Mentre il Cnr, il Gimbe, L’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali danno la provincia di Trento in grande affanno nella copertura vaccinale ponedola agli ultimi posti in Italia, il direttore del Dipartimento salute dà dati più confortanti anche se ancora decisamente bassi: il 51,4% dei trentini ha completato il ciclo vaccinale e il 66,6% ha ricevuto almeno una dose.
Mentre per gli over 60 vi è stata una buona risposta, la fascia più in ritardo e che preoccupa è quella sotto i 50 anni.
I Sindacati confederali denunciano ampie sacche di popolazione non vaccinata nelle valli, soprattutto quelle a vocazione turistica.
Un problema di non poco conto, in primis per la salute pubblica, ma anche per l’economia, considerato che la stagione invernale è prossima e si teme che nuovi lockdown possano arrecare grave danno a tutto il settore e non solo a quello turistico naturalmente.
Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:
quali sono i dati, divisi per valli e per fasce di età della popolazione, delle vaccinazioni effettuate (prima dose e ambedue le dosi);
se si intendono adottare tecniche di comunicazione adeguate per migliorare l’adesione vaccinale per il Covid-19 in particolare in quelle zone del Trentino dove l’adesione è stata più bassa.
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Cons. Lucia Coppola
Consigliera provinciale/regionale Gruppo Misto/Europa Verde
