“Sono pervenute all’attenzione di questo Garante dei diritti dei minori della Provincia Autonoma di Trento, nell’ultimo mese, oltre 400 richieste di intervento in ordine al protrarsi dell’obbligo dell’uso della mascherina in ambito scolastico.
Nell’impossibilità di rispondere singolarmente a tutte le segnalazioni pervenute, in considerazione dell’elevato numero, si rappresenta che questo Garante:
– con Nota Prot. CPTN/0026101/P dd 18 novembre 2020 indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri competenti, al Presidente della Provincia e agli Assessori competenti, esprimeva preoccupazione per le ripercussioni negative sul piano psicologico che un uso prolungato delle mascherine determina in capo a bambini e ragazzi;
– con Nota Prot. CPTN/P-0027262 dd 07 dicembre 2020 trasmetteva al Presidente della Giunta Provinciale, agli Assessori competenti, alla Sovrintendente scolastica, al Dirigente del Dipartimento Istruzione e Cultura le lettere di preoccupazione di molti genitori in ordine all’uso prolungato dei dispositivi stessi;
– con Nota Prot. CPTN/P-0027263 dd 07 dicembre 2020 trasmetteva al Governo centrale e alla Provincia Autonoma di Trento alcuni studi e ricerche sugli effetti dell’utilizzo prolungato della mascherina in ambienti interni;
– con Note Prot. CPTN/P-0001950 – 0001957 – 0001962 dd 03 febbraio 2021 sollecitava una risposta da parte dei destinatari sopra indicati;
– con Nota Prot. CPTN/P- 0003448 dd 04 marzo 2022 allegava ulteriori studi e ricerche sugli effetti nocivi per la salute fisica del dispositivo di cui sopra. Questo Garante conferma e ribadisce integralmente il contenuto di tutte le Note sopra elencate, trasmesse da questo Ufficio, precisando che nessuna di esse ha avuto riscontro così come, fino ad ora, la richiesta di incontro su tale tematica, inviata al Presidente della Giunta Provinciale e all’Assessore Provinciale all’Istruzione Università e Cultura inoltrata in data 11 maggio 2022, prot. n. CPTN/0006235/P.
Questo Garante prende inoltre atto che con Nota DGPREV/I/0020860 dd 07 aprile 2022 della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute allegata ad una delle missive pervenute, in risposta alla richiesta di documentazione “che attesti studi e rischi/benefici calcolati sulla base dell’utilizzo giornaliero prolungato di suddetto APVR imposto sui minori dai 6 anni di età, che possa dimostrare l’utilità del dispositivo senza avere ripercussioni sulla salute psico-fisica”, rappresenta che “questa amministrazione per quanto di competenza non è in possesso della specifica documentazione richiesta”.
Rileva infine che molti Garanti regionali, in un Comunicato del 19 maggio 2022, hanno espresso preoccupazione in ordine al mantenimento, in ambito scolastico, dell’obbligo di indossare le mascherine, con riferimento al recente D.L. 24.03.2022, n. 24 (Decreto Riaperture) a fronte di un graduale alleggerimento delle misure per la prevenzione del COVID.
In detto Comunicato viene rimarcato, quale dato certo, che “stress e disagio tra i giovani siano aumentati in modo allarmante”, come confermato dal recente studio “Pandemia, neurosviluppo e salute mentale di bambini e ragazzi”, promosso dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza con l’Istituto Superiore di Sanità e con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione.
La stessa Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza rileva come “i problemi di neurosviluppo e di salute mentale di bambini e ragazzi manifestatisi durante la pandemia rischiano di diventare cronici e diffondersi su larga scala”.
Nel predetto atto si legge che i 90 esperti incaricati di realizzare la ricerca hanno riferito “disturbi del comportamento alimentare, ideazione suicidiaria (tentato suicidio e suicidio), autolesionismo e ritiro sociale, disturbi dell’apprendimento, dell’attenzione e del linguaggio, disturbi della condotta e della regolazione cognitiva ed emotiva, oltre a paure del contagio, stato di frustrazione e incertezza rispetto al futuro, generando insicurezza e casi di abbandono scolastico”. “Più in generale”, secondo tale Comunicato, “la pandemia ha provocato quella che i professionisti hanno definito una vera e propria “emergenza salute mentale”.
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Il Garante dei diritti dei minori della Provincia Autonoma di Trento – Fabio Biasi