Il concerto di Vasco Rossi ha portato con sé tante polemiche. Una tra le tante criticità sollevate è stato il sacrificio di ben 27 ettari di campagna, un prezioso suolo agricolo tra Trento e Mattarello. Dalla metà di ottobre 2021 le ruspe della Protezione civile hanno iniziato a portare in località San Vincenzo decine di migliaia di metri cubi di terra per preparare l’area al concerto e accogliere circa 120 mila persone.
Il sacrificio di quel prezioso terreno rurale è una delle tante aggressioni che negli anni sono state perpetrate all’ambiente trentino. Amiamo parlare di sostenibilità, biodiversità, ci preoccupiamo degli effetti devastanti dei cambiamenti climatici ma nei fatti quando si tratta di speculare non ci facciamo tanti scrupoli.
Ho letto con interesse il lodevole lavoro di un gruppo genitori che si sono interrogati sull’impatto ambientale prodotto dal concerto di Vasco Rossi, quantificando il numero di alberi necessari per compensare la CO2 equivalente emessa dall’evento. La proposta avanzata dai loro bambini è quella di piantumare alberi lungo il perimetro della Trentino Music Arena.
I genitori hanno inviato una lettera al Sindaco di Trento esponendo la loro ricerca. E’ stato considerato il fattore emissivo e di conseguenza l’anidride carbonica prodotta da tutti i mezzi a motore (automobili, navette, camion, trattori, mezzi agricoli, carrelli elavatori, autogru, etc.), dagli impianti e servizi coinvolti nel concerto (impianto luci, impianto suono, etc.) arrivando a calcolare più di 1.200.000 KG di CO2 emessa. Ipotizzando di piantare alberi ad alto fusto in clima temperato situato in città (quindi in un contesto di stress ambientale maggiore rispetto al bosco naturale) possiamo pensare che l’albero possa assorbire mediamente tra i 10 ed i 30 kg CO2/anno, con un ciclo di accrescimento, in cui l’albero raggiunge la sua maturità, di 30 anni.
Quindi un albero in contesto urbano può assorbire circa 1.000 kg CO2 (in termini di stock di carbonio, a maturità vegetale). Dall’analisi per poter compensare il concerto di Vasco Rossi bisognerebbe piantare un numero di alberi pari a 1.252.
Piantare alberi è un modo per prendersi cura dell’ambiente, ma anche della comunità e soprattutto delle nuove generazioni. Se cresce la coscienza ambientalista nascono nuove generazioni di cittadini che hanno a cuore il patrimonio naturale in cui vivono.
Ricordiamoci che gli alberi producono ossigeno e assorbono anidride carbonica. La chioma di un piccolo albero produce la quantità di ossigeno di cui un uomo ha bisogno ogni giorno. Favoriscono il risparmio energetico. Infatti abbassano le temperature perché riducano la riflessione del calore. Gli alberi depurano l’aria, riducono il rumore, controllano l’erosione, aumentano il benessere delle persone, la biodiversità offrendo riparo e alimenti necessari agli animali.
Circondare quindi l’area San Vincenzo con gli alberi offrirebbe dei benefici indubbi anche a fronte del riutilizzo di quella zona per futuri eventi musicali o sportivi.
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Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:
quale sia la sua riflessione sui dati forniti dal gruppo di genitori sull’impatto ambientale prodotto dal concerto di Vasco Rossi;
se intende supportare, assieme al Comune di Trento, la lodevole proposta dei genitori e dei loro bambini di provvedere alla piantumazione di alberi lungo i confini della Trentino Music Arena, dando così un contributo riparatore al consumo di suolo, contribuendo al miglioramento della biodiversità, del paesaggio e creando una barriera protettiva dal calore e dal rumore per i futuri eventi che verranno organizzati.
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Cons. Lucia Coppola
Consigliera provinciale/regionale-Gruppo Misto/Europa Verde
