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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * SECONDA COMMISSIONE: « AIUTI ALLE IMPRESE, OK ALLA DELIBERA PER MODIFICARE ALCUNI CRITERI DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE UNICA »

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17.05 - lunedì 13 dicembre 2021

Sì della II Commissione alla delibera proposta dalla Giunta che chiarisce cosa significa per un’azienda possedere un’unità operativa, senza la quale non è possibile accedere agli aiuti della Provincia in materia di ricerca e sviluppo.

Convocata in videoconferenza e presieduta da Luca Guglielmi (Fassa), la Seconda Commissione ha espresso oggi il proprio parere favorevole, con i sì di tutti i componenti e il voto di astensione di Alessandro Olivi (Pd), alla delibera proposta dalla Giunta per modificare alcuni criteri di attuazione della legge unica provinciale sull’economia, la numero 6 del 1999, in materia di aiuti alle imprese che promuovono ricerca e sviluppo.

Nel presentare la delibera, la dirigente provinciale Laura Pedron ha evidenziato la principale modifica, che introduce l’obbligo per ogni impresa di possedere un’unità operativa nella nostra provincia. Ma poiché in passato è accaduto che risultassero presenti in Trentino attività non reali, il testo chiarisce cosa si deve intendere per “unità operativa”.

L’unità operativa consiste in una struttura aziendale in grado di produrre di beni e servizi, che disponga di un luogo adeguato a questa produzione e che garantisca la presenza di posti lavoro.

Ogni unità operativa, inoltre, deve avere una sua autonomia e risultare conforme alle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Altre modifiche inserite nella delibera – ha aggiunto Pedron – riguardano la rimozione di alcune ambiguità, adeguamenti alla normativa comunitaria e misure che favoriscano l’accesso agli aiuti della Provincia riconoscendo, ad esempio, alle aziende i costi sostenuti per finanziare borse di dottorato industriali.

Ancora, per poter ottenere contributi pubblici la delibera interviene sul tema degli anticipi connessi ai progetti di ricerca, ma anche con svincoli sulle garanzie fidejussorie e riconoscendo piena libertà nell’effettuare lo smart working alle sole aziende con sede operativa stabile nel territorio provinciale. Infine il provvedimento permette alle aziende di presentare più progetti per partecipare a bandie incentiva la partecipazione a bandi per ottenere finanziamenti comunitari.

Alessandro Olivi (Pd) ha giudicato nel complesso chiarificatrice questa delibera, giustamente orientata a un maggior rigore nel concedere aiuti alle imprese. Ha tuttavia dichiarato di mantenere alcune riserve che giustificano il suo voto di astensione. Il consigliere ha anche chiesto se per beneficiare di agevolazioni fiscali sia possibile accertare che un’azienda possieda il requisito dell’unità operativa.

Pedron ha risposto che per accedere agli incentivi fiscali le unità operative dovrebbero aver sede nel Trentino, ma che i controlli sono in capo all’Agenzia delle entrate con cui la Provincia verificherà la presenza di questo requisito. Agenzia delle entrate che è già impegnata sul tema dello smart working.

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