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CONFINDUSTRIA TRENTO * ASSEMBLEA GENERALE – INIZIATIVA “DUEMILATRENTINO”: « TRE I PILASTRI, CENTRALITÀ DELL’INDIVIDUO / TRANSIZIONE SOSTENIBILE / “SOCIETÀ TRENTINO 5.0” »

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18.00 - giovedì 14 ottobre 2021

Le analisi sulle caratteristiche e sull’evoluzione del tessuto socio-economico del Trentino da un lato, e il confronto con i rappresentanti delle Istituzioni, della comunità imprenditoriale e del sistema della formazione e della ricerca dall’altro, hanno contribuito a mettere in luce come il territorio debba puntare all’eccellenza e a sfruttare al meglio la propria Autonomia.

In particolare, nel delineare la propria visione al 2030 il Trentino deve tener conto dei megatrend che si stanno consolidando nella fase post COVID-19, degli indirizzi programmatici delineati dall’Europa per il periodo 2030-2050 e, non da ultimo, delle Missioni al centro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) del Governo italiano.

Alla luce di questo, il riposizionamento strategico-competitivo del Trentino
– una necessità confermata dai gap di crescita rilevati a confronto con altri territori del Nord Italia e del Centro Europa (in primis, PIL e capacità di innovazione) – potrà declinarsi su tre pilastri che sono al centro delle proposte operative dell’iniziativa “Duemilatrentino”:
la centralità dell’individuo e della qualità della vita
la transizione sostenibile
la “Società Trentino 5.0”
La visione strategica al 2030 – sintetizzabile nel motto “Trentino per la vita e il lavoro” e che può permettere al territorio di riqualificare la propria identità e rinsaldare le radici stesse della propria Autonomia, puntando sulla discontinuità e su una rinnovata collaborazione tra le forze economico-sociali della comunità – è quindi:
“Riaffermare il Trentino, con un forte rilancio dell’Autonomia e posizionamento sui servizi e le produzioni a valore aggiunto, come territorio dinamico e sostenibile, avanguardia d’Italia per le politiche e le migliori pratiche per la qualità della vita, del fare imprese e del lavoro.”
Per concretizzare tale visione al 2030, valorizzando la centralità dell’individuo e della qualità della vita come leva di sviluppo del Trentino e integrando le eccellenze del sistema produttivo in chiave sistemica, sono state identificate 5 direttrici d’azione con 12 proposte d’intervento:
Rendere il Trentino una best practice nei nuovi modelli di welfare, di lavoro e di impresa costruiti attorno alla persona.
Innovare il sistema educativo in Trentino attraverso un approccio di filiera che allinei la formazione ai nuovi trend del mercato e ai bisogni delle imprese.
Posizionare il Trentino e la sua immagine come territorio “life-friendly e work-friendly” per attirare talenti e competenze.
Affermare un nuovo modello per il turismo in Trentino a partire dallo sviluppo delle attività sportive e delle filiere industriali e di servizio associate, integrando la collaborazione in ambito sportivo.
Avviare un’azione concertata tra pubblico e privato di semplificazione amministrativa nell’ambito dell’Autonomia speciale del Trentino.

 

 

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DIRETTRICE D’AZIONE N. 1.
RENDERE IL TRENTINO UNA BEST PRACTICE NEI NUOVI MODELLI DI WELFARE, DI LAVORO E DI IMPRESA COSTRUITI ATTORNO ALLA PERSONA
LANCIARE UN PIANO DI “WELFARE 3.0” IN TRENTINO PER UNA FORTE INTEGRAZIONE E INNOVAZIONE DEI SERVIZI DI WELFARE DEL TERRITORIO ATTRAVERSO LA COSTRUZIONE DI UN UNICO PUNTO DI ACCESSO DIGITALE

Si tratta di creare un unico punto di accesso digitale che possa permettere ai fruitori di avere una vista integrata su tutte le prestazioni sociali attivabili e/o erogate, un aggiornamento delle proprie posizioni e accedere – anche in modo digitale – ad alcuni servizi di welfare avanzati. Questa piattaforma digitale, grazie alle caratteristiche di semplicità, accessibilità e aggiornamento nel continuo dei dati caricati nel database informativo, può consentire agli enti pubblici e ai cittadini di accedere ad un quadro completo circa l’offerta dei servizi di welfare e di monitorare lo stato socio-occupazionale dell’individuo.
Il focus su misure personalizzate di welfare coerenti con il percorso individuale del cittadino potrebbe riguardare la portabilità e interoperabilità di formazione (indipendentemente dalle transizioni da una forma di lavoro a un’altra), competenze professionali (acquisite in tutto il percorso di carriera, in Italia e all’estero) e misure per la ricollocazione al lavoro, soprattutto nel caso del personale prossimo al pensionamento, al fine di favorire l’incontro tra domanda e offerta.

 

B- PROMUOVERE UN “PROTOCOLLO SULLA QUALITÀ DEL LAVORO” NELLE IMPRESE TRENTINE
Per attrarre nuovi lavoratori nel territorio e garantire una maggiore retention e soddisfazione della forza lavoro, si potrebbe definire un “Protocollo sulla qualità del lavoro” molto avanzato e con standard innovativi e ai massimi livelli che sancisca l’impegno del sistema imprenditoriale del Trentino a tutela e promozione della qualità del lavoro. Questo manifesto programmatico, condiviso tra le rappresentanze delle Imprese e dei Sindacati e con adesione su base volontaristica, dovrebbe stabilire le linee guida su determinati requisiti e pratiche avanzate su temi-chiave, tra cui conciliazione dei tempi di famiglia-lavoro, diversity & inclusion (con particolare attenzione verso l’occupazione femminile, giovanile e delle persone diversamente abili e dei soggetti fragili), formazione e aggiornamento delle competenze per le “professioni del futuro”, con particolare attenzione alla digitalizzazione e alla sostenibilità.

C- RIPENSARE E VALORIZZARE IL “PROGETTONE” DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO IN CHIAVE DI POLITICHE ATTIVE
Il “Progettone” (che coinvolge ogni anno circa 1.700 persone disoccupate accompagnandole alla pensione e impiegandole nello svolgimento di lavori socialmente utili) prevede misure di protezione sociale guidate da un approccio prevalentemente assistenzialista e da politiche passive che, nel tempo, non hanno permesso di valorizzare figure lavorative che potrebbero essere ancora impiegate nel mondo del lavoro. L’Agenzia Provinciale del Lavoro dovrebbe promuovere e perseguire l’adozione di politiche attive per: integrare la ridotta quota di forza lavoro disponibile nel territorio con lavoratori over 50 (aggiornando e riqualificando le competenze degli addetti in questa fascia d’età), ottimizzare la gestione dei lavoratori stagionali, risultare maggiormente attrattivi verso gli universitari e i giovani talenti, che si orientano altrove nella ricerca della prima occupazione. L’attivazione di politiche attive per queste fasce della forza lavoro dovrebbe operare in modo integrato con l’operatività della banca dati del sistema di welfare del territorio, di cui alla prima proposta d’intervento.

 

D- AGIRE SUGLI ELEMENTI DELL’OFFERTA TERRITORIALE PER SODDISFARE LA CRESCENTE DOMANDA DI FORZA LAVORO, A PARTIRE DALLA CAPACITÀ DELLE STRUTTURE RICETTIVE E DALLA CONNETTIVITÀ DIGITALE
In aggiunta a quanto sopra, si deve intervenire sui diversi elementi dell’offerta territoriale portandoli ad eccellenza, a partire dalla disponibilità di strutture in grado di soddisfare la domanda di lavoratori in Trentino, secondo criteri di qualità, economicità e sostenibilità, e dalla connettività digitale:
definire un piano di rifunzionalizzazione delle strutture disponibili sul territorio, partendo dalla mappatura dei cespiti attualmente inutilizzati e disponibili per essere riconvertiti e tenendo conto delle caratteristiche differenziali delle aree geografiche e dei bacini di utenza potenziale dei lavoratori in Trentino. Una volta identificate, le strutture potrebbero essere ristrutturate e riconvertite in modo da destinarle ad uso residenziale, con alloggi per lavoratori a prezzi calmierati e accessibili, anche siglando accordi con le aziende del territorio che intendono attrarre lavoratori provenienti da altre aree.
completare l’infrastrutturazione digitale e la cablatura con banda larga del territorio, grazie alle quali le strutture potrebbero ospitare hub attrezzati per il co-working e lo smart working utilizzabili dai lavoratori di aziende (trentine e non), creando così una “community” di smart worker.
DIRETTRICE D’AZIONE N. 2.
INNOVARE IL SISTEMA EDUCATIVO IN TRENTINO ATTRAVERSO UN APPROCCIO DI FILIERA CHE ALLINEI LA FORMAZIONE AI NUOVI TREND DEL MERCATO E AI BISOGNI DELLE IMPRESE

A -REALIZZARE UN PIANO DI AGGIORNAMENTO DEL SISTEMA EDUCATIVO TRENTINO
Occorre, da un lato, creare un sistema integrato di orientamento che indirizzi i giovani e le loro famiglie verso la scelta dei percorsi formativi più vicini alle esigenze attuali ed evolutive delle imprese e, dall’altro, definire un piano di aggiornamento del sistema educativo trentino, dagli asili nido alle scuole superiori di secondo grado, che preveda – sulla base delle riforme adottate negli ultimi anni – una maggiore collaborazione con le imprese, ispirandosi ai seguenti criteri-guida:
potenziamento della didattica del trilinguismo (italiano, inglese e tedesco);
piena integrazione nei curricula scolastici delle materie scientifiche, tecnologiche, digitali e sociali, con particolare attenzione verso le discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica);
utilizzo multifunzionale degli spazi scolastici con una fruizione “aperta” durante la giornata e adattabilità/flessibilità degli spazi di
apprendimento;
apertura di Scuole Internazionali nel territorio;
previsione di corsi di aggiornamento professionale per i docenti e di orientamento per genitori e studenti per favorire l’incontro tra le competenze ricercate dalle imprese e i corsi formativi scolastici.

 

B – VALORIZZARE IL RUOLO DELL’IMPRESA COME LUOGO DI FORMAZIONE ED AMBIENTE PROFESSIONALIZZANTE
Si propone di istituire un programma di collaborazione tra le Associazioni industriali dell’Euregio – l’Euroregione alpina formata da Tirolo, Alto Adige e Trentino – volto a favorire scambi formativi di studenti basati su esperienze di tirocinio nelle aziende, anche attraverso l’impiego di fondi, come sperimentato con il progetto EuregioMobilityFund. Per riconoscere all’impresa il ruolo di ambiente professionalizzante dei giovani si potrebbe:
certificare le imprese come luogo formativo, attraverso lo svolgimento di alternanza scuola-lavoro e praticantati, premiando anche le aziende più virtuose attraverso il riconoscimento di incentivi fiscali;
incentivare la formazione continua in azienda, soprattutto su
tematiche tecniche/produttive dove è necessario un aggiornamento
continuo, e facilitare l’accesso da parte delle aziende agli incentivi per la formazione dei dipendenti, semplificando gli iter burocratici;
costruire una filiera terziaria professionalizzante che rappresenti un’alternativa alla formazione terziaria accademica offerta dalle università, facendo perno sull’AFP (Alta Formazione Professionale).

DIRETTRICE D’AZIONE N. 3.
POSIZIONARE IL TRENTINO E LA SUA IMMAGINE COME TERRITORIO “LIFE-FRIENDLY E WORK-FRIENDLY” PER ATTIRARE TALENTI E COMPETENZE

A- RIORIENTARE E COMUNICARE L’IMMAGINE DEL TRENTINO, VALORIZZANDO GLI ELEMENTI DI DISTINTIVITÀ SECONDO LA VISIONE STRATEGICA DI TERRITORIO “LIFE-FRIENDLY E WORK-FRIENDLY”, CON SERVIZI ALL’AVANGUARDIA PER CITTADINI E IMPRESE
Il Trentino può lanciare una campagna di comunicazione business-oriented ispirata al motto “Trentino per la vita e il lavoro”, affermandosi quindi come un territorio “life-friendly e work- friendly”.
Questa campagna non dovrebbe puntare solo sui tratti distintivi già riconosciuti, ma integrare le opportunità offerte dal contesto produttivo, contribuendo a consolidare una nuova immagine del Trentino come sede di vacanze e come luogo di opportunità dove vivere, lavorare e fare business, e coinvolgendo nella sua realizzazione tutti i soggetti (pubblici e privati) del territorio.

 

B – VALORIZZARE LE LEVE DI POSIZIONAMENTO DEL TRENTINO, CREANDO E ALIMENTANDO NEL TEMPO UNA RETE DI PERSONALITÀ AL DI FUORI DEL TERRITORIO, CHE POSSANO AGIRE DA “AMBASCIATORI” DEL TRENTINO NEL MONDO
Per rafforzare l’impatto e l’efficacia della campagna di comunicazione si potrebbe creare un network di personalità del Trentino con ruoli di responsabilità e cariche di prestigio nel sistema imprenditoriale o in altri settori che agiscano da “ambasciatori” del territorio nel mondo.
In aggiunta, si potrebbero ingaggiare opinion leader e influencer (per sensibilizzare le nuove generazioni) per fare conoscere i prodotti di qualità e le opportunità di business che il territorio offre.

DIRETTRICE D’AZIONE N. 4.
AFFERMARE UN NUOVO MODELLO PER IL TURISMO IN TRENTINO A PARTIRE DALLO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ SPORTIVE E DELLE FILIERE INDUSTRIALI E DI SERVIZIO ASSOCIATE, INTEGRANDO LA COLLABORAZIONE IN AMBITO SPORTIVO

 

A- RAFFORZARE L’INTEGRAZIONE TRA LE FILIERE DELLO SPORT E IL SISTEMA DELLA RICERCA SCIENTIFICA SU FILONI DI STUDIO ALL’AVANGUARDIA
Si propone di promuovere una maggiore collaborazione con enti dedicati alla ricerca in ambito sportivo presenti in Trentino. A tale scopo, le imprese potrebbero finanziare borse di studio per ricercatori e call 4 ideas in ambito sportivo, nell’ottica di attrarre in Trentino talenti da tutta Italia (e potenzialmente da tutto il mondo) interessati a sviluppare prodotti e servizi per il mondo dello sport a 360 gradi e su ambiti innovativi (ad esempio, materiali innovativi per migliorare le prestazioni sportive, ricerca vsulle performance sportive di alto livello, utilizzo di materiali riciclati per la produzione di capi di abbigliamento e attrezzature sportive, sensoristica, soluzioni high-tech e digitali per attività di fisioterapia).

 

B – CONSOLIDARE IL POSIZIONAMENTO DEL TRENTINO COME POLO DI RIFERIMENTO IN ITALIA PER PRATICARE ATTIVITÀ SPORTIVE DURANTE TUTTO L’ANNO
In coerenza con le caratteristiche del nuovo paradigma di turismo che unisce la dimensione del tempo libero con quella business e della ricerca, si propone di consolidare il posizionamento del Trentino quale polo di riferimento italiano per praticare attività sportive 365 giorni all’anno. Questo permetterebbe di valorizzare le competenze presenti nella filiera industriale locale dello sport facendo leva sul patrimonio naturale-paesaggistico, attraverso più iniziative tra loro coordinate. Tra le iniziative da lanciare vi sono:
la realizzazione di una grande manifestazione fieristica che unisca la dimensione leisure e business, per soddisfare le esigenze del mercato e favorire l’incontro tra domanda e offerta;
la progettazione di un ciclo di roadshow itineranti sul territorio nazionale (ad esempio, “Road to Olympics 2026”) in cui il Trentino sia protagonista, attraverso presentazioni, seminari e interventi di atleti di fama riconosciuta come testimonial delle opportunità offerte dal Trentino a chi ama lo sport e delle eccellenze sportive locali, al fine di diffondere la consapevolezza del posizionamento di qualità del Trentino sul fronte manifatturiero e dei servizi e dell’offerta in ambito sportivo e stimolare al tempo stesso l’attrazione di nuovi investitori e operatori industriali.
DIRETTRICE D’AZIONE N. 5.

AVVIARE UN’AZIONE CONCERTATA TRA PUBBLICO E PRIVATO DI SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA NELL’AMBITO DELL’AUTONOMIA SPECIALE DEL TRENTINO

 

A – AVVIARE UN PERCORSO DI CONFRONTO SULLE MISURE PER UNA FORTE SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA DELLA P.A. TRENTINA
Si propone di avviare un percorso di confronto tra settore pubblico e privato, su base permanente, per la standardizzazione delle procedure e della documentazione amministrativa, con le seguenti caratteristiche:
orizzonte temporale di medio-lungo termine (2025/2030);

coinvolgimento della Provincia autonoma di Trento, del Consorzio dei Comuni Trentini, di Confindustria Trento e delle altre organizzazioni imprenditoriali;
focalizzazione su tre macro-ambiti iniziali per l’efficientamento della P.A., di lavoro per tutti i Comuni e gli enti pubblici del Trentino:
applicazione concreta della standardizzazione di procedure e protocolli e della documentazione amministrativa a tutti i settori (a partire da edilizia, urbanistica e contratti pubblici), prevedendo la completa digitalizzazione delle modalità di accesso ai servizi pubblici e la redazione di una modulistica unica per i vari enti e di documenti-tipo;
rispetto del principio “once only” (già previsto a livello nazionale) da parte di tutti gli enti pubblici trentini in base al quale i cittadini non sono tenuti a fornire le stesse informazioni più di una volta, se sono già in possesso della P.A.;

costruzione di un sistema di indicatori di efficienza della P.A. che siano rilevanti per le imprese, al fine di monitorare le performance degli enti pubblici del Trentino e garantire la certezza dei tempi (uno dei fattori che influenza le scelte di localizzazione di possibili investitori).
verifica periodica della trasparenza della P.A. trentina, promuovendo le eccellenze ed evidenziando le criticità per le imprese;
organizzazione di eventi formativi rivolti al personale amministrativo e alla collettività, anche attraverso iniziative di valorizzazione delle best practice nell’ambito dell’Euregio.

 

B -ATTIVARE UNA PIATTAFORMA DI DIALOGO TRA IL TRENTINO E GLI ALTRI TERRITORI EUROPEI SUL RUOLO E LE OPPORTUNITÀ DELL’AUTONOMIA
Per favorire un ripensamento del ruolo dell’Autonomia e della P.A. trentina ed esercitare un’azione di traino nel Nord Est d’Italia, nell’Euregio e nell’Unione Europea come fattore di competitività per il territorio e il sistema produttivo, il Trentino potrebbe potenziare la responsabilizzazione e accountability della P.A. verso cittadini e imprese, attraverso:

la certificazione della qualità e customer satisfaction, secondo i modelli già in uso nelle imprese private;
la valutazione dell’impatto della regolazione, per diminuire il numero di leggi e regolamenti e migliorare la qualità normativa;
la creazione di una piattaforma di confronto con altre Regioni e Province autonome europee, con un ruolo di guida del Trentino, organizzando un evento annuale (ad es. il “Forum europeo dei territori autonomi”) per discutere dello stato dell’arte e delle opportunità offerte dall’autonomia e dal regionalismo nel nuovo contesto europeo, dibattendo dei problemi comuni e di possibili azioni da promuovere in sinergia.

 

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