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CONSIGLIO PROVINCIALE: GRUPPO UPT, TRE MOZIONI PER AMBIENTE E TURISMO

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09.35 - sabato 4 marzo 2017

(Fonte: Gruppo consiliare Upt) – In allegato il testo contenuto nel comunicato stampa:

 

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PASSAMANI:

MALGHE E PASCOLI, MODIFICARE LA LEGGE PER TUTELARE AMBIENTE, CULTURA E PROTAGONISTI TRENTINI DEL SETTORE

All’interno del comparto agricolo che costituisce uno dei pilastri fondamentali su cui si regge l’economia della nostra Provincia e che sta vedendo una progressiva riscoperta delle professioni collegate a tale settore, è doveroso sottolineare l’importanza delle malghe e dei pascoli. Negli ultimi anni la Provincia ha voluto procedere ad una riorganizzazione delle modalità di affidamento e gestione delle malghe e dei pascoli pubblici per cercare di valorizzarne il ruolo sia sul fronte economico che di tutela e salvaguardia dell’ambiente montano; sono state elaborate linee guida omogenee per armonizzare tali modalità di affidamento e gestione che, però, non riescono – pur costituendo un passo in vanti rispetto alla situazione antecedente – a tutelare sufficientemente le esperienze e le peculiarità dei potenziali gestori presenti sul territorio provinciale.
Infatti, senza per questo voler imporre misure di tipo protezionistico, negli ultimi anni sono aumentati i gestori provenienti da fuori provincia che vincono i bandi di gestione delle malghe senza però garantire una continuità nel tempo e valorizzando spesso solo l’aspetto economico trascurando, invece, il profilo culturale ed ambientale. Per tali ragioni si interroga l’Assessore competente per sapere se siano state fatte valutazioni per quanto concerne i profili sopra evidenziati legati all’affidamento della gestione, in particolare delle malghe, e se sia stata valutata la possibilità e l’opportunità, anche tramite confronto con il Consorzio dei Comuni trentini, di introdurre una modifica all’articolo 39 della Legge provinciale 23 del 1990, considerando anche il ddl Giunta-Passamani in corso di discussione ed elaborazione, permettendo così di utilizzare lo strumento della trattativa privata previo confronto concorrenziale al posto della procedura di gara così come oggi prevista.

 

 

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TONINA

REVISIONE DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA SUL RILASCIO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE, ATTENZIONE A ECOSISTEMA DEI FIUMI E AMBIENTE

L’approvazione della D.G.p. n. 1798/2016 prevede, attraverso un Accordo tra la Pat e Hde, la sperimentazione per la ricalibrazione dei rilasci d’acqua per il DMV da alcune opere di presa delle grandi derivazioni idoelettriche. L’applicazione della rimodulazione sperimentale prevista, ha suscitato preoccupazioni da parte di quasi tutti i portatori di interesse dei territori coinvolti e, in particolare, di quelli delle Giudicarie, della Valle dei Laghi e dell’Alto Garda e Ledro. Pare che tale provvedimento possa comportare alterazioni dell’ecosistema fiume, provocando condizioni tali da mettere in crisi la flora e la fauna acquatica, la capacità autodepurativa oltre a modificare la qualità paesaggistica dei corsi d’acqua con conseguenti ricadute negative a livello socio-economico e turistico in un momento in cui, per contro, si sta investendo molto sull’ambiente anche attraverso l’istituzione di Parchi Fluviali e di Reti di Riserve.

A molti soggetti interessati non risultano chiare le motivazioni che hanno indotto la Gp ad adottare un’importante ricalibrazione dei rilasci d’acqua ed è stata espressa la contrarietà a tale rimodulazione, manifestando l’esigenza di riconoscere priorità agli usi delle acque più vicini alle tematiche della tutela ambientale e delle fruibilità a fini turistici. Ciò premesso, si chiede all’ass.re competente, a fronte delle Sue dichiarazioni nella III Commissione consiliare, di conoscere i possibili diversi contenuti della nuova regolamentazione sul rilascio del Dmv rispetto alla delibera 1798/2016, nonché modalità e tempi di adozione di tale nuova disciplina.

 

 

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DE GODENZ:

IMPIANTI FUNIVIARI DEL BONDONE E DELL’ALTOPIANO DI LEDRO, OCCASIONI PER AUMENTARE IL POTENZIALE TURISTICO DEL TRENTINO

La notizia riportata dai media locali negli scorsi giorni, riferita alle possibili ricadute positive della realizzazione di un impianto funiviario che colleghi la città di Trento al monte Bondone ha riacceso un forte dibattito nel nostro capoluogo, e non solo, tra addetti ai lavori del sistema turistico e cittadini. A quanto risulterebbe da uno studio di Trentino sviluppo, infatti, gli effetti sull’occupazione, sui valori immobiliari e soprattutto sulle presenze turistiche sarebbero molto significativi. Inoltre è emersa ultimamente l’idea della realizzazione di un collegamento similare tra la zona della “busa” di Riva del Garda e l’altopiano di Ledro, ipotesi altrettanto importante e da valutare.

Si tratterebbe certamente di interventi strategici, capaci di creare nuove opportunità, sia per la stagione invernale che per la stagione estiva, si pensi ad esempio al turismo della bici, dell’escursionismo etc. -e potenziare l’impronta green dell’offerta turistica provinciale, oltre ovviamente ai sensibili vantaggi per pendolari e studenti. Per tali ragioni si interroga l’assessore competente per sapere se la Provincia intenda avviare un confronto con i Comuni, gli enti e i settori turistici ed economici interessati al fine di sviluppare i progetti sopracitati e attivare nuove sinergie, con un particolare occhio di riguardo ai supporti all’imprenditoria privata, essenziale per l’attivazione di tali realizzazioni, nel tentativo di raggiungere un aumento del potenziale turistico della nostra provincia, aumentandone l’attrattività e facendo crescere parimenti l’immagine di un Trentino a misura d’uomo e attento all’ambiente.

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