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CONSIGLIO PAT * PRIMA COMMISSIONE: « CONSULTAZIONI SUL SISTEMA DI POLIZIA LOCALE CON COMITATO TECNICO – CAL – ANVU » (REPORT PDF)

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16.04 - mercoledì 22 febbraio 2023

Oggi in prima Commissione permanente. Audizioni sul sistema di polizia locale. La prima Commissione permanente presieduta da Vanessa Masè si è riunita oggi per le consultazioni sul sistema di polizia locale, nell’ambito delle quali sono stati sentiti il Comitato tecnico di polizia locale, il Consiglio delle autonomie locali e l’ANVU (Associazione professionale polizia locale d’Italia). A seguire l’organismo ha espresso il parere sullo schema di regolamento in materia di concorsi pubblici per l’accesso alla dirigenza di ruolo e alla qualifica di direttore.

La formazione, fiore all’occhiello della polizia locale. Per il Comitato tecnico di polizia locale sono stati sentiti il Presidente Giovanni Gardelli, il Comandante di Trento Luca Sattin e quello di Rovereto Emanuele Ruaro. La materia di polizia urbana e rurale, ha chiarito Gardelli, è tra le materie statutarie sulle quali la Pat ha potestà legislativa concorrente. E’ evidente dunque che la Pat è condizionata dal quadro di riferimento nazionale e il Comitato si occupa di aspetti contrattuali, organizzativi e logistici mentre la disciplina di sicurezza in senso stretto è demandata allo Stato. Il corpo di polizia locale ha carattere intercomunale e c’è una relazione diretta tra sindaco del territorio di riferimento e comandante. Un “corpo” è formato da 7 addetti e un comandante: in Trentino attualmente ci sono 18 corpi. I servizi, invece, ovvero le organizzazioni con meno di 7 addetti, sono 17. In questo momento gli agenti totali sul territorio sono 435. Il Comitato tecnico esprime pareri in ordine agli atti della Pat in materia di polizia locale e formula proposte sul riordino del servizio, sull’ottimizzazione ed efficientamento dell’attività, proponendo strumenti di supporto e attività formative. Il dirigente provinciale competente in materia dirige il Comitato che è composto da non più di 8 esperti di cui 6 designati dal Consorzio dei Comuni.

L’attuale Comitato è in carica dal 24 marzo 2019 e normalmente c’è una coincidenza tra durata del Comitato e quella della legislatura. Il cuore dell’attività è il personale e normalmente c’è una stretta correlazione tra questa materia e quella degli enti locali. I principi di assunzione sono conformati anche dalle regole di qualificazione della spesa e il personale assunto deve possedere un’adeguata professionalità. Su proposta del Comitato la Pat ha finanziato il programma per il 2023 che prevede corsi obbligatori e facoltativi, per neoassunti, per il personale che svolge i servizi notturni e per l’aggiornamento degli ufficiali di polizia locale. Recentemente si è discusso della formazione facoltativa e sarà promosso un programma importante su numerose materie, non ultimo sul tema della legge Cartabia che impatta molto sui corpi e dovrà essere affrontato. Gardelli ha poi toccato il tema del finanziamento del sistema, uno degli aspetti più delicati: la Pat stanzia 6,2 milioni di euro per il sistema integrato (con un riparto estremamente datato costruito sui costi standard del personale e figlio purtroppo della vecchia logica di dotare del presidio anche i territori che non lo avevano e che porta a notevoli squilibri sul territorio), 2,5 milioni di euro per gli oneri contrattuali ripartiti sulla base degli addetti al servizio, del numero di presenze turistiche e prendendo a riferimento il numero di abitanti dei comuni e infine una quota consolidata sul progetto sicurezza antidegrado svolto dal comune di Trento.

L’assessore Mattia Gottardi ha integrato la relazione con riferimento ai criteri di trasferimento della finanza locale al sistema, chiarendo che è aperta da un paio d’anni la discussione sulla necessità di un aggiornamento che tenga conto delle dotazioni e delle caratteristiche dei corpi sul territorio ed è ovvio che la proposta dovrà venire dai Comuni con la massima condivisione possibile.

Luca Sattin ha suggerito la proposta di adottare, similmente a quanto avviene a Bolzano, un software unico per la rilevazione degli incidenti stradali su base provinciale, magari condividendolo anche con il Commissario del Governo. Per quanto riguarda il concorso ne è stato bandito uno unico per un totale di circa 40 operatori e la novità è che lo fa il Comune di Trento in collaborazione con altri comuni e sarà attivata una graduatoria alla quale si potrà attingere per le assunzioni. Emanuele Rauro è intervenuto ricordando l’utilità di un sistema di banca dati per le biciclette e per gli oggetti rinvenuti, da gestire a livello provinciale.

Alex Marini (5 Stelle) ha chiesto informazioni sulla pubblicizzazione dei dati, sul progetto sicurezza, sull’accorpamento dei corpi e sull’attivazione di un osservatorio. Storicamente c’era una struttura di primo livello, forse eccessiva, ha chiarito Gardelli e forse potrebbe avere senso una figura di secondo livello, di raccordo e di valorizzazione dei comandanti, ma non è attualmente in fase di valutazione da parte della Pat. Quanto all’osservatorio è duplice la considerazione: un conto sono i dati sul servizio e le caratteristiche dei corpi, dati che c’è l’intenzione di produrre, raccogliere e mettere a disposizione dei cittadini, mentre quanto all’osservatorio formalmente sussistono delle perplessità.

Il consigliere Devid Moranduzzo (Lega) ha chiesto al comandante Sattin come stia procedendo il progetto antidegrado della città di Trento, la dotazione dell’unità cinofila e la questione della modifica alla segnaletica di via Brennero e via Bolzano a Trento, che fa registrare un peante incremento delle contravvenzioni.

Luca Sattin ha replicato che sulla sicurezza urbana all’interno del corpo è operativa una struttura di 15 agenti formati ad hoc e dedicati al tema del degrado della città, che saranno a breve dotati anche di bodycam, mazzette distanziatrici, sempre attivi sul territorio, in particolare nelle zone più degradate e nella fascia oraria dalle 15 alle 21. Parte integrante di questa attività sono due unità cinofile di eccellenza già operative e messe a disposizione su richiesta anche di altri comuni. Questa operatività è la risposta ad uno dei principali obiettivi dati dal Comune di Trento. La segnaletica di via Brennero traduce un progetto europeo che prevedeva lo spostamento delle linee di arresto in corrispondenza della linea semaforica: sono dispositivi che funzionano e i cittadini si stanno adeguando.

 

 

Difficile rivedere i criteri di finanziamento a risorse invariate.

Il Presidente del Consiglio delle autonomie locali Paride Gianmoena ha riferito che le risorse finanziarie, importanti e ferme da un po’ di anni sono oggetto di discussione perché i criteri di assegnazione sono datati, adottati ai tempi in cui partì il progetto di polizia locale. Arrivano da più parti richieste di modifica, ma è evidente che il cambiamento non potrà accontentare tutti, anche perché il totale delle risorse resterà immutato. Se ne parlerà all’interno del Consiglio delle autonomie, probabilmente già dalla prossima settimana. La funzionaria del Consiglio delle autonomie locali Catherine Tonini ha aggiunto che il grosso problema di rivedere i criteri a risorse invariate, sta nella contemporanea necessità di mantenere le coperture assegnate ai comandi perché i tagli potrebbero ripercuotersi sul personale in pianta organica. Quanto alla formazione della polizia locale, è strutturato un piano formativo costante che costituisce un unicum a livello nazionale, organizzato in formazione obbligatoria, sempre garantita, e facoltativa ripresa lo scorso anno dopo il Covid. Le materie sono ampie e coprono tutte le figure in maniera trasversale, coinvolgendo tutte le unità di agenti. L’attività obbligatoria ha contato nel 2022 19.000 partecipazioni con l’organizzazione di ben 287 iniziative. I fabbisogni formativi vengono rilevati annualmente e i percorsi puntualmente avviati dal Comitato. La formazione facoltativa prevede varie e molteplici materie e nello scorso anno ha previsto la realizzazione di una ventina di corsi.

Il consigliere Alex Marini ha chiesto informazioni sui sistemi di finanziamento che potrebbero incentivare l’accorpamento tra i corpi e su come vengano ripartite le risorse raccolte per le sanzioni. Sui corsi ha chiesto se si rilevino delle difficoltà nella partecipazione e se l’attività formativa promossa da ANVU contrasti con quella del comitato.

Gianmoena ha chiarito che per l’organizzazione dei servizi è stata condivisa con la Giunta una libertà di fondo, anche su gestioni associate e accorpamenti. Le richieste le cerchiamo di incentivare e vengono dal territorio, ha chiarito. Difficile stabilire dei criteri e fare un ragionamento comune per l’utilizzo delle risorse provenienti da sanzioni, mentre sul tema della formazione è stata messa in piedi una stabile collaborazione tra Comuni e Pat, senza preclusione o elementi di criticità verso nessuno. Con ANVU c’è un rapporto costante, ha confermato Tonini e non si va comunque in sovrapposizione in caso di iniziative promosse da loro, che hanno anche un taglio più convegnistico e seminariale, rispetto a quelle promosse dal Consorzio.

 

 

Dopo 20 anni il Progetto Sicurezza va rivisto.
Ultima audizione quella di Marco Santoni, Presidente regionale di ANVU associazione maggiormente rappresentativa della polizia locale d’Italia, con circa 7000 soci complessivi di cui 120 in Trentino. Si occupa di formazione e di tutela della polizia locale e promuove iniziative per la sicurezza anche a favore della comunità. Le attività di controllo e vigilanza degli agenti sono molteplici e coinvolgono i più svariati ambiti e ambienti, dalla strada, alle piste da sci, dai mercati alle manifestazioni, dalle videosorveglianze al controllo sui cani abbandonati, dalla formazione nelle scuole, ai raggiri ai danni di anziani e cittadini, dai furti, alle contravvenzioni ecc. ecc. La polizia locale svolge un’ampia attività e l’impegno è molto importante. Santoni ha scorso una serie di slides (allegate) che illustrano la storia e l’attività di ANVU, a partire dal 2002, quando nasce in Provincia di Trento il «Progetto Sicurezza per il territorio», volto al miglioramento della sicurezza e delle condizioni di vita dei cittadini sia attraverso il rafforzamento e la diffusione del servizio sul territorio, sia attraverso un maggior grado di specializzazione ed efficienza delle funzioni di polizia locale, da raggiungere con un’attenta formazione degli addetti impiegati nel servizio, prevedendo anche possibili modalità di reclutamento degli stessi in forma intercomunale.

In tale studio le amministrazioni comunali sono state suddivise in 20 ambiti, raggruppati a loro volta in distretti (o macro-aree), all’interno dei quali, le stesse dovranno svolgere in forma associata le funzioni di competenza della polizia municipale, al fine di assicurare funzionalità ed economicità nella gestione del servizio. Per la copertura di tutto il territorio erano previsti 700 operatori e 46 impiegati amministrativi. Nel 2010 vengono ridotti gli standard minimi con progressivo calo del personale, finché nel 2021 si ridiede la possibilità di assumere, ma in attesa di definizione di nuovi criteri si propone di confermare per i comuni capofila la possibilità di effettuare assunzioni. Gli operatori previsti nel 2021 secondo i nuovi standard erano 385 (più una quota del 40% per attività ufficio) per un totale 539 operatori (intera Provincia con tutti i Comuni). Ad oggi gli addetti sono 435, in fase di crescita. La professione è molto particolare e va sentita, ha chiarito Santoni e chi inizia deve avere un forte desiderio di appartenenza e di partecipazione alla comunità e chi abbandona lo fa per l’alto stress correlato, per la scarsa possibilità di carriera, per il potere economico «appiattito», per i rischi professionali alti e diversi dagli altri dipendenti comunali ecc. ecc.

Santoni ha illustrato le possibili azioni di miglioramento, rivolgendo alcune proposte al legislatore e alla Giunta. Tra queste ha evidenziato la revisione del Progetto Sicurezza a 20 anni dal precedente, un progetto che dovrebbe a suo avviso restare radicato negli enti locali; la creazione di una struttura provinciale che segua le necessità delle Polizie Locali e di nuclei specialistici per attività che, per loro natura, sono di interesse provinciale; la creazione di un protocollo di intesa tra Provincia e Procura della Repubblica per la creazione di un nucleo di P.G. della Polizia Locale (al pari di CC, PS G.d.F. e Forestale) come riferimento per le attività. Inoltre, Santoni ha sottolineato l’importanza di obbligare i Comandi del Progetto Sicurezza al servizio armato, l’importanza dell’acquisto ed uso di un unico programma di gestione per tutte le attività affinché si abbia un unico sistema e servizio verso l’utenza, l’utilizzo della formula del concorso unico (ora in vigore) come regola e non possibilità per gli Enti facenti parte del Progetto per le assunzioni, per il personale in servizio l’introduzione della formazione obbligatoria con il sistema dei crediti come avviene per il personale sanitario ecc.

Santoni ha quindi risposto alle domande di Marini sullo stress da lavoro e sul coordinamento dei comandanti, del consigliere Ugo Rossi (Misto) sulla dotazioni di armi agli agenti e del consigliere Moranduzzo sulle bodycam. Quanto allo stress da lavoro correlato, un settore che non è mai stato toccato in maniera diretta, ha rivelato le difficoltà vissute dagli agenti in determinate situazioni come l’assistenza ad una vittima o i casi in cui si debba dare una cattiva notizia ai parenti: una serie di attività che forse si conosce poco, ma per le quali è difficile essere preparati. Il rapporto con i sindacati è positivo e il coordinamento dei comandanti potrebbe essere una buona idea. Quanto alle bodycam le scelte riguardano le unità locali e gli enti locali.

Pur restando un ausilio utile e positivo, a suo avviso la sicurezza all’operatore non la da la bodycam, ma la sua professionalità e la consapevolezza del suo ruolo. Fondamentale è creare sinergia di territorio, ha ribadito. La Commissione ha infine espresso parere favorevole sullo schema di regolamento in materia di concorsi pubblici per l’accesso alla dirigenza di ruolo e alla qualifica di direttore.

 

 

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