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CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO: « MANOVRA BILANCIO, LE CRITICHE DELLE MINORANZE CONCENTRATE SULLA SANITÀ / LE APERTURE DI OLIVI E TONINI »

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19.49 - martedì 14 dicembre 2021

Manovra di bilancio in discussione: gli interventi del pomeriggio in aula. Le critiche delle minoranze concentrate sulla sanità. Aperture di Olivi e Tonini.
Pietro De Godenz (Upt): no alle posizioni ostruzionistiche.

Ha invitato tutti alla collaborazione e al dialogo e ad abbandonare le pratiche ostruzionistiche in aula. Ha espresso preoccupazione per il caro-prezzi in edilizia e plaudito agli ultimi, positivi sviluppi del rapporto finanziario Pat-Stato. Un auspicio: che si garantiscano adeguate risorse anche ai Comuni trentini. Positivo nel complesso il giudizio sull’approccio della manovra di bilancio alle necessità dell’economia trentina in fase di ripresa. Bene l’apertura ai birrifici artigianali e alle attività oleoturistiche, ma attenzione a non creare forme di concorrenza ai ristoranti del territorio. In tema sanitario, il consigliere di Tesero ha come sempre spezzato una lancia per gli ospedali periferici e il loro ruolo di presidio strategico. Una rinnovata raccomandazione: ai dipendenti delle rsa per anziani va dato lo stesso trattamento contrattuale dei colleghi di Apss. Quanto al contratto dei dipendenti provinciali, De Godenz ha invitato a risolvere la vertenza per evitare fratture sociali. La filosofia generale indicata dal consigliere: il sistema Trentino si sviluppa investendo risorse e puntando sulla crescita economica, basata però sulla coesione sociale e sull’attenzione alla persona.

 

Michele Dallapiccola (Patt): la riforma Failoni nel turismo ha complicato la promozione.
Ha parlato diffusamente di zootecnia e cultura della montagna, comparto e tema – ha detto – troppo spesso lasciati sotto traccia. In queste ore a livello nazionale gli assessori all’agricoltura discutono il riparto del prossimo Psr, come avviene ogni 7 anni. L’Europa sta mettendo di fronte al settore l’opportunità di nuove, grandi risorse finanziarie, siamo quindi a un punto di svolta molto importante, secondo il consigliere poco colto dalle leggi di bilancio in discussione. Con un ordine del giorno Dallapiccola propone all’aula di meglio promuovere il settore latte trentino. Altre critiche – in tema di turismo – sono andate all’aumento nel 2021 dell’imposta di soggiorno e alle incaute sortite promozionali tese a far credere in un Trentino più sano e a pieni polmoni del resto d’Italia. Il sistema delle Apt: la recente riforma Failoni ha complicato in modo parossistico il quadro di governo della promozione turistica. Altro, duro attacco polemico all’amministrazione Fugatti: troppi progetti e opere annunciati restano mestamente in lista d’attesa e si stanno traducendo in promesse non mantenute. Anche sulla gestione dei lupi – afferma il consigliere – è stata fatta a suo tempo propaganda e demagogia, mentre oggi si subisce il dato di fatto senza iniziativa.Dallapiccola ha anche pronunciato en passant un caloroso elogio alla memoria del collega Rodolfo Borga, “il più preparato del suo fronte politico”.

 

Devid Moranduzzo (Lega Salvini Trentino): bene il rilancio delle attività economiche.Ha rigettato le severe critiche di Dallapiccola e gli ha ricordato di avere significativamente perso consenso al voto del 2018. Il consigliere ha invece elogiato il governo provinciale, in buona sostanza perché sta consolidando la ripresa in Trentino. Ottima cosa la maratona vaccinale appena organizzata. Bene le agevolazioni fiscali confermate. Un rammarico: si è fatta passata l’idea che la manovra di bilancio 2022 faccia solo ordinaria amministrazione, laddove invece gioca bene le carte del rilancio delle attività economiche.
Alessandro Olivi (Pd): Irap da abbassare per le imprese virtuose nel rispetto dei contratti.

Ha detto di voler essere dialogante e propositivo con il governo provinciale. Della relazione di Fugatti non ha apprezzato però l’approccio minimalista verso l’autonomia speciale, troppo ragionieristico e politicamente debole. L’ex assessore provinciale al lavoro ha poi illustrato le sue principali proposte emendative ai ddl di bilancio. Ha parlato anzitutto dell’assegno unico universale che lo Stato sta per introdurre come livello base di assistenza per tutti: approfittiamone – ha detto – per fare un passo oltre come autonomia e per implementare le misure a favore della famiglia trentina. Olivi ha detto di intervenire con diverse proposte sul lavoro, a favore ad esempio del lavoro femminile, poi per lo sblocco del concorso per il personale amministrativo della scuola, ancora a favore di un fondo perequativo alimentato dall’imposta di soggiorno e finalizzato alle Apt dei territori meno forti. Il consigliere ha criticato le nuove Ata per la promozione turistica. Ha poi invocato un’Irap più bassa per le imprese virtuose dal punto di vista del rispetto dei contratti, per contro più severità delle norme che penalizzano quelle aziende non in regola con gli stessi contratti di lavoro.

 

Coppola: mancano investimenti per la tutela del territorio.

Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) ha concentrato l’attenzione soprattutto sulle politiche socio-
sanitarie, la scuola e l’ambiente. Sulle politiche socio-sanitarie a suo parere gli anziani meriterebbero maggiore attenzione per farli rimanere il più possibile nelle loro case, specie con la pandemia ancora in corso che impone la massima tutela della salute. Sulla questione no vax Coppola ha esortato a
chiedersi cosa non abbia funzionato nella comunicazione di una medicina a servizio delle persone e non di una pericolosa nemica. A suo avviso occorre ripartire da iniziative che formino e informino su questo argomento. Ha ricordato che sulla salute i servizi sanitari pesano appena per il 15%, quindi
occorre puntare ambienti sociali e fisici a tutela di questo bene primario, anche abbassando le emissioni di carbonio.

Coppola ha parlato anche di salute mentale, sottolineando l’esigenza di puntare su interventi multidisciplinari e sulla collaborazione con i soggetti del Terzo Settore e non solo con l’Azienda sanitaria. A suo giudizio la pandemia ha portato alla luce la grave carenza di infermieri e medici. Occorre quindi puntare sui sistemi digitali ma questo implica la capacità degli utenti di saper utilizzare pc e telefoni. Grave per la consigliera è che la manovra non accenni ai consultori,
all’immigrazione e alle politiche per l’accoglienza. Sulla scuola per Coppola bisognerebbe prevedere un ampliamento della pianta organica e il mantenimento di classi con basso numero di alunni vista la crescita con il Covid di bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali.

Altro tema stridente per la consigliera: la previsione di aprire ancora nel mese di luglio le scuole dell’infanzia anziché potenziare i servizi estivi offerti da organizzazioni specializzate nel settore dell’infanzia. Coppola ha poi ricordato la questione ambientale fortemente richiamata a livello internazionale. Anche la Provincia dovrebbe rendersi interprete e portavoce di questi temi perché, ad esempio, la qualità dell’aria a Trento è pessima e in Italia si muore a migliaia per malattie respiratorie. La consigliera ha poi segnalato i gravissimi rischi in termini di impatto ambientale prefigurati dal progetto di interramento ferroviario nel capoluogo. La Provincia, insomma, per Coppola non dovrebbe investire solo sulle imprese ma anche sulla tutela del territorio, la salute, l’agricoltura di pregio, il turismo sostenibile, tutti valori sacrificati ad esempio dalla prossima riapertura del cementificio nella Valle dei Laghi. Infine la consigliera ha illustrato i tre ordini del giorno da lei proposti, il primo per permettere l’utilizzo della cannabis ad uso medico nelle terapie del dolore, il secondo per intensificare le misure previste per la lotta al bostrico e per realizzare piantumazioni sostitutive nei boschi falcidiati da quest’insetto, il terzo per riconoscere una retribuzione adeguata al personale insegnante che esercita un ruolo di collaboratore del dirigente scolastico.

 

Zeni: il presidente nella sua relazione ha sdoganato il volare basso come programma di governo.

Luca Zeni (Pd) ha fatto riferimento alla relazione introduttiva del presidente Fugatti, giudicata
volutamente “rinunciataria”. La filosofia del presidente, per Zeni, sdogana il volare basso come programma politico di governo. La Giunta provinciale non chiarisce cosa intenda fare per coinvolgere il privato con le sue risorse. Il privato investe solo se la Provincia garantisce un investimento mantenendo un ruolo di regia molto chiaro. Mentre il coinvolgimento emerso nel caso dell’ospedale di Cavalese, mostra una Provincia ancilla del privato. Non a caso su questo progetto tutto è fermo da mesi. Zeni ha poi stigmatizzato la critica mossa da Fugatti al governo nazionale per la decisione di abbassare le tasse considerata negativamente per la conseguente perdita di risorse per l’Autonomia. Sulla pubblica amministrazione il dibattito sul mancato rinnovo del contratto dei dipendenti, dovrebbe indurre la Giunta a prendere atto che il personale è il motore del sistema degli enti e delle istituzioni del Trentino. Si tratta di riconoscere che non siamo in presenza di un apparato burocratico antagonista dell’impresa, ma di una componente fondamentale della nostra comunità. Per la riforma istituzionale,

Zeni ha ricordato che la situazione attuale appare imbarazzante perché a inizio mandato l’attuale Giunta aveva annunciato di voler abolire le comunità di valle, mentre ora nel disegno di legge delineato, la cui presentazione è attesa nei prossimi mesi, non sembra prevista alcuna cancellazione.
Sulla sanità Zeni ha parlato di vaccini e di riforma del settore. Contro il Covid la Giunta secondo il consigliere ha fatto cose buone, come nel caso della maratona vaccinale. Restano però la fatica a prenotare la vaccinazione anche per chi la chiede a domicilio, e la mancanza di una medicina territoriale attiva per provare a persuadere chi non si è ancora immunizzato a vaccinarsi. Vi sono anche stati messaggi incoerenti lanciati dalla maggioranza che indicano una preferenza del tampone rispetto al vaccino. La riforma della sanità, per Zeni, non può consistere nelle modifiche all’assetto organizzativo dell’Apss calate dall’alto come vorrebbe la Giunta. La realtà è che mancano medici, manca attrattività del nostro sistema sanitario, manca la consapevolezza che siamo in un quadro competitivo: la sfida è dare una progettualità che renda di nuovo attrattivo il nostro territorio. Due sono le criticità politicamente più rilevanti in questo settore per Zeni: la smobilitazione derivante dalla forte impronta nella scelta dei vertici alla guida dell’Apss; e il rafforzamento del ruolo dei privati senza una regia pubblica del settore. Ad esempio privilegiando la Solatrix di Rovereto e riducendo il budget delle ortopedie pubbliche negli ospedali di valle. Altro tema: l’università.

Zeni ha evidenziato come negli ultimi mesi vi siano state alcune nomine di primariati ma nessuno dei primari ingaggiati ha un profilo universitario. In termini di proposte, il consigliere ha esortato la Giunta a immaginare una possibile posizione del Trentino nel mondo, ad esempio sul tema dei cambiamenti climatici con interventi che distinguano il nostro territorio in termini di sostenibilità. Con un turismo che offra il massimo impegno nella lotta al Covid, o con innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale.

 

Zanella: se l’Apss continuerà a gestire così la sanità, il personale finirà per andarsene altrove.

Paolo Zanella (Futura) ha sottolineato la sfida della transizione ecologica e della transizione demografica delle quali anche il Trentino è chiamato a farsi carico a fronte dei cambiamenti climatici in atto che non conoscono confini. Secondo il consigliere la Provincia potrebbe governare queste transizioni grazie all’autonomia, ma la manovra di questi temi non parla. Secondo il consigliere se è vero che oggi la Provincia dispone di maggiori risorse rispetto allo scorso bilancio grazie al minor concorso al risanamento del debito statale, resta da risolvere il problema di come spendere queste risorse con progetti adeguati per individuare i quali Zanella ha evidenziato l’esigenza di coinvolgere le parti sociali. Per questo ha ricordato di aver presentato un emendamento. A suo avviso infatti a questa Giunta provinciale “manca pensiero” senza il quale “non si possono generare idee e proposte”.

Quanto all’utilizzo del partenariato pubblico-privato, Zanella ha sottolineato il suo totale disaccordo con la Giunta se questo riguarda la sanità. Il consigliere ha poi ricordato di aver proposto l’aumento della base imponibile a 20.000 euro di reddito per beneficiare dell’esenzione dal pagamento dell’addizionale Irpef. Sull’Irap Zanella ha ricordato la sua proposta di prevedere sgravi alle imprese certificate sul piano della sostenibilità ambientale. Per il consigliere la Provincia non dovrebbe far debito per investire sulle infrastrutture stradali perché queste risorse andrebbero piuttosto utilizzate per ridurre il dissesto idrogeologico a tutela del territorio. Per la battaglia contro il bostrico, Zanella ha segnalato l’ordine del giorno da lui proposto per la gestione del post Vaia. Le disuguaglianze sono, secondo il consigliere, il grande assente nella manovra proposta dalla Giunta. Una di queste disuguaglianze riguarda le persone di origine straniera residenti nel nostro territorio alle quali la Provincia impedisce ancora in mancanza dei 10 anni di residenza l’accesso a molte provvidenze
pubbliche e diritti come quello alla casa. Anche per l’abrogazione di questo requisito Zanella ha citato un emendamento da lui presentato. Sul mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego Zenalla ha ricordato che i consiglieri regionali non hanno esitato ad aumentarsi la retribuzione sostenendo di aver diritto al pagamento degli arretrati, precisando di aver restituito i soldi ricevuti per questo. Nel contratto del pubblico impiego comunque la Giunta “ha fatto finora solo dei passetti avanti”, ma mancano ancora alcune molte cose.

“La verità – ha lamentato – è che lo Stato rinnova i contratti pubblici e la Provincia no”. Sulla scuola Zanella ha ricordato di aver proposto un emendamento che chiede di finanziare maggiormente gli psicologi a sostegno degli alunni e ha ricordato di aver presentato un ordine del giorno per destinare risorse alla costruzione di studentati universitari. Contro l’apertura rinnovata delle scuole dell’infanzia a luglio, Zanella ha spiegato che non solo questa scelta non è pedagogicamente indicata ma anche che i bambini hanno bisogno di stimoli diversi con servizi estivi di conciliazione gestiti da cooperative che non siano scuola, da finanziare come aiuto universalistico per i genitori che hanno bisogno di affidare ad altri i figli per qualche ora per poter lavorare. Zanella ha molto insistito sul tema della sanità. A suo avviso in questo settore alla Giunta manca, oltre che di visione, anche di pensiero. E manca soprattutto la volontà di confronto. “Tutti gli organismi competenti – ha ricordato – si sono espressi contro la proposta di sulla riorganizzazione dell’Apss della Giunta che ha deciso di andare avanti comunque. Senza ascoltare chi nella sanità ci lavora”. “La sanità trentina impegna un miliardo e 300 milioni del bilancio provinciale – ha ricordato – ma questo che è il bene più prezioso viene governato brancolando nel buio proprio mentre stiamo andando verso la quarta ondata pandemica. A fronte di questa emergenza la Provincia decide di chiudere il reparto pneumologia e di trasferire i pazienti al reparto infettivi. La sanità si organizza per
priorità: non si lasciano gli infermieri per tre giorni a fare la maglia in attesa di un parto che si presenta una volta ogni 15 giorni perdendo expertise mentre aumentano i ricoveri per contagi.

Quanto alla riorganizzazione con cui si è deciso di mettere in piedi tre distretti intesi come cellule di interfaccia principale con i cittadini, all’interno delle quali sono collocate le Case della comunità per Zanella il problema è che non ne sono state precisate le funzioni. Ci sarebbe bisogno di Case della Comunità, ma sapendo quante ne vogliamo, ogni quanti abitanti e con quali finanziamenti statali: se ne servono 15 ne vanno messe in piedi altre sei. Chi andrà a lavorare in queste Case se non c’è personale? Per Zanella servirebbe un piano emergenziale per spiegare ai cittadini come verrà gestire la salute in queste condizioni. Abbiamo 104 posti di geriatria con la popolazione che invecchia e ne sono stati chiusi 27 per creare 16 posti in rianimazione. Con gli anziani parcheggiati in altri reparti. Se l’Apss continuerà a gestire così le cose secondo Zanella il personale se ne andrà, si licenzierà perché scarsamente retribuito, per problemi organizzativi e perché nei servizi privati si è trattati meglio. Per invertire la marcia secondo il consigliere occorrono investimenti in risorse umane e una riorganizzazione con un minimo di visione. Per questo il consigliere ha preannunciato sostegno all’ordine del giorno proposto da Rossi per reclutare personale sanitario anche all’estero offrendo retribuzioni migliori. Zanella ha illustrato anche un suo ordine del giorno per proporre di aumentare i numeri di ingresso di infermieri e altri professionisti sanitari creando spazi adeguati, sedi, aule e laboratori. La manovra per Zanella è assolutamente priva di visione “perché anche se come Trentino siamo il misero 1% dell’Italia, potremmo ambire a fare di più”.

 

 

Tonini: bene il concorso al debito ma mancano le riforme per rendere la crescita strutturale.

Giorgio Tonini (Pd) ha esordito ringraziando Moranduzzo per essere stato l’unico collega della maggioranza ad intervenire finora per esprimere la sua posizione. E per aver ricordato che a Roma il governo Draghi sta lavorando con l’apporto significativo della Lega, assicurato da ministri che stanno operando bene. Certo si tratta di un governo frutto di convergenze parallele, ma questa è una fase decisiva nella storia del Paese e non una fase balneare. Si sta portando avanti un’impresa grande e ambiziosa da cui dipende il destino di tutto il Paese, Trentino compreso. Si tratta allora di provare a vedere cosa ci unisce e ci può far lavorare insieme. Tonini ha perciò ribadito la sua volontà di cogliere nella relazione del presidente un’apertura a questa prospettiva. Giusta è infatti l’attenzione dedicata dal presidente al tema, che è decisivo, delle risorse. Positivo è stato da questo punto di vista il taglio al concorso delle autonomie speciali alla finanza pubblica dello Stato per il 2020 e in parte anche per il 2021. Si è trattato per il governo Draghi di dimostrare anche in questo modo l’intenzione di puntare a un indirizzo fortemente espansivo, a costo di aggravare deficit e debito pubblico dello Stato.

Occorre riconoscere che questo nostro concorso va nella direzione di aumentare il debito e non di ridurlo. Fin qui tutto bene, siamo tutti d’accordo. Ma il governo Draghi giustamente elogiato da Moranduzzo aggiunge un’altra cosa: attenzione perché per renderlo sostenibile questo debito il tasso di crescita positivo di rimbalzo con cui per ora l’Italia ha superato la Germania diventi strutturale e non temporaneo. Ma allora – ha chiesto il consigliere – se il nostro concorso al debito c’è, il nostro concorso alla crescita strutturale dove sta? Draghi sostiene che per questo sono necessarie le riforme. Insieme al governo anche la Provincia deve allora predisporre un piano di riforme che rendano strutturale anche per il Trentino il tasso di crescita, in modo da costruire uno sviluppo più solido.

Perché dobbiamo scontrarci su questo – ha argomentato Tonini – anziché trovare un punto d’incontro? Occorre potenziare la sanità territoriale, che non consiste solo negli ospedali periferici ma in una medicina territoriale più forte che ha bisogno, allora, di risorse. In tal modo potremo ridurre la spesa ospedaliera. Ma per questo nel bilancio si devono notare degli spostamenti di risorse. Così come il passaggio del contratto del pubblico impiego: se noi perdiamo l’occasione di utilizzarlo per portare avanti lo smart working cambiando l’organizzazione del lavoro pubblico spostando la questione dal tempo al risultato. Si tratta di legare a questo la contrattazione per rendere la macchina pubblica più efficiente da qui a 10 anni. Questo potrà concorrere a rendere la nostra quota di debito sostenibile alzando il Pil. Occorrerebbe riflettere anche sulla delega fiscale del governo per entrare come Provincia in questa discussione avviando un confronto con il governo e il parlamento sul tema del rapporto con il fisco.

Per capire se vi siano le condizioni per ampliare gli spazi di autonomia tributaria per le due Province autonome. Si tratta di mostrare che vogliamo maggiori competenze per sperimentare un fisco più equo e orientato a sostegno dello sviluppo. Il Trentino potrebbe inoltre diventare anche un laboratorio di un sistema giudiziario che funziona meglio. Si tratta di dare un
profilo costruttivo a questo bilancio. L’opposizione fa solo il suo dovere, ha osservato Tonini, nel mettere l’accento sul bicchiere mezzo vuoto. L’importante è che questa funzione critica sia esercitata non in modo settorio e arrogante ma costruttivo per spingere la nave verso un obiettivo costruttivo. Il consigliere ha esortato il presidente a prendere atto che c’è una parte mezza vuota del bicchiere da riempire.

La discussione riprende domattina alle 10.00.

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