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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * MANOVRA FINANZIARIA 2022-24: « RINNOVO CONTRATTO SETTORE PUBBLICO, L’APERTURA DEL PRESIDENTE FUGATTI »

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12.39 - lunedì 13 dicembre 2021

Via alla discussione della manovra finanziaria. Apertura del presidente Fugatti sul rinnovo del contratto del settore pubblico.

Con la relazione del presidente della Giunta, Maurizio Fugatti si è aperta in mattinata la discussione della manovra finanziaria 2022. Un’ora nel corso della quale Fugatti ha tracciato le principali linee di questo bilancio che cade al terzo anno di legislatura e nel secondo dell’emergenza Covid. Il presidente del governo provinciale, per venire alla stretta attualità, ha annunciato la proposta per il contratto dei dipendenti pubblici che dipendono dalla Pat. “Ho la chiara consapevolezza – ha affermato – che i dipendenti dell’amministrazione provinciale e del comparto pubblico nel suo complesso svolgono un lavoro importante con impegno e professionalità, ma non posso qui non ricordare che le condizioni per procedere al rinnovo del contratto non possono prescindere dalle compatibilità finanziarie dell’autonomia. Oggi queste compatibilità ci sono – entro certi limiti – e vi è la disponibilità della Giunta a prevedere le risorse sul triennio 2019-2021 anziché sul triennio successivo; risorse che possono andare subito nella disponibilità dei dipendenti pubblici, ragione per cui è francamente inspiegabile tenerle ulteriormente bloccate nelle casse pubbliche.

Questa può essere l’occasione per costruire un nuovo modello di relazioni innestando nella Pubblica Amministrazione trentina le innovazioni che la società si aspetta da chi lavora a servizio del cittadino. Per questo – ha continuato, non ho compreso le strumentalizzazioni che da molte parti sono arrivate al solo fine di creare una contrapposizione che non c’è, e che nessuno vuole, tra dipendenti pubblici e dipendenti del privato”. Un’apertura, ha ricordato in un altro passaggio il presidente, che si è concretizzata in un emendamento all’articolo 9 del ddl 121 che mette a disposizione risorse per il rinnovo del trienno 2019 – 2021. “Nello specifico, a tale scopo la manovra finalizza 63,3 milioni di euro a regime a decorrere dal 2022, a cui va ad aggiungersi l’indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2022-2024. Per quanto riguarda il riconoscimento degli arretrati del triennio 2019-2021 la Giunta provinciale, tenuto conto dell’impossibilità di farvi fronte in sede di bilancio preventivo, si dichiara disponibile ad affrontare la tematica, inserendo le risorse necessarie, in sede di assestamento del bilancio 2022. Inoltre, fin da subito, con un emendamento a questa legge di bilancio, verranno garantite risorse straordinarie a favore del personale sanitario trentino, ancora fortemente impegnato a causa della pandemia. La Giunta provinciale – ha detto ancora Fugatti – si rende disponibile a dare mandato all’Apran di predisporre un accordo per mettere a disposizione, con decorrenza immediata, tali risorse”.

 

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Non dimentichiamo che il Trentino non ha autonomia fiscale.

Ma, ha affermato il presidente nella sua relazione, se c’è una parte di cielo sereno perché l’economia è in netta ripresa il futuro rimane incerto. E ciò vale in particolar modo per il Trentino che viene spesso descritto come uno Stato nello Stato. “Ma davvero pochi – ha commentato – ricordano che le fondamenta su cui poggia la nostra autonomia sono e rimangono pur sempre le risorse. Senza risorse ogni progettualità, ogni aspettativa rischia di non avere gambe e da questo punto di vista viene altrettanto disconosciuto il fatto che l’alimentazione del nostro bilancio avviene in base all’autonomia finanziaria che ci riconosce lo Statuto, non certo grazie all’autonomia tributaria, che non abbiamo. E poi ci dimentichiamo che siamo comunque un territorio dell’1% (per estensione, popolazione, consumi, ricchezza) con tutti i limiti che questo comporta, che sono limiti “strutturali”. Dal primo punto di vista significa che la gran mole di competenze che noi gestiamo poggia su elementi che in parte sono – strutturalmente incerti, perché legati alle decisioni di politica fiscale prese nel tempo a livello nazionale e la prossima riforma della fiscalità ne sarà un esempio lampante; dall’altro significa anche che questo territorio che vale un 1%, trova proprio in questa piccola percentuale il limite che determina la potenza di quel motore che abbiamo sempre chiamato “sistema trentino”. Chi non riconosce e prende atto di questo non fa bene al Trentino”.
Una situazione di incertezza che, secondo Fugatti, oltre a richiedere la revisione dei rapporti finanziari con lo Stato deve coinvolgere in modo strutturale le risorse che stanno al di fuori del sistema Pat. In particolare i privati tenuto conto che, ha ricordato il presidente, i risparmio privato è cinque volte il bilancio della Provincia.

 

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Nonostante le difficoltà è un bilancio espansivo.

Comunque, nonostante le difficoltà e la conferma degli sgravi fiscali per aziende e famiglie, il bilancio 2022 è un bilancio espansivo, anche grazie all’accordo raggiunto a novembre col Governo, che punta sugli investimenti pubblici che daranno una spinta di 0,3 punti al Pil del 2022 (previsto al 5,6%). Ci sono duecento i milioni per i lavori pubblici, per i quali sono stati già nominati i 5 commissari per le opere strategiche. Inoltre, nella manovra sono stati inseriti 10 milioni (5 per la Pat, 5 per i comuni) per affrontare il “caro materiali” con l’aggiornamento prezzi. Nella sua relazione di 18 pagine il presidente ha ricordato che in Trentino nei prossimi anni affluiranno risorse statali per un miliardo e 200 milioni, le “fette” più grosse andranno al bypass ferroviario di Trento (930 milioni); ai Consorzi di miglioramento fondiario (90 milioni) e all’Università e alla ricerca (26 milioni). Altre risorse arriveranno dai fondi attivati da Cassa del Trentino.
Infine, il presidente della Giunta ha ricordato che è stata avviata la riforma della sanità e quella della Pubblica amministrazione e ha annunciato che la riforma delle Comunità di valle arriverà in Consiglio nei primi mesi del 2022.

 

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La narrazione di un Trentino privo di progettualità è sbagliata.

Sul piano politico Fugatti, nei primi passaggi della sua relazione, ha respinto le critiche dell’opposizione al suo governo che sarebbe privo di visione e di strategia. “Devo dire – ha detto – che, nel dibattito consiliare, colgo una volontà di guardare costantemente il bicchiere mezzo vuoto, soprattutto nei confronti dell’istituzione provinciale, alla quale in questa fase viene imputata la responsabilità di non saper/voler traguardare il futuro. E’ chiaro che quando parliamo di autonomia andiamo all’essenza del nostro essere e quindi per certi versi comprendo quando si esprime una forte preoccupazione sulla capacità del nostro territorio di costruire le fondamenta su cui erigere un futuro solido e duraturo; dall’altro lato tuttavia non posso condividere quella narrazione quasi strisciante, costruita attorno all’ormai trito cliché che vorrebbe un Trentino impaurito e silente, privo di un disegno e di una progettualità che pensa al domani. Dobbiamo essere realisti, a partire dalla consapevolezza che il quadro istituzionale, economico e sociale all’interno del quale la nostra stessa cara autonomia si muove è del tutto inedito, a partire dalla sua incertezza. Senza questa chiarezza io credo che ogni ragionamento sia vacuo e privo di contenuti concreti”.

 

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