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CONSIGLIO PROVINCIA TRENTO * TERZA COMMISSIONE: « ANTENNE E IMPIANTI, A FAVORE DEL POTENZIAMENTO CONNETTIVITÀ SIA IMPRENDITORI CHE ORGANIZZAZIONI SINDACALI »

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12.42 - giovedì 30 settembre 2021

Semplificazioni per le antenne: concluse le audizioni sul ddl della Giunta. A favore del potenziamento della connettività sia gli imprenditori sia le organizzazioni sindacali che chiedono, però, di potenziare anche i controlli pubblici sugli impianti.

Si sono concluse stamane le consultazioni dedicate dalla Terza Commissione al ddl 114 proposto dalla Giunta per la semplificazione dei procedimenti autorizzatori degli impianti di telecomunicazione, radiodiffusione e le infrastrutture di comunicazione elettronica. L’organo consiliare ha ascoltato in videoconferenza i rappresentanti del Coordinamento imprenditori, del Comitato interprofessionale ordini collegi tecnici e della Cgil. Tutti si sono espressi a favore del provvedimento, sempre sottolineando comunque la necessità di non ridurre le valutazioni e i controlli dell’Appa sull’impatto ambientale degli impianti a tutela della salute delle persone e del paesaggio. La Commissione dovrebbe concludere con il voto la trattazione del ddl entro metà ottobre e si prevede che il testo approdi all’esame finale in aula nella prima seduta di novembre.

 

Imprenditori favorevoli. Occorre arrivare a connettere tutto il territorio.
Per la Federazione trentina della cooperazione Vincenzo Visetti si è reso portavoce del giudizio positivo del Coordinamento imprenditori sul ddl. Il provvedimento – ha spiegato – permette un risparmio di tempi e costi attraverso la semplificazione delle procedure di autorizzazione degli impianti. Gli imprenditori hanno sottolineato l’importanza dell’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche in tutto il territorio della provincia, per permettere il pieno accesso dei cittadini e delle imprese alla connettività per garantire pari opportunità in ogni zona. Quanto all’emendamento proposto da due consiglieri del Pd che prevede un’incentivazione all’accorpamento degli impianti, gli imprenditori si sono espressi a favore. Davide Cardella dell’Associazione albergatori ha evidenziato in particolare l’esigenza di prestare attenzione alle problematiche dell’impatto ambientale e dell’inquinamento elettromagnetico legate al ddl, dal momento che il provvedimento riguarda anche il passaggio al 5G e l’istallazione di nuovi impianti per potenziare tutte le reti. Per affrontare questi temi sarà cruciale il ruolo del Tavolo di coordinamento, al quale anche gli imprenditori parteciperanno. A queste considerazioni si è associato Claudio Filippi dell’Associazione artigiani. Mila Bertoldi ha segnalato la condivisione del ddl anche da parte di Confcommercio, purché – ha osservato – i segnali delle antenne raggiungano tutto il territorio provinciale e siano salvaguardati la salute, l’ambiente e il paesaggio. Aldi Cekrezi di Confesercenti ha auspicato che questa semplificazione procedurale favorisca l’accesso ad una connettività performante in tutto il territorio provinciale, in quanto l’accesso alle reti è oggi vitale per ogni settore imprenditoriale. Ben venga ogni intervento utile in questa direzione. Infine Roberto Santini per Confindustria ha sottolineato che in materia di strumenti di telecomunicazioni vi è la necessità di una copertura completa del territorio trentino con la banda ultralarga e la rete 5G, purché siano raggiunte anche le postazioni più remote. Anche Confindustria ha condiviso l’obiettivo della semplificazione, ma sempre mantenendo tutti i controlli e le valutazioni ex ante a tutela della salute delle persone.

Negli ultimi anni le valutazioni sui nuovi impianti sono state molto restrittive.
Un consigliere della Lega ha chiesto a Paolo Simonetti, dell’Umst della Provincia per l’innovazione nei settori energia e telecomunicazioni, un chiarimento in merito all’impatto delle antenne che appaiono talvolta uno sfregio paesaggistico e urbanistico. Simonetti ha risposto che ultimamente le valutazioni urbanistiche sono sempre più restrittive e rendono frequente la bocciatura di nuovi impianti. Proprio per questo il ddl prevede di introdurre il Tavolo di coordinamento, il cui ruolo sarà una valutazione che tenga conto di tutti gli elementi in gioco senza un’eccessiva chiusura i progetti nei confronti dei progetti. Questo anche perché la tutela del paesaggio non è una scienza esatta. Sul Monte Finonchio non si è mai riusciti a fare ordine sul problema delle tante antenne intallate, perché tutte le postazioni sono proprietarie, mentre un minimo di accorpamento sarebbe opportuno, almeno in prospettiva. Per il futuro, infatti, si prospettano scenari nei quali gli operatori affitteranno gli impianti e tenderanno a scomparire le postazioni proprietarie che oggi ostacolano una razionalizzazione.
Comitato interprofessionale ordini collegi tecnici: attenzione all’impatto paesaggistico quando le antenne sono molto alte.
Il presidente del Comitato, Claudio Maurina, ha segnalato che a volte alle commissioni paesaggistiche vengono sottoposti progetti di strutture con pali per utenze telefoniche molto alti che per questo motivo presentano criticità. Per questa scarsa attenzione all’aspetto paesaggistico, le autorizzazioni a questi impianti non vengono concesse. Alla domanda posta da un consigliere della Lega sul ruolo delle Asuc, Maurina ha risposto che talvolta le richieste di installare antenne possono arrivare anche a questi enti. Bisognerebbe però sentire le Asuc su questo argomento.
Cgil: bene lo sviluppo delle infrastrutture ma alla semplificazione delle procedure per l’autorizzazione deve corrispondere un potenziamento dei controlli.
Il segretario della Cgil Andrea Grosselli ha sostenuto che il ddl è apprezzabile perché punta ad una semplificazione del regime autorizzatorio nel settore delle telecomunicazioni, destinato sicuramente a crescere nei prossimi anni a beneficio sia delle imprese sia dei servizi alla persona. Coprendo anche aree montane vocate al turismo e all’agricoltura che avranno bisogno della banda larga per la trasmissione dei dati. Si pensi all’importanza di sviluppare la telemedicina nel settore dell’assistenza da remoto, vista anche la crescita della popolazione anziana. Di fronte, però, a una legge di semplificazione delle autorizzazioni degli impianti – ha aggiunto Grosselli – va aumentata in proporzione anche la capacità di controllo, perché vi siano adeguate verifiche preventive della sostenibilità degli impatti a tutela della salute e dell’ambiente. Ruolo di controllo e verifica che spetta ad Appa. Giusto quindi, per il sindacalista, dare la possibilità agli operatori di sviluppare le loro reti nel libero mercato, purché si coprano anche zone periferiche non guardando solo alle imprese ma anche ai servizi alla persona che la digitalizzazione potrebbe migliorare. Per la Cgil la a Provincia dovrebbe quindi dotarsi di una pianificazione attenta in questo settore, che assicuri la tutela del paesaggio e del territorio rispetto all’installazione degli impianti e allo sviluppo delle reti. Si tratta di trovare il giusto equilibrio tra queste diverse necessità. Da questo punto di vista Grosselli ha espresso dispiacere per la mancata partecipazione delle associazioni ambientaliste nelle audizioni su questo ddl. Al riguardo il presidente della Commissione ha precisato di non sapere perché non siano intervenute le associazioni ambientaliste, ma che comunque da quasi tutte le audizioni sono emerse le questioni dell’attenzione alla tutela del territorio, urbanistica, dell’ambiente e del paesaggio. In ogni caso alle organizzazioni ambientaliste sarà richiesta una documentazione scritta che evidenzi le loro osservazioni.

Un consigliere del Pd ha ricordato che sui temi della salute le audizioni di ieri sono emerse le questioni del “peso” da dare al parere dell’Appa rispetto alle posizioni prevalenti che potrebbero emergere in seno al Tavolo di coordinamento in merito alla valutazione dei progetti di nuovi impianti da autorizzare. Grosselli ha ribadito la necessità che a fronte di una semplificazione spinta delle procedure, come quella proposta dal ddl, la pubblica amministrazione ha il dovere di potenziare valutazioni e controlli. E questo anche per evitare possibili reazioni irrazionali da parte della popolazione, ad esempio di ostilità pregiudiziale al 5G. Ecco perché occorre garantire preventivamente che gli impatti degli impianti siano sostenibili.

 

Nessun taglio alle valutazioni. Le posizioni prevalenti non indicano maggioranze.
Laura Bisoffi, direttore dell’ufficio giuridico-normativo in materia di territorio e ambiente, contratti e opere pubbliche, servizi pubblici, energia ha chiarito i dubbi sulla sparizione di alcuni commi che il ddl propone di abrogare dando l’impressione che si attenui il peso delle valutazioni dell’Appa. Il riferimento – ha spiegato – è a valutazioni preventive effettuate da tecnici prima dell’installazione degli impianti. Con l’autorizzazione unica prevista dal ddl, le valutazioni non vengono ridimensionate ma accorpate in un unico atto. In tal modo si riducono i tempi ma soprattutto si rende più efficiente la procedura. Quanto poi alla questione delle posizioni prevalenti, Bisoffi ha precisato che queste non indicano una maggioranza che determina la decisione finale, ma una valutazione che si rende necessaria nel caso in cui si presentino dissensi. In altri termini il Tavolo di coordinamento dovrà soppesare i diversi interessi in gioco, per individuare quali considerare prevalenti. Da questo punto di vista l’interesse ad esempio, per la tutela della salute sarà sempre prevalente rispetto all’interesse per la tutela del paesaggio. Si tratta di valutare di volta in volta le situazioni concrete. Senza comunque mai transigere sul rispetto dei limiti fissati dalle norme.

L’assessore competente ha apprezzato l’approccio costruttivo al ddl che tutti i soggetti consultati dalla Commissione hanno evidenziato, esprimendo osservazioni che potranno anche sfociare in contributi migliorativi al provvedimento.

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