News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA MATTINA: « LE DISCUSSIONI, BOCCIATE TRE RISOLUZIONI DELLA MINORANZA / COMUNICAZIONI DI FUGATTI / FERROVIA DEL BRENNERO – BYPASS DI TRENTO »

Scritto da
14.42 - mercoledì 10 novembre 2021

Consiglio, bocciate tre risoluzioni della minoranza sulle comunicazioni di Fugatti sulla ferrovia del Brennero e il bypass di Trento. Quattro (su un totale di 16) le risoluzioni della minoranza sulle comunicazioni del presidente Fugatti sulla ferrovia del Brennero e il bypass ferroviario di Trento discusse in mattinata. Bocciate quelle di Paola Demagri del Patt, quella di Lucia Coppola del Misto – Europa Verde e la prima di Alex Marini, Misto – 5 Stelle, mentre è in discussione la seconda risoluzione di Marini. Si riprende alle 15.

 

*

Più collaborazione tra Pat e Comune di Trento. No alla risoluzione Demagri.
La mattinata in Consiglio si è aperta con le dichiarazioni di voto sulla prima risoluzione, quella di Paola Demagri del Patt che è stata bocciata. Primo intervento quello di Zanella (Futura) che ne ha difeso il dispositivo che mirava a impegnare la Giunta ad avviare una collaborazione più concreta tra Pat e Comune di Trento e a potenziare l’informazione sui vantaggi di questa opera. Anche se l’esponente di Futura ha criticato l’ipotesi dell’uscita dell’A31 a Trento sostenuta dalla proponente nella premessa. Roberto Paccher (Lega) ha criticato Zanella definendolo “tuttologo” per i suoi interventi su ogni argomento. Tra l’altro l’esponente leghista ha accusato il consigliere di Futura di essersi dimesso da assessore a Trento per entrare il Consiglio per mere motivazioni economiche. Paolo Zanella ha ribattuto che un rappresentante politico ha il dovere di occuparsi di tutti i temi e ha ricordato che la scelta del Consiglio, rispetto all’assessorato in Comune, è stata per lui sofferta e non determinata da motivi economici. Anche perché ha ricordato che con la consigliera Coppola sta restituendo gli aumenti che anche la Lega ha votato in Consiglio regionale.

Filippo Degasperi (Onda Civica) ha ricordato che la risoluzione contiene aspetti che sono stati sollevati anche da Fratelli d’Italia e quindi il no della Giunta è ancor più incomprensibile. Sul tema del tunnel del Brennero c’è stata scarsa informazione al punto che ci sono consiglieri che cadono dalle nuvole quando si ricorda che l’ipotesi della Destra Adige venne scartata 17 anni fa dalla Pat. Quindi, chi ha votato contro ha detto no alle azioni informative. La citazione sul completamento dell’A31 nella premessa è però inaccettabile anche per Degasperi.

Alex Marini (Misto – 5 Stelle) ha condiviso il testo del Patt ma avrebbe allargato la collaborazione anche al Ministero delle infrastrutture. Centrale l’importanza dell’informazione anche per l’analisi costi – benefici che non è ancora chiara. Anche Marini ha espresso dubbi sulla premessa, in particolare l’innesto dell’A31 a Trento sud. L’arteria, ha affernato, finirebbe per fare concorrenza con la ferrovia, indebolendo gli interporti del veronese, riducendo la redditività dell’investimento sull’asse del Brennero.

Per Pietro De Godenz (UpT) il completamento della A31 a Trento sud è invece importante e, sul bypass e la linea ferroviaria del Brennero ha raccomandato di accogliere l’invito a una collaborazione tra Pat e Comune. Molto condivisibile il dispositivo anche per Lucia Coppola (Misto – Europa Verde) anche perché, ha ricordato, che gli abitanti di San Martino hanno manifestato la preoccupazione di un ritorno agli anni ‘70, quando Piedicastello venne distrutto dalla tangenziale. C’è insomma il rischio che un quartiere appena riqualificato ritorni drammaticamente indietro. C’è quindi bisogno di un momento di riflessione su questo grande progetto.

Ugo Rossi (Azione), condividendo la risoluzione, ha affermato che Fugatti ha letto un testo preparato dagli uffici, tranne un passaggio quello in cui ha citato il protocollo del 2019 da lui firmato e che garantirebbe l’interramento della ferrovia e della stazione. Fatto che non corrisponde alla realtà per Rossi, perché questo era già previsto nel protocollo 2018. I soldi per fare l’opera vengono dall’Europa, ha sottolineato l’esponente di Azione: quell’Europa la cui bandiera è stata pubblicamente ammainata da Fugatti. I soldi del Pnrr, a concluso, non li ha portati Fugatti, li ha messi lo Stato perché si è trovato lì pronto il progetto.
La votazione si è svolta in modo separato: 18 no, 3 non partecipanti al voto 9 astenuti e 5 sì sulla premessa; primo punto e secondo bocciati con 18 no 14 e 3 astenuti.

 

Valutare le soluzioni meno impattanti. No alla proposta Coppola.

La risoluzione di Lucia Coppola del gruppo Misto – Verdi, bocciata con 14 no, 13 sì, un astenuto e due non partecipanti, voleva impegnare la Giunta a stabilire assieme al Comune di Trento linee guida per il trasporto merci e persone che vadano a valutare, nel medio e lungo periodo, gli effettivi bisogni delle comunità, andando inoltre ad individuare le soluzioni meno impattanti per il territorio. Dopo il no espresso dalla Giunta, Marini è intervenuto a favore ricordando che la riduzione delle emissioni si potrebbe fare già da ora, senza attendere la costruzione di una ferrovia di queste dimensioni. Un’opera che richiederà un grande dispendio di energia che non verrebbe recuperata e che risponde alle necessità basate sulle stime di RfI che prefigurano un aumento esponenziale delle merci trasportate. Ma dal 2010 al 2020 c’è stato un calo delle merci trasportate. In Italia nel 2010 hanno circolato 1527 milioni di tonnellate, nel 2017 875 milioni. Un calo strutturale, ha detto Marini, e non legato alla contingenza e che probabilmente sarà incrementato dal costo delle materie prime. Quindi, si potrebbero togliere gli incentivi sul diesel incrementando il trasferimento da gomma a rotaia e trasferendo traffico su altri assi di traffico.

Ugo Rossi ha manifestato dubbi sulla premessa e ha invece condiviso il dispositivo anche perché ricalca il protocollo, firmato nel 2019 da Fugatti alla presenza di Tonina, e che parla di linee guida. Non solo ma le valutazioni e gli approfondimenti richiesti dal protocollo si sarebbero dovute fare entro 180 giorni, invece non se ne sa più nulla. Troppo facile, ha concluso, dire che si sono portati i soldi per l’opera e lasciare al Comune di Trento la “patata bollente” di questo progetto.
Paola Demagri, appoggiando la proposta Coppola, ha lamentato il fatto che dalla Giunta arrivano solo no secchi, senza alcuna possibilità di dibattere temi fondamentali per un progetto di queste dimensioni.

Zanella ha ricordato, da assessore alla mobilità di Trento, di aver studiato il protocollo e si ragionato sulla mobilità anche dal versante delle merci. Ma dalla città passerà un’opera sovranazionale e per l’ipotesi della Destra Adige purtroppo, con un miliardo sul tavolo, un ripensamento è impossibile.

Giorgio Tonini (Pd) ha detto che la premessa non è condivisibile perché mette in dubbio l’opera. Ma è vero che il modo di trasportare le merci su strada è primitivo dal punto di vista ingegneristico. La ferrovia, che sembrava superata, ora è tornata ad essere una tecnologia di punta. E le grandi opere ferroviarie non solo creano lavoro ma hanno alla loro base la ricerca di punta. Il cantiere del tunnel del Brennero, ha affermato, assomiglia alla conquista dello spazio. Una galleria di 50 km fatta da due gallerie che si sono incontrate al millimetro: un balzo in avanti tecnologico di proporzioni storiche. Tra l’altro, ha ricordato che la parte italiana dell’Eurotunnel è più avanti di quella austriaca che è in ritardo notevole. Insomma, l’opera è importante in sé perché va nella direzione del futuro. Tonini ha sottolineato che in questo dibattito è mancata la replica di Fugatti. Un no al dialogo incomprensibile, così come stravagante appare la scelta della maggioranza di non presentare una sua risoluzione. Atteggiamenti che fanno passare il Consiglio come uno sgradevole inconveniente e che non fanno crescere le istituzioni. Anomalie , ha concluso, che non sono nell’interesse di nessuno. Filippo Degasperi, appoggiando la risoluzione Coppola, ha anche lui sottolineato la singolarità della mancanza della replica e quindi o da parte della maggioranza si pensa che il Consiglio non sia degno di ricevere ipotesi; oppure le risposte, come è probabile, non ci sono. Ci sono solo boutade per i giornali. Il tema è complesso, ha continuato, e ci si dovrebbe chiedere perché si debbano continuare a spostare merci, anche perché se dovessimo spostare solo il 10% delle merci che passano su strada alla ferrovia si dovrebbe raddoppiare il numero di treni. Infine, Degasperi, ha ricordato che le giunte di Trento dell’impatto della ferrovia sulla città non si sono mai occupate.

 

Una perizia idrogeologica per scongiurare i rischi per le sorgenti. No a Marini.
La proposta di risoluzione del consigliere Alex Marini (Misto – 5 Stelle), bocciata con 16 no, 8 sì, 4 astenuti e due non partecipanti al voto, mirava a impegnare la Giunta a valutare la redazione di una perizia, da parte del Servizio Geologico provinciale, per valutare l’impatto idrogeologico che provocheranno gli scavi necessari alla costruzione del tunnel, mettendola a disposizione al coordinatore del dibattito pubblico, e pubblicandola sul sito istituzionale della Provincia. Il consigliere pentastellato ha sottolineato i possibili problemi per le ben 222 sorgenti interessate e per il Fersina che verrebbe attraversato in profondità dall’opera ferroviaria.
L’assessore Tonina ha espresso il parere negativo della Giunta perché le valutazioni di carattere geologiche sono state fatte da Italfer su incarico di RfI. La Pat inoltre ha fornito tutti i dati e il Servizio Geologico valuterà anche la qualità degli studi già effettuati.

 

Lucia Coppola ha definito importantissimo il tema delle falde acquifere affrontato da Marini e Zanella ha ricordato i gravi problemi causati al lago Loppio dalla costruzione della galleria 60 anni fa e quelli affrontati per la Riva – Loppio.

Ugo Rossi ha detto che se si dovessero mettere in evidenza solo i rischi di un’opera questa non si farebbe mai. Negatività ce ne sono sempre, ma enfatizzandole si rischia il deficit infrastrutturali come è accaduto all’Italia per il trasporto del gas. La Pat ha, ribadito, ha deciso di tenersi fuori da questa grande partita perché alla maggioranza importano solo i social e la cabina elettorale. Alessio Manica (Pd) ha ricordato che mentre si parla dell’opera più impattante per il territorio Fugatti era a Levico per la conferenza stampa del Giro d’Italia. Ciò significa che non capire la gerarchia dell’importanza dei temi. Nello specifico Manica ha ricordato che l’acqua è in cima alle preoccupazioni dei cittadini e per questo il Servizio Geologico Pat va coinvolto a pieno titolo. Anche Degasperi ha criticato la scelta del presidente della Giunta di preferire la conferenza stampa del Giro al dibattito consiliare su un’opera che avrà un grandissimo impatto e che sta preoccupando i cittadini.

 

Ivano Job (Lega) ha ricordato che, tanti anni fa, la Lega raccolse le firme contro l’allungamento della Trento – Malè in Val di Sole chiedendo a nome di centinaia di cittadini un rapporto con le istituzioni. Alla fine non venne ascoltato nessuno e il risultato è un progetto orribile che deturpa la valle. Per questo ha detto Job “sulle risoluzioni della minoranza avrei agito diversamente”. Si sarebbe potuta concordare una risoluzione unica, invece si è preferito il no e si è sbagliato perché conveniva a tutti trovare una soluzione che se poteva andare bene al Consiglio avrebbe potuto andare bene anche ai trentini.

 

Luca Guglielmi (Lista Fassa) ha detto che sono state le minoranze a chiedere il non contingentamento dei tempi e a presentare 16 mozioni per fare ostruzionismo sfruttando questo tema per altre finalità. Inoltre, ha ricordato che Fugatti aveva chiesto l’anticipazione del punto sul bypass proprio perché aveva per oggi altri impegni.

La seconda risoluzione Marini mirava a impegnare la Giunta a valutare un confronto con Governo e RfI per impiegare una quota degli 880 milioni del Pnrr per il tunnel del Brennero per dimezzare i tempi dei 7 interventi previsti su Trento e degli 80 sul territorio per la riduzione del rumore.
Giorgio Tonini ha affermato che il problema è reale e oltre al rumore ha anche a che fare con la sicurezza. Anche per questo la circonvallazione ferroviaria di Trento è indispensabile. Treni di 2 mila tonnellate che viaggiano a 80 km in piena città, oltre a rumore e vibrazioni, rappresentano una bomba, basti ricordare la tragedia di Viareggio. L’esponente dem ha ricordato poi che non c’è solo Trento e ci si deve occupare delle zone extracittadine. Ugo Rossi ha detto di votare con grande convinzione la risoluzione perché evidenzia un’occasione straordinaria per la

 

Pat, quella di chiedere di utilizzare il Pnrr per finanziare queste opere di difesa già previste da RfI.

Filippo Degasperi ha ricordato la decisiva importanza della sicurezza e del rumore e sono tutt’altro che il nulla come ritiene la maggioranza. Sì alla risoluzione anche da parte di Zanella, mentre Michele Dallapiccola del Patt ha criticato l’assenza di Fugatti. L’impressione, ha aggiunto, è che la Giunta preferisca la propaganda piuttosto che affrontare le preoccupazioni e qualche volta la collera dei cittadini.

Roberto Paccher (Lega) ha sollevato il problema di un uso eccessivo delle informative che nelle passate legislature sono state poche mentre in questa siano già a 44. Grandissime perdite di tempo, secondo Paccher che ha difeso Fugatti che ha preferito il Giro rispetto ad un dibattito vuoto e che non tiene conto dei problemi reali del trasferimento delle merci dalla gomma alla ferrovia.

I lavori riprendono alle 15.00.

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.