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COOPERAZIONE TRENTINA: UTILE DI 215 MILA EURO (+14%) PATRIMONIO A 31,7 MILIONI

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07.36 - sabato 10 giugno 2017

(Fonte: Ufficio stampa Cooperazione trentina) – Federazione: una piattaforma tecnologica per i soci. Il direttore Alessandro Ceschi ha presentato il progetto di valorizzazione dei soci, attraverso una piattaforma tecnologica che circolarizzi servizi, informazioni, vantaggi.

I dati del Bilancio 2016, approvato dall’assemblea, attestano la solidità patrimoniale della Federazione. L’esercizio si è chiuso con un utile di 215 mila euro. In leggera flessione il fatturato. Stabile il numero dei dipendenti.

Gli interventi dei vicepresidenti hanno presentato dati e prospettive dei quattro settori.

I quasi 290 mila soci della Cooperazione Trentina sono un patrimonio che rende unico il movimento ma spesso sconosciuto, non studiato, non approfondito.

E’ partito da questa constatazione il ragionamento del nuovo direttore della Federazione, Alessandro Ceschi, che ha presentato ai rappresentanti delle cooperative riuniti nella seconda parte dell’assemblea riservata ai soci  una proposta specifica.

“In quest’epoca, dove le informazioni sono il nuovo petrolio raccogliere in maniera strutturata le informazioni su soci e socie costituisce quasi una necessità, più che una semplice opportunità. L’esigenza di sostituire nelle carte in cooperazione la vecchia banda magnetica con i microchip, costituisce quindi una preziosa occasione da cogliere”.

La proposta, intitolata “Il valore dei dati personali: le potenzialità per il movimento cooperativo” e già stata discussa all’interno del Comitato di Settore del consumo, in Consiglio di Amministrazione, con il Sait, con Cassa Centrale Banca, e Phoenix Informatica, e va nella direzione di trasformare radicalmente la Carta in cooperazione, ampliandolo e facendola divenire la carta di identità del socio della cooperazione trentina, indipendentemente dal settore di riferimento.

Si tratta di un progetto di grande impatto, che permetterà di misurare quanto i soci si sentano realmente coinvolti nella “narrazione” cooperativa, quanto partecipino, quanto siano consapevoli delle opportunità collegate.

E, soprattutto, quanto il sistema cooperativo sappia farsi “movimento” per creare una vera e propria “community” di soci che dialogano ed interagiscono tra loro e con la rete di cooperative presente in Trentino.

Il progetto prevede la realizzazione di una vera e propria piattaforma tecnologica attraverso la quale identificare il socio per fornire ulteriori servizi, informazioni e vantaggi.

Uno strumento che si differenzierebbe per le regole di utilizzo, chiare, condivise, trasparenti. Lo strumento operativo potrebbe rimanere la “carta”, oppure lo smartphone.

 

 

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Le relazioni dei vicepresidenti

Per le 273 cooperative di lavoro, sociali, servizio e abitazione (Lssa) – ha riferito la vicepresidente Marina Castaldo – il 2016 è stato un anno complessivamente positivo. Sono cresciuti i lavoratori dipendenti (+7%), con una prevalenza di contratti a tempo indeterminato, e i fatturati (+7,5%).

Approfondendo il tema, giudicato strategico, del “fare rete”, la vicepresidente ha sottolineato la necessità in un periodo come l’attuale di calo delle risorse di elaborare ipotesi di razionalizzazione, prima di essere spinti dalle necessità.

Il vicepresidente per il settore credito, Cesare Cattani, ha parlato dei cambiamenti in atto nel sistema bancario e dei processi di riorganizzazione che interessano le Casse Rurali. In Trentino negli ultimi sei anni si sono chiusi 100 sportelli, di cui circa la metà di Casse Rurali. Queste ultime dispongono attualmente di 331 sportelli, un numero pari a quello di 20 anni fa.

A seguito dei progetti di aggregazione, alla fine del 2017 le Casse Rurali saranno 25, 11 in meno rispetto a un anno prima. Il perseguimento di una maggiore efficienza deve accompagnarsi alla conservazione dei valori cooperativi, ha sostenuto Cattani.

Soddisfacenti, pur in un quadro di criticità, i risultati del settore della cooperazione di consumo, presentati all’assemblea dalla vicepresidente Paola Dal Sasso. Alla fine del 2016 le vendite delle 73 Famiglie Cooperative trentine sono cresciute dell’1,4%, raggiungendo i 333 milioni di euro e i primi mesi del 2017 indicano un ulteriore miglioramento rispetto allo scorso esercizio.

Il vicepresidente Luca Rigotti ha indicato nel territorio il vero valore del settore agricolo cooperativo. Più il mondo diventa interconnesso e globalizzato più si evidenzia la necessità di rafforzare la specificità di agricoltura fortemente legata al territorio. “È questo il tema forte che dobbiamo veicolare e che ci può dare un’identità precisa nel mercato mondiale”.

La cooperazione agricola trentina, forte di 85 imprese e 19 mila soci, garantisce una grande stabilità economica e sociale, ha detto Rigotti, che ha poi posto l’accento sul tema della sostenibilità.

 

 

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Il bilancio della Federazione

L’assemblea ha approvato il bilancio, che si è chiuso con un utile di 215 mila euro (+14% rispetto all’anno precedente). Per effetto di questo risultato il patrimonio netto cresce a 31,7 milioni, un dato che attesta la solidità patrimoniale della Federazione.

Un altro indicatore che conferma il positivo andamento complessivo dell’ultimo esercizio è quello relativo alle disponibilità liquide che, come evidenzia il rendiconto finanziario, sono aumentate di 2,3 milioni attestandosi sulla cifra di 6,7 milioni. Ha favorito questa performance la prosecuzione del trend, in atto da qualche anno, legato alla riduzione dei costi su tante voci del bilancio.

Si registra invece una leggera flessione nel fatturato. I ricavi delle vendite e delle prestazioni sono ammontati complessivamente a 19,4 milioni (20,2 milioni nel 2015). In questa voce rientrano principalmente i contributi associativi versati dalla cooperative (10,9 milioni) e le entrate derivanti dai servizi erogati sia alle cooperative che alle altre imprese ed enti che aderiscono alla Federazione.

La riduzione è riconducibile principalmente alla contrazione dei contributi associativi prodotta dai processi di fusione, che hanno ridotto il numero delle società, e dalle quote versate dalle Casse Rurali al Fondo nazionale di garanzia per far fronte alla situazione di crisi di alcune Banche di credito cooperativo di altre regioni.

Tra i ricavi da prestazioni di servizi le voci più importanti riguardano le paghe con 2,6 milioni (i cedolini elaborati sono stati 146 mila), la revisione con 1,7 milioni, la consulenza e assistenza con 1,3 milioni.

I collaboratori della Federazione sono 184. La componente femminile supera di 2 unità (93 a 91) quella maschile.

Dieci anni fa le donne rappresentavano il 42% della forza lavoro della Federazione. Si attesta su livelli significativi la quota di dipendenti part time, complessivamente 47, a conferma della volontà di sostenere scelte organizzative e politiche gestionali orientate alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Dal 2009 la Federazione è accreditata del certificato di Family Audit. Oltre il 60 per cento dei dipendenti, inoltre, è in possesso di una laurea, 121 sono iscritti ad ordini professionali. L’età media in generale è di 45,7 anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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Foto: da comunicato stampa

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