(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Entra ufficialmente oggi in vigore il nuovo Codice della strada, ma in tema di monopattini elettrici vige l’incertezza più assoluta. Lo affermano i consumatori di Consumerismo No Profit, gli operatori dello sharing riuniti in Assosharing, i produttori e distributori quali Platum e Attiva, i rivenditori, che hanno dato vita all’Alleanza per la mobilità sostenibile attraverso la quale chiedono un intervento urgente del Governo per sanare alcune gravi criticità del nuovo Codice.
In tema di monopattini elettrici il Codice della Strada, con i nuovi divieti di circolazione e obblighi di casco, targa e copertura assicurativa per gli utilizzatori, presenta alcuni aspetti significativamente problematici che rischiano di condannare a morte in Italia una parte rilevante della micro-mobilità, modalità di trasporto che svolge un ruolo chiave nel decongestionamento del traffico e nella riduzione di CO2 e polveri sottili.
In particolare:
PISTE CICLABILI: l’impossibilità di circolazione sulle ciclabili extraurbane dove possono invece circolare le e-bikes appare in contraddizione con l’obiettivo di aumentare la sicurezza dell’utilizzatore. Tutte le piste ciclabili autorizzate alla circolazione di e-bikes sono senza dubbio l’ambito più sicuro per l’utilizzatore del monopattino, e stimolarne l’utilizzo, quando è possibile la scelta, appare di gran lunga l’opzione preferibile rispetto alla viabilità ordinaria.
CASCO: l’obbligo assoluto del casco, indipendentemente dall’età dell’utilizzatore e dalle caratteristiche (potenza) del monopattino appare una misura, unica in Europa, nella quale non si ravvisa una proporzione tra mezzi e fini, né tra costi e benefici, e rende estremamente difficile l’utilizzo dei monopattini in sharing, che contribuiscono grandemente al decongestionamento urbano. Poiché la struttura del mezzo rende molto problematica la messa a disposizione di un casco come avviene per le moto in sharing, la conseguenza sarebbe di fatto l’impossibilità di utilizzo per la stragrande maggioranza degli utenti. Un obbligo che non trova peraltro riscontro nei dati raccolti da ACI-Istat sulla rischiosità relativa dell’uso del monopattino rispetto ad altri mezzi di trasporto.
TARGA E ASSICURAZIONE: l’introduzione della targa e dell’assicurazione, in assenza di chiarimenti su come verrà realizzata, quale sarà il processo per ottenerla, quali i tempi e i costi associati, stanno gettando nella totale confusione mezzo milione di utilizzatori quotidiani e generando una forte incertezza tra i rivenditori, che non sanno come rispondere alle domande di chiarimento dei consumatori.
Questi elementi di criticità possono essere agevolmente superati con un approccio costruttivo e attraverso soluzioni che salvaguardano i condivisibili obiettivi della regolamentazione (aumento della sicurezza, agevole sanzionabilità delle infrazioni, protezione di terzi in caso di incidenti) senza penalizzare utilizzatori ed operatori e mantenendo il positivo contributo della micro-mobilità privata ed in sharing al decongestionamento del traffico e al miglioramento dell’ambiente.
In particolare l’Alleanza per la mobilità sostenibile chiede al Governo di:
– esplicitare, attraverso un chiarimento della norma, che è consentita la circolazione dei monopattini su tutte le ciclabili, urbane ed extraurbane, e nelle zone pedonali dove è consentita la circolazione delle e-bikes, con i limiti di velocità di volta in volta indicati;
– confermare l’obbligatorietà del casco, estesa per maggior tutela anche ai maggiorenni, ma limitatamente ai mezzi con potenza superiore a 400W;
– su targhe e assicurazioni adottare il modello tedesco, ormai in vigore con successo da anni, dove non esiste un registro nazionale, ma una “targa assicurativa” la cui gestione è affidata alle singole compagnie di assicurazione, che mantengono i dati dei veicoli e dei rispettivi proprietari e li mettono a disposizione delle autorità.