’impostazione generale tesa a salvaguardare il parco e ad ampliare gli spazi pubblici, non sembra, invece, condivisibile aver incentrato lo studio su aspetti prevalentemente paesaggistici tralasciando ogni attenzione ai delicati aspetti ambientali delle sponde del lago.

Quando si interviene su un ecosistema complesso, che partendo dal parco finisce per incidere sulla fascia costiera, si dovrebbe affiancare alla figura di un architetto paesaggista anche esperti di idrobiologia e botanica, e forse è proprio per questa carenza che emergono alcune importanti criticità.

Vi è uno squilibrio tra le istanze paesaggistiche che prevalgono sulla cura e attenzione agli aspetti ambientali ed ecosistemici. La fascia lago è sottoposta a un carico antropico enorme che ne compromette la capacità di resilienza.

Per questo il fulcro dello studio avrebbe dovuto essere quello di porre l’attenzione su interventi compensativi e di rinaturalizzazione di qualche tratto di costa in un’ottica di mitigazione del carico antropico.

La fascia lago è un paesaggio non tanto da modificare quanto piuttosto da curare. In un’ottica di turismo di qualità non si può sottovalutare che per un numero crescente di persone la naturalità di un luogo è elemento di particolare valore.

Non posso condividere una progettualità che prevede, con una certa audacia, la riprofilatura della spiaggia. Si tratterebbe di un’operazione che finirebbe per aumentare ulteriormente il carico antropico andando ad aggravare i problemi già presenti, anziché ad attenuarli. La fruibilità degli spazi pubblici può essere ampliata verso le aree più interne, anziché a scapito delle rive esistenti.

Queste semmai richiederebbero interventi di rinaturalizzazione almeno alle foci dei torrenti Albola e Varoncello e alla penisola limitrofa, con il ripristino dei canneti quali habitat necessari per molte specie, cancellate in passato per far spazio a un litorale a servizio solo dei bagnanti.

Si tratta di interventi fondamentali per “l’ecologia del lago”, ma anche di sicuro pregio paesaggistico, anche se difficilmente l’uomo supera la natura in bellezza.

Lo studio è gravemente carente su questo punto, perché non solo non cura l’esistente, ma addirittura prospetta soluzioni che vanno in senso opposto. I riempimenti prospettati, con materiale lapideo e ghiaie, danneggeranno irreversibilmente quel poco di ecosistema acquatico sopravvissuto ai precedenti interventi di artificializzazione del lungo lago. Spostare la linea di costa di una misura variabile dai 10 ai 40 metri (masterplan) può letteralmente far sparire le alghe del fondale, rendendolo così inadatto a molte specie.

Sappiamo tutti, o dovremmo saperlo, che il lago come organismo vivente è in grave sofferenza e il suo equilibrio fortemente compromesso dall’attività dell’uomo. Non è ipotizzabile che si possa pensare di cancellare le praterie algali, assolutamente necessarie per l’ecosistema lago e che certo non sono compatibili con le nuove profondità che il lago verrebbe ad assumere. Sono tra le poche aree dove i pesci trovano ancora un ambiente protetto adatto e abbastanza ricco, visto che è vietata la pesca sub. Tra l’altro l’estensione delle spiagge comporterebbe fondali scoscesi con profondità delle acque inidonea a una comoda e sicura balneabilità.

Un altro aspetto ambientale fondamentale su cui sarà necessario porre attenzione è il capitolo illuminazione. Il tema dell’inquinamento luminoso si sta diffondendo, l’Italia purtroppo è ancor oggi uno dei paesi europei meno sensibile. L’attuale sistema di illuminazione della fascia lago pare adeguato in termini di luminosità, si auspica che questa soglia non venga superata. Tra l’altro il tema illuminazione porta con sé ingenti costi sia in termini di dotazioni che di consumi. E’ dunque fondamentale evitare un’illuminazione eccessiva per i profili ambientali e di rispetto della naturalità delle fasi del giorno, ma anche quale luogo per godersi passeggiate rilassanti a contatto con un ambiente che ci consenta di rigenerarci dagli stimoli visivi e uditivi a cui siamo sempre più sottoposti e che possono costituire vere e proprie fonti di stress.

A fianco ai primi due ambiti di carattere prevalentemente ambientale si inserisce la questione paesaggio, rispetto alla quale non possiamo dimenticare la Convenzione Europea del Paesaggio del 2000, che riconoscere giuridicamente il paesaggio in quanto componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità.

L’elemento identitario incide non solo sulla percezione anche emotiva che i cittadini hanno del loro territorio, ma è anche un elemento indispensabile per garantire autenticità ai luoghi. Se non stiamo particolarmente attenti c’è il rischio che tutto il mondo si uniformi alla moda del momento, se questo può essere positivo per ambiti che effettivamente necessitano di una riqualificazione, all’opposto la cosiddetta “modernità” può essere un grave danno per chi ha una storia e un’architettura meritevole di tutela.

Per questo si reputa indispensabile prevedere per gli edifici della colonia Miralago con la sua chiesetta e per villa Seeblick interventi di risanamento conservativo.

Allo stesso modo merita tutela il parco con le sue essenze pregiate, per la cura e progettazione del quale sarà opportuna la presenza di un botanico, anche perché le essenze prospettate (betulle e castagni) mal siadattano a questo ambiente.

Mentre gli altri edifici, ove non oggetto di risanamento conservativo, potrebbero essere demoliti e non più ricostruiti allo scopo di evitare l’ulteriore carico antropico che conseguirebbe a una loro ristrutturazione.

Anche l’edificio di Punta Lido pur non avendo un intrinseco valore è divenuto parte integrate del paesaggio e per questo meriterebbe attenzione, anche perché il paesaggio limitrofo è destinato a subire pesanti ferite con la realizzazione del teatro e con l’ampliamento dell’hotel Lido.

L’area ex Cattoi merita di essere inserita nel sistema parco e ciò anche a titolo di compensazione ambientale e paesaggistica del consumo di suolo determinato sia dal nuovo teatro che dalle previsioni di ampiamento dell’hotel Lido, senza dimenticare che viale Rovereto è già oggi gravato da un eccessivo carico urbanistico e di traffico.

La definizione dell’area potrà essere realizzata con alberature di pregio.

Il sistema depurazione di porto San Nicolò è in affanno da anni, è sottodimensionato e presenta tutti i segni del tempo sia come struttura che per la tecnologia impiegata, pertanto è auspicabile che venga dismesso il prima possibile. Quando ciò avverrà ci sarà modo di valutare e ponderare quale intervento sarà più opportuno, allo stato pare prematuro ogni valutazione. Certo che se si ipotizza la realizzazione di una piscina in fascia lago quella è l’ubicazione meno impattante.

La modifica della costa presenta anche notevoli criticità da un punto di vista della sostenibilità della spesa, se mai vi saranno capitali di questa portata a disposizione del pubblico sono convinta che vadano impiegati in interventi a tutela e ripristino della qualità delle acque, aspetto questo fondamentale anche da un punto di vista del ritorno economico. La qualità delle acque del lago di Garda che lo si voglia ammettere o meno è sempre più carente.

Alla presentazione del progetto Nunes era presente l’assessore Tonina che ha assicurato che la Provincia Autonoma di Trento seguirà con attenzione il percorso di pianificazione paesaggistica che interessa la fascia lago del Garda, in quanto territorio straordinario, importante per tutto il Trentino.

 

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Ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

se non ritenga che la fascia lago non solo vada preservata, ma richieda interventi di ripristino ambientale con interventi di rinaturalizzazione e la consulenza di botanici e idrobiologi;

se non ritenga che il tema dell’illuminazione pubblica vada affrontato con la massima attenzione rispetto al tema dell’inquinamento luminoso;

se non ritenga che la Colonia Miralago con la sua chiesetta e Villa Seeblick meritino di essere sottoposti a risanamento conservativo per mantenere viva l’identità del luogo;

se non ritenga che l’area ex Cattoi meriti di essere inserita nel “sistema parco” e ciò anche a titolo di compensazione ambientale e paesaggistica del consumo del suolo determinato sia dal nuovo teatro che dalle previsioni di ampliamento dell’Hotel Lido;

se non ritenga opportuno che sia dismesso al più presto il sistema di depurazione di porto san Nicolò, in affanno da anni e sottodimensionato;

se non ritenga che vada fatto uno sforzo finanziario con interventi di tutela e ripristino della qualità delle acque del lago di Garda, aspetto questo fondamentale anche dal punto di vista del ritorno economico.

 

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Cons. Lucia Coppola

Consigliera provinciale/regionale- Gruppo Misto/Europa Verde

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