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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * LAVORI AULA POMERIGGIO: « VOTAZIONE DEL VICEPRESIDENTE, MA MANCA IL QUORUM / GRANDI CARNIVORI – RIAPERTO IL DIALOGO CON ROMA »

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18.59 - martedì 7 settembre 2021

Consiglio: votazione, con un nulla di fatto, di due candidati alla vicepresidenza. Grandi carnivori, riaperto il dialogo con il Governo.

La seduta pomeridiana del Consiglio si è aperta con il punto della sostituzione del vicepresidente del Consiglio all’ordine del giorno da mesi. L’esponente di 5 Stelle, in apertura, è intervenuto per proporre la sua candidatura. Dopo una serie di riunioni separate tra i consiglieri di minoranza e di maggioranza, al rientro in aula la capogruppo Pd ha affermato che il suo gruppo rimane coerente all’idea che nessuno può fare il vice a un presidente considerato non adeguato al suo ruolo. Il consigliere di Futura, pur giudicando il candidato degno di entrare in ufficio di presidenza, ha condiviso la posizione Pd: nessun vicepresidente per un presidente ritenuto inadeguato anche per la vicenda giudiziaria che lo interessa. L’esponente di Onda Civica ha detto di aver sempre ritenuto che dietro gli attacchi all’Ufficio di presidenza ci sia la ricerca di una poltrona.

Perciò anche lui si è accodato alla posizione della capogruppo Pd. L’esponente dell’Upt ha detto di non considerare l’auto candidatura. Un consigliere leghista, proponendo la sua candidatura, ha affermato che dopo 13 mesi dalle dimissioni del vice la minoranza continua con una commedia inaccettabile e ridicola. Un disco rotto che non sfiora il presidente che rimarrà al suo posto fino all’ottobre 2023. Il presidente c’è, ha continuato, anche se non piace alla minoranza. Stessa posizione di un altro esponente leghista, che ha però apprezzato la candidatura del consigliere 5 Selle che almeno ha avuto il coraggio di smuovere le acque. Ha poi difeso il presidente che non è stato condannato definitivamente. Infine, ha definito vergognosa la posizione della minoranza. Il rappresentante di Azione ha ricordato che nonostante l’assenza del vice il Consiglio e l’Ufficio di presidenza hanno potuto operare normalmente. Non si è perso neppure un minuto o un giorno. L’esponente di 5 Stelle ha dichiarato la non partecipazione al voto perché ha presentato un ricorso alla delibera di nomina dei componente dell’Autorità delle minoranze. Tutti i consiglieri della minoranza, tranne 5 Stelle (che non ha votato), sono usciti dall’aula e quindi è mancata la presenza dei due terzi dei consiglieri in aula, cioè 24, richiesti dal regolamento per l’elezione del vicepresidente. Comunque, due sono stati i candidati: l’esponente di 5 Stelle e uno della Lega. La votazione a scrutinio segreto si è comunque svolta ma, come previsto, non si è raggiunto il quorum.

 

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La Commissione d’indagine sui minori prorogata di un anno.

Prorogata di un anno, con 21 sì, tre no, 5 astenuto e un non partecipante al voto, l’attività della Commissione d’indagine sull’affidamento dei minori. Una commissione, ha detto la presidente, che ha svolto un grande lavoro di ascolto per migliorare i servizi per i minori, che però è stata ostacolata dal Covid, soprattutto per le visite alle strutture, e ha quindi bisogno di un tempo più lungo. L’esponente di Azione ha dichiarato la sua non partecipazione al voto e ha ricordato che queste commissioni d’inchiesta sono nate perché il capo nazionale della Lega ha dato ordine a tutti i territori di avviare commissioni d’inchiesta sull’onda della vicenda di Bibbiano che, tra l’altro, si è anche sgonfiata. Quindi, l’esponente di Azione ha detto di non voler votare una proroga per una commissione nata su una strumentalizzazione politica. Un consigliere Pd ha detto che la vicenda della commissione è l’esempio di quanto la maggioranza se la prenda con calma. Dopo due anni, sei mesi sarebbero sufficienti per visitare le strutture. Il rappresentante di Onda Civica ha definito strana la richiesta di proroga, visto che quando era stata chiesta la commissione sulle infiltrazioni mafiose nel settore del porfido la risposta è stata che i consiglieri non sono poliziotti o magistrati.

Il consigliere di Fassa ha affermato che il Covid ha bloccato l’attività della commissione e quindi è giustificata la proroga. Un rappresentante della Lega ha detto che il lavoro della commissione ha ricostruito un quadro chiaro della situazione degli affidi in Trentino. Una esponente del Patt ha ricordato che gli autonomisti hanno fin dall’inizio ritenuto di non partecipare alla commissione anche perché i consiglieri non hanno i mezzi idonei per fare inchieste. Il consigliere Futura ha ricordato che fino ad ora non sono emersi problemi e quindi una proroga di un anno non pare giustificata. Sì alla proroga da pare del capogruppo di FdI il quale ha detto di aver scoperto, grazie alla commissione, le modalità di allontanamento dalla famiglia dove, come ha affermato lo stesso presidente dell’Ordine, è previsto l’intervento dello psicologo solo a cose fatte. Un fatto inammissibile che da solo giustifica la commissione. La vicepresidente della commissione, capogruppo del Pd, ha detto che il sì alla commissione venne dato proprio perché si sapeva che non sarebbero emersi situazioni gravi ma si sarebbe messo in luce un sistema che funziona. Infatti, il quadro emerso è più che positivo anche se migliorabile. Comunque, una proroga di sei mesi per le visite alle strutture possono essere più che sufficienti. La presidente della Commissione d’indagine ha replicato che l’esperienza è stata importante perché ha posto in luce, nei suoi pregi e nelle sue criticità, un settore delicatissimo come quello dei servizi per minori.

 

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Grandi carnivori, il dialogo con Roma si è riaperto.

Sull’informativa, chiesta dall’opposizione sui grandi carnivori, un consigliere leghista ha sollevato la questione della sua ammissibilità visto che non sembra ci siano le necessità di urgenza richieste dal regolamento. Posizione condivisa dal rappresentante di Azione il quale ha rilevato che ci sono voluti tre anni per fare ammettere a un consigliere della Lega che il tema dei lupi e degli orsi non ha ha nulla di urgente né di rilevante politicamente. Un consigliere Pd ha detto che, effettivamente, la richiesta risale a giugno, ma nel merito rimane il rilievo politico del tema.
Il presidente della Giunta, ricostruendo le politiche di controllo territoriale e difesa dagli orsi, contenute nelle linee guida varate il 25 giugno, ha detto che a fine 2020 gli orsi hanno superato la soglia dei 100 esemplari inclusi i cuccioli e nel 2021 il trend di aumento pare confermato. Il radio collare funziona per il controllo degli esemplari, ma non serve a gestire le situazioni di pericolo. Anche perché, non sono radiocollarabili i soggetti giovani, i tempi di cattura sono imprevedibili e il segnale non è sempre presente. Nel caso di pericolo per l’uomo è previsto o la cattività permanente o l’abbattimento degli orsi nel rispetto della procedura ordinaria perché Ispra ha accettato le linee guida della Pat. Un risultato, ha detto il presidente, che si è raggiunto dopo molto tempo, anche grazie al ministro Cingolani. Nel caso di aggressione l’abbattimento può essere ordinato dal presidente della Giunta con un’ordinanza. Quattordici sono i forestali destinati al controllo dei plantigradi, divisi in due squadra di emergenza, c’è poi le squadra cinofila composta da sei uomini e una squadra catture. C’è poi il capitolo dell’informazione e dei mezzi di difesa, come le casette a prova di orso, i box elitrasportati, i cani da guardiania, si sono sostituiti i cassonetti sull’Altipiano della Paganella con quelli anti orso. E’ stato dato il via libera all’uso degli spray.

Per ciò che riguarda il lupo sono 17 i branchi presenti in quasi in tutto il territorio , 14 dei quali nella parte sud – orientale. Si avvierà un ulteriore studio genetico e con Bolzano sono state fatte linee guida per la gestione di questa specie che è in rapido ripopolamento. La Pat è impegnata sul risarcimento e la difesa del bestiame sottoposto spesso ad attacchi. Ispra non si è espressa sulle linee guida, affermando che le deroghe alla legge vanno applicate caso per caso. Una scelta che non è condivisa dalle due Province anche perché la diffusione della specie non giustifica una tutela così rigida. Con il ministro si sta valutando la sperimentazione delle linee guida e quindi la possibilità di interventi sui soggetti più problematici. Infine, il capitolo che riguarda le semplificazioni degli indennizzi, con l’allungamento a 60 giorni dei termini di presentazione della richiesta e lo snellimento della procedura.

Un consigliere Pd, ricordando il passo avanti fatto con l’approvazione dell’odg in occasione dell’assestamento, ha detto che le linee guida si inseriscono in un percorso partito nel 2018 con la Giunta precedente. Bene il fatto che si sia abbandonata la guerra propagandistica contro il lupo e che si stia puntando, anche per l’orso, su una linea di equilibrio e di convivenza, pur con rigore, con la popolazione. Un esponente del Patt ha detto che chi nella scorsa legislatura sghignazzava parlando di gestione dei grandi carnivori ora si vede costretto a dire, di fronte a risultati assai modesti, che si deve convivere con questi animali. I pastori, ha aggiunto, dicono che se qualcuno ha detto che ci devono essere lupi e orsi ci deve essere un perché, però la politica deve garantire la sicurezza. I pastori, ha aggiunto, non vogliono rimborsi ma rifugi solidi e non quelli di poliuretano. Soluzioni concrete, piccoli passi, informazione, invece che annunci di abbattimenti Servono volontari, come si fa sulle Alpi francesi, di aiuto alla guardiania, magari utilizzando i ragazzi del servizio civile.

Proposte contenute in un ddl che la Giunta dovrebbe prendere in considerazione. Tra breve, ha detto ancora, ci si dovrà occupare lo sciacallo dorato. Una situazione complessa, che richiede un approccio scientifico e razionale. L’esponente di Azione si è rallegrato perché quella di oggi sembra essere la giornata dell’equilibrio e ha aggiunto di condividere in tutto la relazione. Relazione scritta dalla struttura che lavora alla gestione dei grandi carnivori da anni, da quando gli orsi vennero introdotti, ha sottolineato, dalla Giunta Andreotti. Il consigliere ha ricostruito le vicende dei mesi scorsi ricche di contraddizioni e incidenti come le fughe dal Casteller. Bene però il recupero del rapporto con Ispra che non ha mai ritenuto l’abbattimento, nei casi estremi, un atto contrario alla conservazione della specie. Anzi. Il rappresentante di Azione ha chiesto infine al presidente di mantenere un tono pacato ed equilibrato anche sui palchi della campagna elettorale.

Un esponente della Lega ha affermato che i leghisti la pensano su orsi e lupi, coerentemente, come 15 anni fa. Gli orsi, che oggi sono cento e fa 10 anni saranno 500 – 1000, sono stati importati per una scelta sbagliatissima. Oggi è il momento delle scelte coraggiose per resistere a quella che è un’invasione delle nostre montagne.
La consigliera della Civica ha presentato la sua proposta di risoluzione, approvata 26 sì e tre non partecipanti al voto, che riguarda la semplificazione delle procedure per i risarcimenti degli allevatori che hanno subito predazioni.

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