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CONSIGLIO PAT * QUINTA COMMISSIONE: « 4 DDL MODIFICA NORMATIVA 2006 SU SCUOLA, SÌ DI SINDACATI – CONSIGLIO SISTEMA EDUCATIVO / NO DA ASSOCIAZIONE PRESIDI – SOVRINTENDENTE – IPRASE »

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12.57 - martedì 12 ottobre 2021

Le audizioni della V Commissione sui 4 ddl proposti per modificare la normativa provinciale del 2006 sulla scuola. Sì di sindacati e consiglio del sistema educativo. Contrari l’Associazione nazionale presidi, la Sovrintendente e l’Iprase.

Le consultazioni sui disegni di legge in materia di scuola hanno impegnato oggi la V Commissione del Consiglio provinciale, presieduta da Alessia Ambrosi (FdI). Quattro i provvedimenti in discussione: il testo unificato del ddl 15 di Filippo Degasperi (Onda Civica) e del ddl 24 di Sara Ferrari (Pd) in merito all’autonomia e alla governance della scuola (organi di istituto, dirigente, consulte, sovrintentendenza); il ddl 92 proposto da Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) per stralciare dalla legge provinciale del 2021 una norma che affida a privati la sorveglianza dell’interscuola: mensa e ricreazione secondo Coppola sono da considerare momenti educativi e di scuola a tutti gli effetti; il ddl 95, ancora di Coppola, che introduce la previsione di un esonero per un docente che così possa assumere in ogni scuola il ruolo di referente dell’educazione ambientale; e il ddl 111 di Vanessa Masè (La Civica) che punta ad eliminare dalla legge provinciale sulla scuola il riferimento agli ambiti territoriali per la mobilità del personale insegnante. Tutti, eccetto il sindacato Delsa, si sono pronunciati a favore del provvedimento di Masè. Una sostanziale condivisione sugli altri ddl è emersa dagli auditi intervenuti in rappresentanza delle sigle sindacali, del Consiglio del sistema educativo, delle Consulta dei genitori, dalla Consulta per la famiglia. Negativa la valutazione espressa sul testo unificato e sui ddl di Coppola dall’Associazione presidi, dalla Sovrintendente scolastica Sbardella e dal direttore dell’Iprase Covi.

 

IL SÌ DEI SINDACATI A TUTTI I DDL, TRANNE DELSA SU QUELLO DI MASE’

Per la Uil Scuola, Pietro di Fiore ha espresso un sostanziale accordo con tutti i ddl. I testi di Coppola corrispondono alle richieste avanzate dai sindacati nel dicembre 2020 sia nel restituire lo spazio educativo della mensa e dell’intermensa alla scuola, sia per l’educazione ambientale. Anche il ddl di Masè è condiviso perché la chiamata d’ambito degli insegnanti erano stati fin dall’inizio osteggiati dai sindacati. Quanto al testo unificato Degasperi-Ferrari, c’è un gran parte accordo da parte di Uil scuola che da più di un decennio chiedeva una figura come il Sovrintendente scolastico come garante dell’autonomia scolastica, come un’autority indipendente dal potere politico. Il ddl permette di assumere il Sovrintedente dopo un concorso, una selezione trasparente alla quale dovrebbero secondo la Uil poter partecipare anche gli insegnanti se in possesso dei requisiti richiesti. Anche l’assegnazione delle risorse e il personale Ata dovrebbero essere assegnati alle istituzioni dal Sovrintendente. Bene anche il potenziamento dell’autonomia scolastica intesa come autonomia didattica, per superare i conflitti di competenze tra i diversi organi collegiali. Ok anche alle modifiche del progetto scolastico proposte. Sulla questione della Consulta dei genitori e della Consulta degli studenti, non potrebbero per la Uil essere organi collegiali a pieno titolo.

Per la Cisl scuola Stefania Galli c’è pieno accordo con i ddl di Coppola e Masè perché sono una richiesta unitaria dei sindacati. Importanti sono infatti sia la presenza degli insegnanti in tutti i momenti educativi e di apprendimento nella scuola, sia la non ragion d’essere del mantenimento degli ambiti territoriali. Anche il ddl di Degasperi e Ferrari è condiviso dalla Cisl pur con alcune osservazioni. Ad esempio sull’autonomia didattica va distinta dall’autonomia organizzativa perché sono due elementi diversi all’interno della autonomia dell’istituzione. Attenzione poi ad inserire in legge temi che devono rimanere oggetto della contrattazione decentrata. Bene il richiamo al ruolo del collegio docenti. Infine sul Sovrintendente, la Cisl non aveva avanzato questa richiesta. Ma poi questa figura è stata introdotta senza però mai avere un ruolo autonomo e un potere di scelta anche perché non è stata sganciata dalla politica. Ben venga quindi un concorso e l’indicazione di un ruolo e di funzioni significative.

Per Fgu Gilda Paolo Cappelli ha concordato con le valutazioni dei colleghi sui ddl 15 e 24. Specie il ddl 111 sugli ambiti territoriali sancisce la sparizione degli ambiti e dovrebbe essere attivato subito.

Per Flc Cgil, Cinzia Mazzacca ha giudicato interessanti e condivisibili i ddl di Coppola e Masè, in particolare la proposta di riportare la gestione dell’interscuola alla formulazione precedente perché tornino all’interno dell’attività educativa. Bene anche il provvedimento sull’educazione ambientale, anche se per Cgil sarebbe stata sufficiente che l’educazione civica comprendesse anche quella ambientale. Ambiti territoriali: il ddl per la Cgil avrebbe dovuto essere stato introdotto già da tempo perché i docenti sono legati alla mobilità nazionale. La questione è quindi fare una necessaria pulizia. Infine il testo unificato: Cgil ha espresso accordo sugli articoli riguardanti il collegio docenti ma anche chiesto maggiore chiarezza in merito all’autonomia organizzativa e autonomia didattica, che devono rimanere separate e non essere comprese una nell’altra. Giunto prevedere una valutazione dell’alternanza scuola-lavoro, perché non esiste un monitoraggio sull’efficacia. Sovrintendente scolastico: bene prevedere una selezione per l’accesso di questa figura della quale, per Cgil, non si sentiva comunque la necessità. Si sentiva piuttosto il bisogno di re-introdurre la figura dell’ispettore scolastico.

Per Delsa, Mauro Pericolo ha giudicato positivamente il ddl di Degasperi e Marini soprattutto per il riequilibrio che propone tra la figura dirigenziale e i docenti. L’idea della comunità scolastica è un aspetto da valorizzare per Delsa ridimensionando la figura dirigenziale diventata manager della scuola. Bene anche la scelta di non dare priorità all’aspetto organizzativo rispetto a quello didattico. Si tratta di subordinare invece le scelte organizzative a quelle didattiche. Condivisibile anche la proposta relativa alla figura del Sovrintendente. Delsa non è invece d’accordo con la semplice abolizione sic et simpliciter degli ambiti territoriali perché il sistema scolastico del Trentino può essere gestito con questo strumento in modo flessibile. Serve piuttosto una normativa che stimoli la possibilità di assegnare docenti a territori non facili da raggiungere. Meglio rinviare il tema alla contrattazione collettiva. Bene il ddl che punta al recupero del tempo mensa tra i momenti educativi. Anche la sensibilizzazione alla cultura dell’ambiente nelle scuole proposta da un ddl di Coppola è per Delsa importante e opportuna.

 

IL NO DEI DIRIGENTI AI MAGGIORI POTERI ASSEGNATI DAL DDL UNIFICATO AL COLLEGIO DOCENTI: COMPLICHEREBBE LA GOVERNANCE.

Per l’Associazione nazionale dirigenti e altre professionalità della scuola (Anp), Paolo Pendenza, (osservazioni allegate) ha giudicato negativamente il ddl di Degasperi. La governance della scuola si basa infatti su una divisione di ruoli tra consiglio di istituti, collegio docenti e dirigente. Gli altri organi hanno una rilevanza secondaria. Certo, ci sarebbe bisogno di una riforma della governance, ma questa dovrebbe chiarire meglio i ruoli dei singoli organi collegiali per evitare sovrapposizioni precisando le competenze. Questo ddl va invece nella direzione opposta confondendo le competenze delle diverse componenti. Come ad esempio nel caso del progetto d’istituto, documento fondamentale della scuola, che secondo questo ddl viene approvato dal collegio docenti. Ma il collegio docenti ha un ruolo diverso. Si rischia di rendere la governance della scuola più complicata di quella che già è. Sul piano poi giuridico formale, l’Anp critica il fatto che al dirigente scolastico non sia attribuita, con questo ddl provinciale, come invece prevede la legge nazionale, la competenza sulla gestione delle risorse e dei risultati del servizio con strumenti gestionali e organizzativi adeguati. Sui due ddl di Coppola, l’Anp condivide l’esigenza di lavorare anche nella scuola sulla sensibilità ambientale, ma suggerisce di inserire nell’educazione alla cittadinanza questo settore evitando di aggiungere una figura di riferimento del settore ambientale. Quanto al ddl Masè sulla chiamata diretta degli insegnanti, effettivamente gli articoli che il provvedimento cancella non sono utilizzati a livello nazionale. Tuttavia, per l’Anp il reclutamento dei docenti andrebbe rivisto perché il sistema delle graduatorie porta a un’estrema casualità nell’assegnazione dei docenti soprattutto a tempo determinato e non garantisce quindi la qualità dell’insegnamento. Più che cancellare quegli articoli occorrerebbe aprire un dibattito sull’esigenza di attribuire più autonomia alle scuola nell’assunzione dei docenti.

 

CONSIGLIERI IN DISACCORDO CON L’ANP.

Filippo Degasperi (Onda Civica) ha osservato, a proposito delle valutazioni dell’Anp, che sul progetto d’istituto, ha osservato che incardinare la responsabilità su un unico soggetto come propone il ddl servisse a semplificare il processo e non a depotenziare la figura del dirigente scolastico. In molti casi il dirigente scolastico ha esondato rispetto alle proprie prerogative e occupato spazi altrui. Le competenze dovrebbero quindi essere riordinate come prevede il ddl.

Sara Ferrari (Pd) ha sottolineato che il ddl propone che la figura del Sovrintendente scolastico sia una figura di garanzia, autonoma dal potere politico grazie alla selezione, competente sulla dimensione didattica. Per questo il ddl prevede che a destinare i dirigenti scolastici agli istituti sia il Sovrintendente per evitare influenze politiche. E ha chiesto il parere dell’Anp su questo punto. Ferrari ha chiesto anche quale sia la direzione di una riforma della governance della scuola che secondo l’Anp si dovrebbe imboccare.

Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) ha condiviso con l’Anp l’esigenza di non appesantire ulteriormente la scuola di competenze e ambiti di intervento. Ma ha aggiunto che sulle questioni ambientali i tempi sono molto maturi e ci stanno presentando il conto. Occorre quindi che la scuola assecondi e promuova la sensibilità oggi emergente dai giovani su questo tema. Si tratta di andare incontro con questo ddl a quel che nelle scuole già c’è, come nel caso dell’istituto Fontana. Le esperienze virtuose su questo tema andrebbero estese a tutte le scuole. Vi sono insegnanti che volentieri si farebbero carico del ruolo di referente dell’educazione ambientale, che comprende anche il tema dell’energia (vi è in alcune scuole la figura dell’energy manager).

L’Anp con Pendenza ha ribadito, rIvolto a Coppola, che esiste già il contenitore dell’educazione alla cittadinanza, utilizzato nelle scuole anche per portare avanti anche l’educazione ambientale. In ogni scuola c’è già un referente per ogni scuola e anche per ogni classe. In più vi sono anche collaboratori dal momento che si tratta di un tema trasversale. La questione ambientale per l’Anp non va quindi giustapposta ma organicamente inserita in questo contenitore che mira alla consapevolezza dei cittadini nella società. Quanto alla figura del Sovrintendente, il suo ruolo è inserito in un ddl complesso e rischia di occupare un posto secondario rispetto agli altri temi. Occorre garantire in questa figura un equilibrio, evitando che se il Sovrintendente sceglie i dirigenti poi il controllo spetti al dipartimento istruzione. Per Pendenza in questo ddl manca proprio questo equilibrio, perché le responsabilità restano tutte in capo al dirigente mentre le scelte vengono affidate ad altri, come il collegio docenti. Manca quindi al dirigente scolastico l’autonomia necessaria perché possa svolgere fino in fondo il proprio ruolo. Questo ddl invece rischia di creare ulteriori conflitti, sovrapposizioni di ruolo e confusione.

Sempre per l’Anp Michele Rosa ha aggiunto che nella scuola una pletora di organismi che si interfacciano con poteri consultivi e propositivi, per cui la figura del Sovrintendente scolastico dovrebbe rimanere di carattere tecnico senza farsi carico anche di altre funzioni. Serve quindi oggi più che mai chiarezza di obiettivi nella governance della scuola.

 

LA SOVRINTENDENTE: IL TESTO UNIFICATO GENEREREBBE SOVRAPPOSIZIONE DI RUOLI TRA COLLEGIO DOCENTI E ALTRI ORGANI

Il Sovrintendente scolastico Viviana Sbardella ha osservato che il ddl di Coppola per l’esonero di un insegnante in ogni scuola, finalizzato ad affidare a questo docente la responsabilità di referente dell’educazione ambientale, se da un lato costituirebbe un’innovazione in linea con la sensibilità per questo tema, dall’altro graverebbe sull’organizzazione e anche sul bilancio della scuola. Il fatto è che già oggi all’interno dell’educazione alla cittadinanza, disciplina presente in tutte le scuole, è trattato il tema dell’ambiente. Inoltre è in corso un monitoraggio sulle tematiche trattate nel contenitore dell’educazione alla cittadinanza. Per questo il ddl non è condiviso. Quanto alle attività di interscuola attribuite da una recente norma provinciale ai soggetti privati, la Provincia garantisce che si tratti di persone affidabili. Quindi, il ricorso a personale esterno quando vi è carenza di docenti è affidato a soggetti qualificati. Per questo anche l’altro ddl di Coppola non è condivisibile. Bene il ddl Masè sugli ambiti territoriali. Quanto al ddl unificato sulla governance, anche per Sbardella aggiungere altri competenze oltre a quelle sulla didattica affidate oggi al collegio docenti rischia di creare sovrapposizioni con le competenze proprie sia del consiglio dell’istituzione sia del dirigente scolastico. Occorre quindi evitare di privare che questi organi abbiano ambiti di competenze poco chiari perché possano contribuire al buon funzionamento nella scuola. Quanto infine al ruolo del Sovrintendente, per Sbardella questa figura ha competenza tecnica sulla didattica e non si può quindi sganciare alla funzione del dipartimento istruzione da cui dipendono processi di innovazione. Per questo non si può accettare che il ddl modifichi le modalità di affidamento di questo incarico e i poteri di questa figura.

 

LA REAZIONE DEI CONSIGLIERI. COPPOLA MODIFICHERÀ IL DDL SULL’EDUCAZIONE AMBIENTALE PERCHÈ NON GRAVI SULLE SCUOLE

Degasperi ha osservato che vero l’esatto contrario rispetto a quanto dichiarato dalla Sovrintendente, che ha riportato l’orientamento della Giunta. Ha ricordato infatti che non il ddl ma la legge attuale rende fumoso il ruolo e i compiti del collegio docenti, di cui non sono indicate con precisione le competenze che invece il ddl unificato chiarisce.

Coppola, tenendo conto delle obiezioni segnalate da Sbardella, ha preannunciato un emendamento al proprio ddl perché il referente ambientale sia svolto da un docente a titolo volontario e senza oneri per le scuole.

Sbardella ha suggerito di non imporre con una legge questa figura di referente che si può trovare agevolmente nell’ambito delle attività previste dall’educazione alla cittadinanza nelle scuole. A Degasperi ha replicato che il collegio docenti che non si focalizzi sulla didattica com’è oggi previsto, snaturi e impoverisca il ruolo di questo organismo. Meglio che altri organi si occupino ad esempio del progetto di istituto. Il collegio docenti dovrebbe approfondire il come realizzare gli obiettivi del progetto. Oggi ci si distrae un po’ da questo che è l’obiettivo primario e più elevato all’interno della scuola. Occorre quindi evitare l’ampliamento delle tematiche affidate dal collegio docenti.

 

IL PARERE FAVOREVOLE DEL CONSIGLIO DEL SISTEMA EDUCATIVO.

Per il Consiglio del sistema educativo provinciale, Giovanni Ceschi ha condiviso con la Sovrintendente Sbardella l’affermazione della sovranità del collegio docenti sulla didattica. Ma ha aggiunto che vi sono problematiche di interazione molto complesse nella scuola, perché la legge vigente lascia aperte questioni interpretative sui ruoli degli organi collegiali. Il collegio docenti si è visto erosi dei ruoli da una serie di interventi normativi e contrattuali. Ceschi è poi entrato nel merito nei singoli articoli del testo unificato Degasperi-Ferrari condividendone alcuni, in particolare per dare maggiore centralità e più poteri al collegio docenti, in particolare per quanto riguarda la competenza sull’organizzazione oggi riservata al solo dirigente, che interesse fortemente la dimensione didattica. Attualmente, invece, le competenze del collegio docenti sono fumose, ampie e non definite. Condivisibile anche, per Ceschi, la proposta di inserire le consulte dei genitori e degli studenti tra gli organi dell’istituzione. Ceschi ha condiviso anche la procedura selettiva prevista dal disegno di legge per la nomina del Sovrintendente scolastico. Anche gli altri articoli del testo unificato sono stati giudicati positivamente dal responsabilità del Consiglio del sistema educativo, che ha condiviso il ddl di Coppola sull’affidamento ai docenti dei momenti di interscuola presentando invece alcune osservazioni sul provvedimento proposto dalla consigliera sull’educazione ambientale affidata a un insegnante-referente. Giusto anche ripulire la normativa provinciale sugli ambiti territoriali come proposto dal ddl di Masè.
Per il Consiglio del sistema educativo è intervenuto anche Maurizio Freschi ha evidenziato che la legge provinciale sulla scuola del 2006 avrebbe bisogno di una revisione, perché vi sono difficoltà di applicazioni e contraddizioni nell’attuazione della norma, per cui ne vengono disattesi degli obiettivi.

 

LA CONSULTA PER LA FAMIGLIA: NELLA LEGGE SULLA SCUOLA SERVIREBBE UN CAPITOLO DEDICATO ALL’EMPATIA ADULTI-RAGAZZI

Per la Consulta provinciale per la famiglia, il presidente Massimo Sebastiani ha osservato che tutti i ddl puntano a migliorare la legge provinciale del 2006 e appaiono quindi condivisibili. La Consulta nota però che l’autonomia delle istituzioni in questi ultimi anni ha spostato il carico gestionale della conciliazione dei tempi sulle spalle delle famiglie. Un esempio virtuoso da seguire sarebbe per Sebastiani quello dell’istituto comprensivo del centro Valsugana che, prevedendo pomeriggi obbligatori negli stessi giorni della settimana, ha permesso alle famiglie di organizzarsi favorendo una migliore conciliazione scuola-famiglia. Secondo la Consulta questa soluzione andrebbe estesa anche ad altri istituti scolastici. Quanto all’educazione ambientale da inserire nella didattica scolastica, la Consulta ritine che manchino invece interventi sulla comunicazione e sulla capacità empatica tra adulti e ragazzi. Vi sono insegnanti che riescono in questo evitando di giudicare “sbagliati” gli alunni, In questi ddl non c’è nulla che tocchi questo punto cruciale che andrebbe inserito nella formazione degli insegnanti nell’approccio alla didattica. Questo è il problema educativo cruciale della scuola. Nella legge 5 del 2006 dovrebbe essere inserito un capitolo intero su questo. Vi è anche un problema dovuto alla crescita dei suicidi nell’età infantile e adolescenziale che mostra come anche i genitori avrebbero bisogno di una formazione sull’empatia.

DEGSAPERI: TROPPA FACILONERIA NEL LIQUIDARE IL TESTO UNIFICATO.

La presidente Ambrosi ha condiviso l’esigenza di approfondire l’argomento dell’empatia anche in Commissione.

Per la Consulta provinciale dei genitori, Maurizio Freschi ha condiviso che è importante anche la modalità con cui gli insegnanti e gli adulti si approcciano ai bambini e ai ragazzi. Giusto quindi dar seguito ad un approfondimento su questo punto.

La consigliera Ferrari ha lamentato l’assenza dalle audizioni dell’assessore Bisesti, mentre Degasperi ha rilevato che le osservazioni dei rappresentanti del Consiglio del sistema educativo provinciale hanno smentito la Sovrintendente in merito alle strette relazioni tra competenze sulla didattica del collegio e competenze sull’organizzazione.

Per Degasperi c’è stata superficialità e faciloneria nel liquidare le proposte contenute nel testo unificato che valorizza anche le Consulte sottolineando l’esigenza di potenziare le relazioni tra questi organismi e gli organi dell’istituzione.

 

L’IPRASE: IL DDL UNIFICATO GENERA PIÙ CRITICITÀ CHE VANTAGGI

Per l’Iprase – Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa – Luciano Covi ha sottolineato l’importanza del tema dell’autonomia scolastica e gli equilibri tra gli organi collegiali nella scuola toccato dal testo unificato dei ddl. Servirebbe a suo avviso un ragionamento più complessivo sul concetto di autonomia scolastica e sul suo funzionamento. Il rischio è di generare più criticità che innovazioni positive. Non condivisibile è anche la norma proposta sul Sovrintendente scolastico. Quanto al ddl 92 di Coppola sulle attività di interscuola, l’attuale affidamento a soggetti privati risolve i problemi di alcune scuole, tuttavia occorre sempre garantire la qualità educativa del servizio. Sull’educazione ambientale, per Covi il tema rientra nell’educazione civica e alla cittadinanza. Dare prevalenza all’argomento creando un referente per legge porterebbe alla creazione, da evitare, di referenti di serie A e serie B.

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