News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

COMUNITÀ DI PRIMIERO (TN) * “LA TAVOLA DI SCHWEIZER”: « A PALAZZO SCOPOLI PRENDONO IL VIA LE INIZIATIVE DEDICATE ALL’ARTISTA, DAL 26 DICEMBRE AL 7 GENNAIO »

Scritto da
14.14 - sabato 18 dicembre 2021

Nella suggestiva cornice dello storico palazzo di Primiero, prendono il via le iniziative dedicate al noto artista. Dal 26 dicembre al 7 gennaio, arte e design in mostra con “La Tavola di Schweizer”, ad anticipare una serie di eventi in programma nel 2022, nella Comunità di Primiero.

Arte e design protagonisti a Palazzo Scopoli in un allestimento d’autore curato da Barbara Schweizer e Dora Tavernaro, dedicato al celebre artista primierotto, Riccardo Schweizer e ai suoi legami con la tavola ed il cibo. L’iconico servizio da tavola Giulietta e Romeo e il servizio di bicchieri e brocche Cubo Bibita nella versione metalli preziosi, sono i protagonisti della “Tavola di Schweizer”, allestita con tovagliato del laboratorio Artelèr di Lucia Trotter e i bicchieri in vetro May della designer Felicia Ferrone.

Palazzo Scopoli, Casa del Cibo di Primiero, vetrina della cultura enogastronomica del territorio, fruibile nelle sue diverse forme, dalle esperienze di gusto organizzate dalla Strada dei Formaggi delle Dolomiti, all’arte, ospita durante le festività natalizie una speciale anteprima della mostra dedicata a Riccardo Schweizer che dall’estate 2022 interesserà i 4 piani del Palazzo, grazie ad un progetto coordinato dalla Comunità di Primiero, in sinergia con i Comuni di Primiero San Martino di Castrozza, di Mezzano e con la preziosa collaborazione della famiglia Schweizer, in particolare della figlia Barbara.

L’artista nato proprio a Mezzano nel 1925 e scomparso nel 2004, torna alla sua terra d’origine in questa anteprima natalizia con una delle sue qualità meno note, quella di designer.

Nella suggestiva sala d’epoca in legno del 1600, situata al primo piano del palazzo, dal 26 dicembre al 7 gennaio, visitatori, appassionati del genere o semplici curiosi, potranno ammirare “La tavola di Schweizer”, in cui la modernità delle linee e i metalli preziosi si integrano con l’antica stube, dando vita ad un’armonia di forme, colori e giochi di luce.
Un allestimento a tema natalizio che vede protagonisti alcuni dei più celebri servizi da tavola dell’artista, come il set di piatti Giulietta e Romeo, il Cubo Bibita composto da bicchieri e brocche. Queste ceramiche – nella versione metalli preziosi – sono rifinite in oro, platino e rame. Si tratta di servizi disegnati da Schweizer negli anni ’70 per l’azienda Pagnossin di Treviso, attualmente prodotti e distribuiti dall’azienda Bosa di Bassano del Grappa, in esposizione a Palazzo Scopoli grazie alla disponibilità di alcuni collezionisti privati.

Schweizer fa sua la lezione lecorbusiana per la quale, la casa è una “macchina per abitare”, bisogna realizzare strutture sagomate su forme geometriche semplici, massicce, virili, dalla perfezione “non antica, né moderna, bensì semplicemente eterna” come il cubo, la sfera, il cilindro e la piramide, oggetti scultorei dalle forme pulite e geometriche, che si scompongono e ricompongono in un perfetto gioco di incastri.

Ad impreziosire ulteriormente questo allestimento, due collaborazioni importanti con il laboratorio artigianale Artelèr di Tonadico, con i suoi tessuti e bicchieri di Felicia Ferrone, designer americana di fama internazionale. Sono infatti opera delle preziose mani di Lucia Trotter i tessuti utilizzati per la tavola, ricavati da filati naturali di qualità eseguiti su antichi telai in legno nel piccolo laboratorio che fanno di Artelèr una vera chicca dell’artigianato locale.

Tessuti su cui poggiano, insieme ai servizi di Schweizer, i bicchieri in vetro lavorato a mano May Large di Felicia Ferrone. Americana, laureata in architettura negli Stati Uniti, Felicia Ferrone ha intrapreso la sua carriera professionale a Milano, rendendo proprie le forti influenze europee.
Il suo lavoro ha ottenuto numerosi premi, riconoscimenti internazionali e pubblicazioni, fino ad essere riconosciuta dalla rivista di 1stDibs come una delle 10 designer donne più all’avanguardia al mondo, oltre ad essere Professor e Director al Master di Disegno Industriale alla University of Illinois di Chicago. I calici della Collezione May riescono a coniugare con leggerezza modernità e nostalgie vintage, tanto da essere pubblicati su numerose riviste e guide ed utilizzati per varie produzioni cinematografiche.

Nulla quindi è lasciato al caso in questa anteprima che vuole essere anche un segno di quella convivialità ritrovata in un’epoca in cui potersi sedere di nuovo alla stessa tavola con i nostri affetti è forse la cosa più preziosa che ci dona questo Natale. Una tavola dal grande valore estetico ed artistico che ha quindi bisogno dello sguardo del visitatore e della sua immaginazione nel vedersi seduto, qui ed ora, contornato dalle persone che ciascuno vorrebbe avere al proprio fianco in un’occasione così speciale.

La Tavola di Schweizer è in mostra a Palazzo Scopoli dal 26 dicembre al 7 gennaio (eccetto il giorno 1 gennaio) ed è visitabile dalle 15 alle 18. Ingresso gratuito, necessario il Green Pass, ad eccezione dei minori di 12 anni e soggetti esenti.

Biografia Riccardo Schweizer (Mezzano 31 agosto 1925 – Casez, 20 settembre 2004)

È stato pittore, scultore, fotografo, designer italiano. I suoi studi tecnico-artistici hanno inizio a Belluno e successivamente a Venezia presso l’Istituto Statale d’Arte dei Carmini, diretto dal roveretano Giorgio Wenter Marini e dove insegna anche Carlo Scarpa. Si diploma in seguito all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove insegnerà per un periodo pittura in qualità di assistente di Bruno Saetti. Vive in quegli anni in casa dell’amico pittore Vittorio Basaglia. Nel 1950 è in Francia, a Vallauris in Costa Azzurra, dove conosce e frequenta Pablo Picasso, Marc Chagall, Fernand Léger, Jean Cocteau, Massimo Campigli e Le Corbusier.

Nel 1958, in occasione del decimo anniversario dalla fondazione, il Museo Picasso di Antibes gli dedica un’importante mostra personale. Dal 1960 si stabilisce in Costa Azzurra e si impegna nell’attività di ceramista. All’anno successivo risalgono le prime grandi opere murali, per l’Istituto Editoriale Italiano di Milano e per due strutture alberghiere a San Martino di Castrozza. Nel 1963 si sposa con Dina Raveane. Legato da una forte amicizia a Giulio Pagnossin, titolare dell’omonima azienda trevigiana, con il pannello in ceramica progettato per le nuove terme di Levico (1965) inaugura anche il legame professionale che rimarrà indissolubile fino alla morte dell’amico Giulio avvenuta prematuramente nel 1979, da questo sodalizio professionale e di amicizia, nasceranno importanti oggetti d’arte applicata. Nel 1966 dedica al disastro del Vajont un importante lavoro a Ponte nelle Alpi.

Al 1978 risale uno dei suoi interventi più ampi di decorazione d’interni presso il ristorante Da Silvio a San Michele all’Adige, divenuto poi raro esempio di ristorante tutelato tra i beni culturali trentini. Negli stessi anni realizza affreschi, progetti e cicli decorativi, oggetti di design e decorazioni d’interni per edifici pubblici e privati, in Italia e in Francia, tra cui l’importante progetto di decorazione del 1982 per il Palazzo dei Festival e dei Congressi di Cannes.

Nel 1980: mette a punto una tecnica a base di ossidi e cemento per un grande bassorilievo esterno che ricopre tre facciate del Municipio di Carros (Nizza), edificio progettato da François Druet. Nel 1986 realizza un grande affresco per la nuova sede dell’Istituto Trentino di Cultura a Trento, ora Fondazione Bruno Kessler. Come designer vince, nel 1986, il Primo Premio Murano. Negli anni ’90 concepisce e realizza numerose opere su commissione pubblica e privata, delle quali molte in Trentino.
Insignito ‘motu proprio’ da Carlo Azeglio Ciampi del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana nel 2001. Muore in Val di Non nel settembre 2004.

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.