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CONCORSO CUE TRENTINO: CIA, DOPO I POLITICI “INGENUI” ORA ANCHE I DIRIGENTI INGENUI

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06.53 - domenica 2 luglio 2017

(Fonte: Claudio Cia) – Concorso Cue: dopo i politici “ingenui”… ora anche i dirigenti ingenui! Direttamente da Roma con furore arriva la difesa di Lorenzo Dellai verso Luisa Zappini, dirigente provinciale, ma soprattutto presidente della C ommissione dell’ormai noto concorso pubblico annullato all’unanimità dalla Giunta provinciale, per potenziale conflitto di interesse.

Nonostante i rapporti professionali e accademici sistematici e continuativi con alcuni candidati (fra l’altro i soli ammessi alla prova orale), non ha saputo, o ritenuto, riconoscere la propria incompatibilità, esponendo la Provincia ad un grave danno.

Se dall’onorevole di “Democrazia solidale” non ci si poteva che aspettare solidarietà, fa sobbalzare dalla sedia quel termine, “ingenuità”, utilizzato da Dellai per giustificare l’operato della dirigente.

Avevamo già sentito parlare di politici ingenui, quelli che firmano nero su bianco accordi di compravendita elettorale, ora potevamo farci mancare i dirigenti provinciali ingenui che firmano dichiarazioni di compatibilità senza rispettarle?

Eppure la dirigente, presidente del concorso e pure referente anticorruzione, non si può pensare non conoscesse approfonditamente la normativa, ma su questo la Procura ha aperto un’indagine per abuso d’ufficio.

Dellai la butta sul campo personale, scrivendo di “volgare processo mediatico-politico contro una dirigente provinciale che ho sempre conosciuto come seria e motivata”.

Nessuno ha mai messo in discussione motivazione e serietà personali, certo però che una richiesta di trasparenza nei concorsi pubblici non può essere fatta passare come un attacco a chi lavora, anzi, è proprio nell’interesse di chi lavora onestamente che dobbiamo garantire dignità a servizi importanti e delicati come quelli della protezione civile e dell’emergenza: una dignità che viene prima di tutto dalla trasparenza.

Fa sorridere l’evidente contraddizione di fondo di un Dellai che dichiara di non avere elementi per conoscere nei dettagli la vicenda, eppure è in grado di affermare con granitica certezza che si è trattato tutto di un’ingenuità.

Una difesa personale a spada tratta che non stupisce, dopotutto quel posto da dirigente provinciale era stato proprio generato “non creato”, dall’allora governatore Dellai, scatenando ai tempi accese polemiche per il conferimento all’allora presidente del suo stesso partito.

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