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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * LAVORI AULA: « NO AL DDL COPPOLA SULLE MENSE SCOLASTICHE / CONFRONTO SUL CONCERTO DI VASCO ROSSI TRA OPPOSIZIONE E MAGGIORANZA »

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15.55 - mercoledì 9 febbraio 2022

Consiglio, no al ddl Coppola sulle mense scolastiche. Confronto sul concerto di Vasco tra opposizione e maggioranza.

La mattinata in Consiglio è trascorsa con la bocciatura del ddl Coppola sulle mense scolastiche e con il dibattito sull’informativa di Fugatti al Consiglio sul concerto di Vasco Rossi.

Respinto, con 11 sì 18 no e un astenuto, il disegno di legge n. 92 di Lucia Coppola che mirava a riconsegnare il controllo dei ragazzi in mensa agli insegnanti. Un disegno di legge discusso a lungo nella giornata di ieri: una lungo dibattito, ha detto Rossi (Azione), ma non una perdita di tempo. Perché gli argomenti vanno approfonditi. Così come non è tempo perso andare, come ha fatto il presidente Fugatti, a celebrare, giustamente, una medaglia d’oro olimpica quando c’è Consiglio, assenza che, peraltro, era stata giustificata da concomitanti impegni istituzionali. Medaglia d’oro, ha continuato l’esponente di Azione, che si potrà celebrare, tra l’altro, al suo rientro. Roberto Paccher (Lega) ha ribattuto che Rossi, divagando con argomenti che nulla hanno a che fare con ddl Coppola, fa perdere tempo a tutti e contribuisce a dare un’immagine della politica sempre più lontana dalla gente. Michele Dallapiccola (Patt) ha affermato che è un dato positivo avere un parlamento che sa discutere su ogni argomento.

Fugatti: la sicurezza è stata messa al primo posto

Si è passati poi alla comunicazione su Vasco Rossi. Il presidente Fugatti ha ripercorso la storia dell’aerea San Vincenzo aggiungendo che chi ha la responsabilità di amministrare ha l’obbligo di trovare una soluzione. E quella trovata dalla Giunta è di adibirla per ospitare spettacoli e manifestazioni sportive. Il concerto di Vasco, ha continuato, è una sorta di inaugurazione di quest’area che non dispone ancora delle autorizzazioni previste.Con l’ordinanza della provincia n.91/10/37 del 16 dicembre 2021 è stato approvato il piano di interventi che verranno realizzati dalla Pat. Il coordinamento è affidato al Dipartimento protezione civile foreste e fauna che si avvarrà anche del Dipartimento infrastrutture e il Servizio patrimoniale e logistica. Le principali fasi della realizzazione dell’area sono tre: gli Interventi di sistemazione dell’area; l’uso dell’area per il concerto; la gestione dell’evento. Per la prima fase è stato valutato che la presenza e mantenimento delle fosse a cielo aperto di deflusso dell’acqua risultano incompatibili con le esigenze di fruibilità. La disciplina urbanistica consente per l’evento la realizzazione di opere temporanee. Ma, ha aggiunto Fugatti, sistemazione provvisoria, non significa precaria e soggetta a rimessa in pristino. Ciò che è funzionale alla valorizzazione dell’area troverà riscontro nel futuro progetto unitario da sottoporre al Consiglio comunale di Trento. I costi per gli interventi sono stati stimati in 2 milioni di euro compresi gli oneri fiscali. Gli interventi non comportano espropriazione o occupazione di aree di privati.

Gli interventi relativi alla sistemazione dell’area sono stati oggetto di una conferenza di servizi che si è svolta il 12 gennaio scorso nella quale tutti i partecipanti hanno espresso parere positivo.
Rispetto alla seconda fase, ha continuato il presidente, quello dell’uso dell’area per il concerto inaugurale, sono in corso di ultimazione le verifiche relative alla sicurezza per definire le misure di mitigazione del rischio. Sono state utilizzate come riferimento le diverse discipline in materia di sicurezza come i decreti e circolari del ministero dell’interno per determinare la caratterizzazione e il dimensionamento delle misure di sicurezza. Inoltre, è in corso la definizione di un modello in condizioni anche emergenziali per valutare i tempi di esodo dall’area. La Provincia per avere la garanzia che l’evento si svolga in massima sicurezza ha anche coinvolto, previa trattativa privata, un esperto nazionale in materia che supporterà gli uffici provinciali e gli organizzatori a presentare il progetto e quindi la richiesta di autorizzazione alla Commissione provinciale di vigilanza affinché possa esprimersi sulla documentazione completa.
L’esperto individuato presenterà a breve gli esiti delle proprie analisi.

Con riferimento alle recenti cronache relative alla sicurezza dell’area, ha detto Fugatti, si precisa che la Commissione provinciale di vigilanza il 27 ottobre del 2021 ha espresso dubbi sulla possibilità di ospitare 120mila persone, senza alcuna valutazione di un progetto specifico e definito e proprio in tal senso nel proprio verbale ha evidenziato la propria disponibilità di valutare un’ulteriore documentazione. La Commissione si occuperà del parere necessario per l’autorizzazione che dovrà essere richiesta dall’organizzatore dell’evento. Gli aspetti di sicurezza che interessano in particolare l’area esterna, cioè fuori dai tornelli, sarà svolta una valutazione congiunta con le autorità statali di pubblica sicurezza, con il coordinamento del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Il deflusso del pubblico, ha spiegato Maurizio Fugatti, avverrà in modo ordinato attraverso la tangenziale che verrà appositamente chiusa da Trento centro a Mattarello. Sono inoltre in corso colloqui con RFI per giungere a un protocollo che potrà acconsentire all’attraversamento della linea ferroviaria verso la tangenziale nelle zone individuate. Saranno adottate specifiche misure anche in termini di viabilità In particolare verrà coinvolto il sistema di Protezione civile, con un piano di operativo che attiverà la sala operativa provinciale, coinvolgerà le strutture operative della PAT oltreché dell’organizzazione dell’evento. L’ Autostrada del Brennero elemento cardine per la gestione dell’accesso e del deflusso dei veicoli degli spettatori e per questo è stato coinvolto il direttore tecnico di A22, l’ingegner Carlo Costa, che ha dato la propria disponibilità a coordinare la mobilità a supporto del dirigente generale del dipartimento Protezione civile.
La vendita dei biglietti, ha detto inoltre Fugatti, procede regolarmente, ad inizio febbraio i biglietti venduti ammontano a 100.400 di cui oltre 37 mila acquistati da Trentini e 5 mila da Alto Atesini. La Provincia, ha concluso, sta lavorando alacremente perché il concerto possa costituire un momento memorabile di festa, di visibilità del Trentino.

 

Zeni: sono state fatte pressioni sui funzionari

Luca Zeni (Pd) ha affermato che per l’organizzazione del concerto è stato messo in campo uno spiegamento di forza paragonabile a quello della Russia ai confini dell’Ucraina. Il che dimostra che si tratta del progetto più importante della legislatura di questa Giunta. Per realizzarlo, ha continuato, si anticipano decisioni del Consiglio comunale; non ci sono valutazioni precise dei costi; ma sono le modalità con cui si sta portando avanti questa proposta a lasciare sconcertati. Il problema è stato quello di caricare politicamente questo evento che ha portato la Giunta a mettere a disposizione un luogo per almeno 100 mila persone. Dagli atti emerge che già prima della firma della convezione con lo staff di Vasco non era stata chiesta inspiegabilmente il parere della Commissione di vigilanza e si è andati avanti comunque e si è arrivati al 27 ottobre col parere negativo della vigilanza. Il punto è che l’area non consente vie di fuga e con 100 mila persone c’è il rischio di schiacciamenti e rischi. Ma invece di prendere atto dei problemi, ha detto Zeni, si è convocato il dirigente al quale sono state fatte pressioni per ritirare il parere che, inoltre, non è stato comunicato al Comune di Trento. Un fatto grave, per Zeni. Il presidente Fugatti, ha continuato l’esponente dem, ha negato che ci siano state pressioni, ma da un recente accesso agli atti è emerso, ha sottolineato Zeni, che il presidente della Commissione ha riferito di gravi pressioni anche su altri componenti della Commissione per annullare o cambiare la relazione e per non farla conoscere al sindaco di Trento. Ora si parla della consulenza esterna: un iter un po’ anomalo perché i rischi sono a carico della Pat come organizzatrice. La Commissione, inoltre, dovrà esprimere il suo parere su tutta l’area, anche quella esterna. Infine, Zeni ha affermato che nella documentazione ottenuta in seguito ad una richiesta di accesso agli atti vengono riportare anche pesantissime pressioni sul direttore della Polizia amministrativa per non fare accedere ai documenti il consigliere del Pd. Una fatto gravissimo, ha concluso, la conferma di una modalità di agire che non rispetta i principi di base dell’amministrazione e lesivi delle istituzioni.

 

Zanella: si spendono milioni quando la gente non riesce a pagare le bollette

Paolo Zanella (Futura) ha detto che Vasco si chiederebbe “cosa succede, cosa succede in città…” La vicenda del concerto, per l’esponente di Futura, è partita malissimo perché è stato annunciato senza aver condiviso nulla col Comune, perché si voleva fare il Vasco show. Un metodo che di istituzionale non ha niente ed è gravissimo che la Pat usi milioni di euro per un concerto quando la gente non riesce a pagare le bollette. Rispetto a quello sottoscritto a Modena, il contratto firmato dalla Pat grida vendetta al cielo. Si ammassano 100 mila persone in uno spazio senza capire se ci stanno o no, e non si può paragonare questo evento con l’Adunata degli Alpini dove la gente si è distribuita su tutta la città. I tempi per l’organizzazione sono stretti e si è fatto un piano senza avere prima un piano della sicurezza. Inoltre, ci sono problemi di stabilità del terreno, che pare inquinato. Un evento che pare tutt’altro che sostenibile e che ben difficilmente porterà un indotto di 10 milioni, quando quello di Modena fu di 5 milioni. Illogico poi pagare 100 mila euro per una mostra e i soldi per i trasferimenti e l’accoglienza di Vasco in un momento come questo. “Allucinante” poi per Zanella è il fatto che la Pat dovrà pagare i biglietti invenduti nell’Euregio quando il Comune di Modena ha guadagnato 2 euro a biglietto, denari distribuiti tra chi ha lavorato per il concerto. Così come è ridicolo pagare la pubblicità di Vasco. Il concerto, ha concluso, di terrà in vista del referendum sulla legalizzazione delle droghe leggere e probabilmente la rockstar farà propaganda a favore. Cosa che non renderà felice il centro destra.

 

Coppola: il Trentino non ha bisogno di grandi eventi

Lucia Coppola ha detto che i dubbi sulla sicurezza sono tutt’altro che fugati. Un progetto di sicurezza che ha bisogno della Commissione di vigilanza che in ottobre si è espressa contro. Un parere per il quale è stata chiesta una revisione ma ancora non si capisce quanto sarà la capienza dell’area del concerto e non è chiara l’interlocuzione tra Protezione civile e Commissione di vigilanza. Una situazione poco comprensibile in una quadro pandemico che dovrebbe spingere la Pat a concentrarsi su sanità e economia. Non c’è la sicurezza che il concerto possa svolgersi anche sul piano del Covid. La Provincia dovrà addossarsi costi e il peso di chiusure di strade e ferrovie che rappresentano un fatto incredibile per un concerto. Ridicola, inoltre, la scelta di riservare a Vasco una statua e il conferimento di un’onorificenza. Una sorta di culto della personalità assolutamente improprio. Una mostra da 100 mila euro e i soldi per l’ospitalità per un artista che gode di un’ottima situazione finanziaria. Lucia Coppola ha concluso che il Trentino, soprattutto oggi, non ha bisogno di un grande evento, ma di sostegno alle tante attività culturali che danno luce al Trentino.

 

Dallapiccola: 27 ettari che dovrebbero andare all’agricoltura

Michele Dallapiccola (Patt) si è augurato che tutto vada per il verso giusto perché ammassare nella campagna di Mattarello 100 mila persone è da far perdere il sonno. Ci si chiede come mai si è scelto di fare un evento in tempi così rapidi e i perché dei termini contrattuali stipulati con lo staff della rockstar. Termini che dimostrano che la Giunta non ha fatto la figura di non essere particolarmente capace di trattare, come hanno dimostrato, del resto, altri fatti, come quello del Napoli a Dimaro. Per la maggior parte dei trentini, ha detto ancora, la presenza di centomila persone rappresenterà un fastidio. I costi alla fine saliranno a qualche bel milione di euro che verranno spacciati come un investimento. In realtà si va contro il lavoro fatto per tanti anni per fare emergere il nome del Trentino per quello che è e non perché è venuto qui Vasco Rossi. Con i soldi che verranno spesi per l’evento del 20 maggio, ha detto ancora, avremmo potuto portare nelle nostre strutture moltissimi clienti. Infine, il consigliere del Patt ha detto che in Trenino c’è una fame enorme di terreni e noi buttiamo via 27 ettari invece di destinarli all’agricoltura a fronte delle tante partire Iva che sono costrette a cessare l’attività.

 

Rossi: il concerto non aggiunge nulla alla promozione turistica

Ugo Rossi (Azione) ha ricordato che l’area S.Vincenzo venne acquistata nei primi anni 2000 per destinarla alla cittadella militare con un accordo che vincolava la Pat a questa finalità. Poi, l’assessore Gilmozzi lavorò per svicolarsi e liberare l’area dal peso delle caserme. Quando si arrivò a questo risultato la prima cosa che fece la Giunta fu di comunicarlo al Comune affermando che era a disposizione per le indicazioni urbanistiche. Venne poi la questione del Not e la possibilità di collocarlo sull’area e anche in questo caso venne subito comunicato al Comune. Cosa che avrebbe dovuto fare anche Fugatti presentando l’idea di trasformala in un luogo per concerti. Fatti che dimostrano il modo di agire della Giunta e Zeni ha affermato che ci sono state altre pressioni su uffici Pat. Carte che meritano una risposta perché se sono false Fugatti deve prendere provvedimenti oppure devono essere date spiegazioni. Rossi ha poi chiesto cosa dice il contratto nel caso in cui il Questore dovesse dire che il concerto non si potrà fare. Un evento come quello di Vasco è un evento commerciale che non può essere organizzato dalla Pat. Cosa c’entra, ha chiesto, la Protezione civile in un evento commerciale che comporta il rischio d’impresa. Il tutto con la “scusa” di promuovere il Trentino, quando il piano marketing di Tm punta tutto sulla natura e il territorio. Il concerto, insomma, non aggiunge nulla alla promozione turistica.

 

Marini: un evento che va contro le linee delle politiche culturali

Alex Marini (5 Stelle) ha affermato che nel piano di sviluppo provinciale non si parla di eventi come quello del concerto di Vasco e neppure nelle linee guida delle politiche culturali e la legge sulla culturala che punta a valorizzare la partecipazione e la creazione di reti culturali. Inoltre, non sono stati coinvolti i comuni, le associazioni culturali e i soggetti economici. Inoltre, la Pat si assume gli oneri e mette a disposizione 100 mila euro per la mostra e 300 mila per l’accoglienza a fronte di un ricavo per le società del cantante di 10 milioni e un guadagno di 6 milioni. Riguardo a quanto affermato da Zeni, Marini ha sottolineato la crescente ostilità da parte della struttura della Pat nei confronti dei consiglieri.

 

Masè: dopo il Covid qualcosa di bello e di vivo

Vanessa Masè (La Civica) ha detto che l’effetto Vasco c’è eccome, con le stanze degli alberghi già prenotate da mesi. L’evento, inoltre, ha una funzione sociale perché dopo due anni di chiusura si può guardare a qualcosa di bello e di vivo. Un ritorno alla vita. La consigliera ha appezzato le parole pacate del sindaco di Trento il quale ha detto di vedere le opportunità di questo evento. I problemi di sicurezza, ha chiuso, ci sono sempre, ma li si stanno valutando con attenzione e ha espresso il plauso all’ingegner De Col e il suo staff che saprà garantire un concerto sereno.

 

Cia: un’iniziativa della Giunta non del centro destra

Claudio Cia (FdL) ha detto di avere fiducia nella figura di Fugatti e anche chi è contrario deve rassegnarsi perché il concerto si farà perché ci sono vincoli e quindi ci si deve augurare che questo eventi porti visibilità al Trentino. Si deve tifare tutti uniti perché tutto vada bene. La Pat, ha sottolineato, è in grado di raggiungere l’obiettivo come ha dimostrato nel 1995 con la visita del Papa a Trento. Evento che deve svolgersi in sicurezza anche sanitaria. Anche la sospensione del traffico ferroviario fa parte di una scelta forte a favore della sicurezza. Da mesi il dibattito si è concentrato sul concerto di Vasco dimostrando ancora una volta che la politica è scollegata dalla realtà. Realtà che impone anche di guardare oltre l’emergenza. Fratelli d’Italia sottolinea, ha detto infine, che è un’iniziativa della Giunta ma non della coalizione di centro destra. Per questo FdI non parteciperà alla votazione di alcuna risoluzione perché il gruppo, non essendo stato coinvolto, ritiene opportuno estraniarsi dal dibattito.

 

Dalzocchio: un’operazione di marketing formidabile

Mara Dalzocchio (Lega) ha affermato che anche su questo la minoranza si limita a pontificare e in questo caso solleva critiche senza fondamento nella speranza che il concerto vada male. L’evento è invece una grande occasione promozionale e sarà un successo come dimostrano i numeri: i 100 mila biglietti venduti, 60 mila dei quali acquistati da non trentini che si dovranno ospitare qui con particolare attenzione. Vasco porta con sé migliaia di persone e la città dove si esibisce rimane sulla bocca delle persone per anni. Le criticità sono state sempre state risolte dalla Pat e si risolveranno anche quelle del concerto. E anche la critica che la città ha solo 100 mila persone non sta in piedi come dimostra Rimini che nella stagione turistica accoglie milioni di persone. I costi ci sono, ha affermato la capogruppo della Lega, ma sono investimenti. Un’operazione di marketing che prevede costi e benefici. Il Trentino, ha detto ancora, punta a un turismo a 360 gradi e con il concerto migliaia di persone conosceranno la città di Trento. Inoltre, questo concerto è accolto dai commercianti anche per risollevarsi da un lungo periodo triste e complicato.
Fugatti: polemiche che dimostrano che in Trentino c’è il partito del no

Maurizio Fugatti, nella replica, ha riaffermato che il tema della sicurezza è centrale e il dibattito gli è sembrato surreale. Il presidente ha ringraziato tutti i dirigenti Pat che stanno operando con serietà nel rispetto delle leggi su questo evento complesso che rappresenta una sfida. Un evento che sarà il primo concerto post Covid in Itali. Si è colta un’opportunità, ha detto ancora, la si è portata avanti in silenzio perché così si fa su un area comprata dalle Giunte precedenti con 31 milioni e sulla quale si sono fatte solo chiacchiere per 20 anni. La Giunta ha avuto l’idea di utilizzarla per portare il Trentino nel circuito dei concerti nazionali. Vasco Rossi farà la data zero, rimarrà qui 5 giorni e ne parleranno tutti. Sulla sicurezza sono impegnate le massime cariche della Pat e dello Stato in Trentino. Quindi, il concerto non è un capriccio del presidente, ma solo la possibilità di fare qualcosa su quell’area sulla quale si è parlato per 20 anni. Il concerto, per Fugati, è stato caricato politicamente dall’opposizione, iniziando a dire che non si sarebbero venduti 100 mila biglietti e il contratto è stato fatto come è stato fatto per garantire i trentini.

Sono 42 mila i biglietti già venduti in Trentino sui 60 mila previsti. Polemiche sono state sollevate sull’area e ora c’è la polemica sulla sicurezza alla quale peraltro va riservata la massima attenzione. L’indotto economico di un concerto di questo livello è documentato e sicuro e Fugatti ha ricordato che per il Bayern in Trentino si spendeva un milione scelta che non si può confrontare con Vasco. La mostra inoltre sarà a pagamento e di onorificenze Vasco ne ha ricevute moltissime. Le polemiche della minoranza, ha detto Fugatti, che lanciano un messaggio imbarazzante: sembra quasi che il Trentino non voglia accogliere il cantante di Zocca, quando tutta Italia lo vorrebbe. E anche dal punto di vista della cultura locale, il presidente, ha ricordato che ci sono 70 band trentine iscritte al concorso per suonare prima di Vasco. Infine, organizza la Protezione civile perché ha organizzato anche il concerto di Modena. Anche questa vicenda dimostra, ha detto Fugatti, che anche in Trentino sta nascendo un partito del no: il no a Medicina, le valanghe di polemiche sul Festival dell’Economia con il progetto del Sole 24Ore. Stessa cosa con Sgarbi che ha fatto ripartire il Mart.

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