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COPPOLA (EUROPA VERDE) – INTERROGAZIONE * CULTURA: « FILM FESTIVAL – ORIENTE OCCIDENTE – CENTRALE FIES, TAGLI INGIUSTIFICATI »

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11.56 - giovedì 23 febbraio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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ENNESIMO ATTACCO INGIUSTIFICATO DELLA GIUNTA LEGHISTA ALLA CULTURA TRENTINA

All’ordine del giorno della seduta della Quinta commissione di ieri 22 febbraio vi è stata l’espressione di un parere su una deliberazione della Giunta provinciale, avente ad oggetto la ripartizione dello stanziamento complessivo del capitolo 351055 per il fondo unico provinciale per lo spettacolo, per gli esercizi finanziari 2023-2024.

Alla luce di detta delibera si evince un taglio del 17 per cento del finanziamento provinciale che interessa in particolare il Film Festival, Oriente Occidente e Centrale Fies. Tagli assolutamente ingiustificati. Fino al 2019 i sopracitati soggetti programmavano sulla linea di contributo “Attività culturali di rilievo provinciale attuate in Convenzione “ (art. 11 della legge provinciale n. 15 del 2007) – e attraverso la convenzione si stabiliva il riconoscimento del ruolo primario delle azioni culturali degli enti garantendone una continuità nel tempo.

Per gli anni 2020 e 2021 i festival hanno presentato domanda di contributo come “Progetti culturali di rilievo provinciale” (art. 12 della legge provinciale) – domanda ordinaria annuale, in attesa che trovasse spazio una modulistica di criteri oggettivi e quantitativi sul Fondo Unico Provinciale Spettacolo che nel primo triennio di attuazione prevedeva solo compagnie produttrici che circuitavano sul territorio locale.

Con la creazione nel 2021 di una griglia valutativa e di criteri quantitativi oggettivi per il comparto festival, è stato possibile entrare nella triennalità dei contributi FUPS Fondo Unico Provinciale Spettacolo. La proiezione di un taglio del 17% sul contributo della Provincia Autonoma di Trento, principale finanziatore, pone in difficoltà e contraddice i principi e le Linee Guida della Provincia approvate nel 2020, che spingono invece su uno sguardo lungo e prospettico.

La produzione culturale ha un effetto di moltiplicatore per altri settori economici e diventa, in alcuni casi, una componente fondamentale per crescita e occupazione. Nello scenario attuale, cultura e creatività vengono sempre più identificate come fattori di innovazione, crescita e sviluppo per imprese e territori. L’investimento della Provincia sulle nostre realtà ha un effetto moltiplicatore e il valore ritorna alla collettività non solo in termini culturali e sociali ma anche economici. Queste realtà culturali lavorano e presentano misurazioni di impatto e bilanci sociali che ben raccontano l’indotto sia diretto che indiretto, in relazione alle attività di Festival ma anche alle altre attività che si fanno durante l’anno.

L’impatto diretto è in personale, fornitori e turismo generato dagli eventi.

Questi enti sono divenuti negli anni imprese culturali.

Essi sono protagonisti della vita culturale trentina non solo portandovi Festival, con il loro mondo di eccellenti interpreti, ma lavorando durante tutto l’anno a stretto contatto con la comunità locale tramite attività formative, lavoro con le giovani generazioni, progetti di residenza, di scambio, impegnandosi ad essere fortemente presenti sul territorio e allo stesso tempo a collocarsi con le loro peculiarità al centro del lavoro creativo internazionale, pur vivendo geograficamente una periferia, essere GLOCAL.

L’obiettivo che vogliono raggiungere è quello di integrare la rete locale, con la rete nazionale e quella internazionale, sviluppando tali relazioni attraverso stretti rapporti di collaborazione e progetti finanziati dal MIC e dall’Unione Europea. Una visione quindi a più livelli e che si rivolge a pubblici diversi, incontrando quella definizione di audience development – poco traducibile all’italiano – che permette alla comunità di vivere il bene culturale, di percepire il valore aggiunto della cultura, partecipandovi da membro attivo, attore della cultura e non più mero spettatore.

Azioni e obiettivi questi attorno ai quali ruotano i loro action plan per la cultura, che a confronto con le linee guida individuate dalle politiche culturali della Provincia Autonoma di Trento sono perfettamente coerenti. Una cultura, la loro, che è anche organizzativa e gestionale (con più di 20 persone, professionisti del settore, che lavorano per le loro realtà, con contratti a tempo indeterminato) e che grazie alle relazioni nazionali ed internazionali stiamo esportando con un riconoscimento della competenza e del know-how che in Trentino siamo stati capaci di creare e generare.

L’espansione verticale e orizzontale della visione dell’impresa ha anche imposto una ridefinizione delle risorse a disposizione e una diversificazione dei contributi, imponendo una maggiore capacità imprenditoriale nel ricercare risorse alternative al contributo pubblico.

La Provincia rimane comunque il loro principale sostenitore. Gli enti sono inoltre coinvolti in progetti europei, che offrono ulteriori possibilità di sviluppo, ma che allo stesso tempo pongono di fronte al tema del co-finanziamento: nel campo culturale la linea di finanziamento Creative Europe richiede infatti una partecipazione al finanziamento al 50%. Va rilevato come oggi, al di là dei singoli progetti finanziati da fondazioni, bandi ministeriali e possibili reti internazionali, quello che viene richiesto anche al terzo settore è una capacità imprenditoriale e una visione a lungo termine che si basa necessariamente almeno su una triennalità programmatica e che deve trovare un riscontro in una possibilità/certezza di finanziamento delle maggiori imprese culturali trentine anche in seno alla provincia e al Servizio attività e produzione culturale. Essere imprese culturali significa infatti progettare a medio e lungo termine, gestire imprese che hanno dai 5 agli 8 dipendenti assunti a tempo indeterminato, progetti e impegni a livello nazionale e internazionali su progettualità anche a 4 anni (2027); essere imprese culturali significa impegnarsi nella diversificazione delle attività degli stakeholder, dei target, dei finanziatori (per cui riusciamo ad autofinanziarci per oltre il 30%); tutto questo, tuttavia, significa anche la necessità da parte delle istituzioni del riconoscimento del valore sociale delle loro azioni.

Ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

quali sono stati i criteri che hanno determinato i tagli in un’unica direzione;
perché non si è valutato il grande impatto che questi tagli avranno sull’ offerta culturale, sull’ occupazione e sull’ indotto;
come mai non si sono valutati i risultati eccellenti sia sulla fruizione provinciale che nazionale e internazionale;
perché non è stata presa in considerazione l’ offerta formativa di questi enti culturali di eccellenza indirizzati alle giovani generazioni;
se non si ritenga, visto il passo falso compiuto, di ripristinare i finanziamenti già previsti, stante anche la programmazione già in atto.

 

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Cons. Lucia Coppola

Consigliera provinciale/regionale- Gruppo Misto/Europa Verde

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