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COMUNE DI TRENTO * FESTA POLIZIA LOCALE – 220 ANNI FONDAZIONE: « LUCA SATTIN NUOVO COMANDANTE DAL 1° AGOSTO, NEI SERVIZI ANTI-COVID 20.776 LE PERSONE CONTROLLATE E 558 LE SANZIONI COMMINATE »

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13.30 - venerdì 16 aprile 2021

DISCORSO SINDACO FRANCO IANESELLI

Saluto tutte le autorità presenti, i sindaci di Aldeno, Cimone e Garniga, i miei predecessori Dellai, Pacher e Andreatta, il comandante Giacomoni e tutti gli agenti di polizia locale.

Festeggiamo oggi i 220 anni dalla fondazione del Corpo della polizia locale, uno dei più antichi in Italia, nato per rispondere al bisogno di sicurezza della città in uno snodo storico burrascoso, che vide il tramonto del principato vescovile, le invasioni dell’esercito napoleonico e infine il passaggio di Trento sotto il dominio asburgico.

È un appuntamento importante, in cui tradizionalmente si racconta l’anno di attività appena trascorso. Anche se questo è il mio primo saluto, anche se è la mia prima festa da sindaco, credo di poter dire che non ci siano state molte edizioni così speciali.

Questa è davvero una festa particolare per molti e diversi motivi, il più importante ed evidente dei quali è costituito sicuramente dal fatto che, come ha sottolineato il comandante Giacomoni, nei mesi scorsi la vostra attività di agenti è stata focalizzata soprattutto sulle misure per contenere la pandemia: lo studio dei Dpcm e delle ordinanze che si sono susseguite settimana dopo settimana, la divulgazione tra i cittadini, la vigilanza per strada e nei parchi, le sanzioni, la gestione di un contesto senza precedenti come il lockdown tra il 9 marzo e il 3 maggio scorso. In quei poco più di 50 giorni la centrale operativa s’è trovata a dover rispondere a oltre ventimila telefonate di cittadini spesso angosciati, in stato di prostrazione, confusi sull’interpretazione delle norme, increduli di fronte a una limitazione della libertà senza precedenti.

Era una situazione inedita, che con molte attenuazioni perdura ancora oggi, una situazione in cui voi agenti avete avuto la capacità di riconvertirvi, di adattarvi ai nuovi compiti da svolgere non più solo per il Comune, ma anche per conto dello Stato. Avete il merito di aver compreso fin da subito che la città necessitava sì di ordine, sì di chiarezza e anche di sanzioni a definire inequivocabilmente il confine tra il campo del lecito e dell’illecito, ma forse aveva bisogno ancor più delle vostre rassicurazioni, della vostra presenza sulle strade deserte come mai prima d’allora.

Io credo che la gestione di questo periodo di pandemia abbia costituito per la città e per voi agenti una prova generale di ciò che ci aspetta. Ritengo infatti che, in futuro, il requisito essenziale per lavorare a servizio dei cittadini sarà rappresentato dalla flessibilità, dalla capacità di reinventarsi per far fronte a nuovi bisogni e a nuove sfide. A questo proposito, il presidio mobile nel centro storico che ha debuttato lunedì scorso è un esempio di risposta tempestiva a una situazione problematica dal punto di vista della sicurezza, reale e percepita.

Su questa strada dovremo rilanciare: non solo la polizia locale, ma la polizia locale insieme a tutti gli altri servizi del Comune, per esempio il servizio Welfare e coesione sociale, per tentare di scardinare gli automatismi che perpetuano l’emarginazione; il servizio Gestione strade e parchi, per contrastare l’incuria, l’inciviltà e il cosiddetto disordine urbano; il servizio Sostenibilità, per intervenire tempestivamente laddove ci siano rifiuti abbandonati e comportamenti che violano norme e regolamenti e che offendono la crescente sensibilità ecologica dei cittadini.

Sappiamo che questa è una città esigente, sappiamo che all’agente di polizia locale si chiede sempre molto e anche di più. Non solo il controllo del traffico, non solo la presenza nei mercati e davanti alle scuole, ma anche l’attenzione in campo ambientale e nell’edilizia, il contrasto alla microcriminalità, la repressione e la prevenzione, l’accertamento e la vigilanza. Questo affollamento di ambiti può e deve essere visto come un’occasione: grazie alla sua trasversalità, la polizia locale infatti è forse il servizio che più ha la possibilità e gli strumenti per conoscere la città e che dunque, sulla base della propria esperienza, può concorrere tanto a evidenziare i punti critici della convivenza urbana quanto contribuire a elaborare le soluzioni e a calibrare meglio gli interventi. E sarà proprio questo il duplice obiettivo da tener presente nei prossimi anni.

L’importanza della festa di oggi non è legata solo all’eccezionalità dell’anno appena trascorso e al lavoro inedito degli ultimi mesi. Del resto, basterebbe anche solo la straordinaria presenza dei tre sindaci che mi hanno preceduto a evidenziare la solennità del momento. Come voi ben sapete, Lino Giacomoni nel corso dell’estate andrà in pensione dopo 24 anni da comandante e 26 di servizio con quattro primi cittadini diversi. Qualcuno dice che sia il comandante più longevo d’Italia: non so se sia così, ma di sicuro questo quarto di secolo scarso alla guida del Corpo è un traguardo non comune, che ha consentito a Lino Giacomoni di gestire la transizione da una polizia urbana focalizzata sulla gestione del traffico alla polizia locale di oggi, con compiti affini, seppur distinti, a quelli delle altre forze di polizia. Forze di polizia che lui del resto conosceva bene, vista la provenienza dalla Guardia di finanza e dalla polizia di Stato in cui ha iniziato la sua carriera.

Tra i meriti di Lino, vorrei sottolineare la capacità, non scontata in chi è al vertice di un’organizzazione, di delegare, di fidarsi e di valorizzare i talenti dei suoi collaboratori. E poi voi agenti mi avete raccontato che il comandante è uno che non lascia mai nessuno indietro, che non scarica chi è in difficoltà, che sa assumersi la responsabilità dei suoi uomini e che riconosce pubblicamente l’impegno e i risultati: non a caso è stato lui a istituire nel 2001, vent’anni fa, i riconoscimenti da consegnare durante la festa del Corpo agli agenti che si sono distinti in servizio e, più di recente, anche ai soggetti e alle associazioni che hanno collaborato con la polizia locale.
Tra qualche mese il comandante passerà il testimone al suo attuale vice, Luca Sattin, a cui faccio fin d’ora gli auguri di buon lavoro, certo che saprà affrontare con entusiasmo e competenza questa nuova e impegnativa sfida.

Concludo esprimendo la mia gratitudine ai rappresentanti delle forze dell’ordine, preziose alleate in quella fatica di Sisifo che è la sicurezza urbana. In particolare voglio sottolineare il ruolo prezioso del Commissario di Governo e del Questore, che assicurano sempre grande attenzione ai problemi della città e sono i registi di una collaborazione interforze imprescindibile sia nella gestione del quotidiano sia per far fronte a emergenze o eventi eccezionali.

E naturalmente ringrazio voi agenti per il vostro lavoro, che spesso è ingrato e incompreso e comunque è sempre sotto i riflettori, soprattutto se qualcosa va storto e non funziona. A voi agenti non chiediamo l’ubiquità, ma la prossimità, la vicinanza e l’attenzione ai cittadini, tanto più importante in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo. Essere un punto di riferimento quotidiano, un presidio di legalità vicino e affidabile, un deterrente efficace contro la violazione delle regole: è questa l’anima del vostro lavoro. Allora è tempo di serrare i ranghi, perché per accompagnare la città verso quella normalità che tutti auspichiamo abbiamo bisogno di una polizia locale coesa, unita, motivata, consapevole del suo valore altissimo e del suo insostituibile ruolo.

Grazie e buona festa del Corpo a tutti voi

Consegna del sigillo al comandante
Dopo vent’anni di riconoscimenti che lui ha assegnato ad altri, crediamo sia arrivato il momento di attribuirne pubblicamente uno anche al comandante: utilizzando una terminologia mutuata dai festival del cinema, potremo definirlo un premio alla carriera e al lavoro di questi quasi cinque lustri. Consegniamo dunque a Lino Giacomoni il sigillo della città: un piccolo segno che vuole sottolineare l’appartenenza alla grande comunità dei dipendenti del Comune di Trento e la gratitudine della Città nei confronti di chi ha lavorato tanti anni per garantirle sicurezza, tutela, rispetto delle regole. Grazie comandante!

 

 

*

 

DISCORSO DEL COMANDANTE LINO GIACOMONI

Autorità, Gentilissimi ospiti, Vigili Urbani in servizio ed a riposo, un benvenuto cordiale a tutti , quindi alle Autorità, cui rivolgo un saluto caloroso, in modo particolare al Sindaco di Trento dottor Franco Ianeselli, ed ai primi cittadini di Aldeno, Cimone e Garniga Terme, Comuni che sono con noi fin dal 2006 nella gestione associata delle funzioni di polizia locale.
Un accorato benvenuto anche ai rappresentanti delle altre Istituzioni che con la loro presenza alla manifestazione esprimono vicinanza a questo Corpo di Polizia locale dalla tradizione ultracentenaria. Non posso non ringraziare infine che è stato Sindaco di questa città e con il quale ho lavorato, dal 1995 ad oggi, e cioè Lorenzo Dellai, Alberto Pacher e Alessandro Andreatta, davvero grazie per la vostra presenza, che mi tocca in modo particolare atteso che questa sarà l’ultima commemorazione cui partecipo in veste di Comandante.
Di seguito mi sento di rivolgere un affettuoso pensiero di buona strada ai colleghi che hanno lasciato il Corpo per altri incarichi o per godersi la meritata pensione, che sicuramente verranno salutati con la necessaria attenzione quando potremo tenere nelle forme ordinarie questa celebrazione. Voglio anche mandare un pensiero alla nostra collega Lorena Daldoss, scomparsa prematuramente e alla quale eravamo legati da affetto ed amicizia profondi.

Per quest’anno avevamo previsto di dare rilievo alla cifra tonda dei 220 anni di fondazione del Corpo, facendo riferimento alla storia espressa nella tela dipinta da Domenico Zeni, presente in Comune e al nostro Comando, che immortala i 126 soldati che componevano la guardia civica, chiamata anche Guardia Nazionale, il corpo militare attivo a Trento tra il 1801 e il 1802 che, osteggiando la Casa d’Austria, si fece portavoce delle istanze municipalistiche della città, e dei quali ci sentiamo in qualche modo discendenti, come corpo di polizia municipale, oggi con le nuove denominazioni, corpo di polizia locale.

Abbiamo dovuto organizzare l’evento in forma sobria e sintetica, per i motivi noti a tutti. Da quel lunedì 9 marzo 2020, quando il premier Conte annuncia in televisione di aver esteso a tutto il paese le misure già prese per la Lombardia e per le altre 14 province, tanto che tutta l’Italia diventerà “zona protetta” e viene emanato il Dpcm 9 marzo 2020, entrato poi in vigore il 10 marzo, è iniziato un anno difficile, per tutti e anche per gli appartenenti al Corpo.

Da quel giorno il virus ha cambiato le nostre vite, il nostro lavoro, e per quanto riguarda la polizia locale, il modo di rapportarci con il nostro corpo sociale. Abbiamo dovuto misurarci con la paura sociale, l’incertezza del domani, la sensazione di rabbia e di precarietà dei nostri cittadini, gli stati d’animo degli appartenenti al Corpo chiamati a operare sul territorio e negli uffici adottando le misure di prevenzione necessarie per evitare il contagio, preoccupati per la propria salute e per quella dei loro familiari.
La pubblicazione dei dati che proponiamo ripercorre perciò l’anno decorso da quella data. Ricordo solo pochi numeri, rimandando alla loro completa lettura nell’opuscolo predisposto, per soffermare l’attenzione sui filoni di attività che ci hanno visti maggiormente impegnati.

Decifrare DPCM e Ordinanze della Provincia Autonoma, è stato un compito prioritario, innanzitutto per rispondere alle oltre 70 mila chiamate alla nostra centrale operativa o pervenute dall’URP del Comune e riguardanti spostamenti, visite in abitazioni, numero persone ammesse a bordo del veicolo privato, chiarire i concetti di attività motoria o sportiva, convivenza o frequentazione abituale e via dicendo. Secondariamente si è cercato di mettere in condizione gli agenti di come svolgere i controlli sul territorio : ricordo più di 20 mila autocertificazioni ritirate, 3250 turni impiegati per il controllo normativa Covid, le 558 sanzioni amministrative applicate per le violazioni accertate, le 6450 ordinanze predisposte a firma del Sindaco e notificate dal nostro personale a casa dei residenti positivi al virus.
Le cifre non esprimono appieno la difficoltà incontrata in questi interventi, se è vero che prima delle competenze tecnico-professionali qui si richiedeva a ciascun agente di avere una capacità di gestire la situazione di rischio propria e dei cittadini. Consapevoli che la buona informazione è fondamentale, si è lavorato tanto per rassicurare i nostri concittadini fornendo indicazioni corrette tanto al telefono, quanto sui mezzi di informazione e naturalmente sulla strada, per non lasciarsi contagiare da ansia e paura.

Ci sono stati decine di comitati di ordine e sicurezza pubblica e di riunioni fatte con gli altri organi di polizia per coordinare gli interventi in materia di verifica del rispetto della normativa emergenziale, con il coinvolgimento della polizia locale, giusta circolare 19 maggio 2020 che il ministero dell’Interno ha diramato ai prefetti,  comunicando loro che potevano avvalersi del personale dei corpi di Polizia locale, muniti della qualifica di agente di pubblica sicurezza. Un ringraziamento particolare va al Commissario del Governo ed al Questore di Trento per il regime di collaborazione, di relazione e di affiatamento creato nel nostro territorio tra le diverse forze, senza snaturarne funzioni e competenze e mantenendo a ciascuno il proprio ruolo specifico.
L’emergenza sociale ha portato ciascuno di noi, nell’adempiere ai doveri richiesti dalla divisa che indossiamo, a cercare di generare nei cittadini la sicurezza d e la fiducia nelle istituzioni, e si sa che il Comune è quella più vicina ai cittadini, mettendo a disposizione la nostra competenza e la nostra professionalità.

Le attività economiche, produttive e sociali hanno dovuto rispettare i protocolli per la prevenzione del contagio nel settore di riferimento, adottati dalla provincia autonoma, e qui ricordo i 15 mila controlli a bar e negozi fatti a Trento, con 60 sanzioni applicate ed 8 ordinanze di chiusura provvisoria emesse. Sono state predisposte 15 ordinanze per dare al mercato del giovedì cittadino una conformazione compatibile con il rispetto delle misure di prevenzione via via imposte dalle autorità. Per aiutare nella difficile congiuntura i pubblici esercizi sono state ampliate su richiesta di singoli imprenditori, in 15 casi, le superfici di suolo pubblico per occupazione con plateatici.

Impegnative sono state le presenze richieste nelle aree pubbliche come parchi e giardini, per la verifica del rispetto del distanziamento sociale e del divieto di assembramento. La polizia locale è stata in ciò validamente supportata dai volontari dell’Associazione Nazionale Alpini e da quelli di Trentino Solidale onlus, cui va il nostro grazie che vogliamo rendere pubblico in questa celebrazione : parlare con i ragazzi nelle aree gioco, con le famiglie che cercavano il sollievo di una passeggiata all’aperto, ha permesso a molti dei nostri concittadini una frequentazione in sicurezza, anche nelle aree del mercato.
Il Comune e la Provincia autonoma hanno riservato importanti risorse al Corpo di polizia locale al fine di consentire la sanificazione e la disinfezione straordinaria degli uffici, degli ambienti e dei mezzi in uso, nonché assicurare l’adeguata dotazione di dispositivi di protezione individuale e l’idoneo equipaggiamento al relativo personale impiegato. Ciò ha permesso di affrontare i rischi derivanti dalla nostra attività, sia in ufficio che sul territorio, in maniera responsabile, utilizzando e facendo utilizzare a chi ne era privo mascherine e guanti, riuscendo a gestire i contatti stretti richiesti dalle funzioni di polizia esercitate, con episodi, come quello che verrà ricordato in questa festa, di assoluto valore.

Abbiamo cercato di svolgere le funzioni di polizia locale, nonostante il maggior impegno lavorativo richiesto a causa dei persistenti avvenimenti pandemici ricordati. Se è vero che molte manifestazioni sono state sospese come pure sono state limitate le attività economiche, sono stati rilevati comunque 600 incidenti stradali, un terzo dei quali con feriti.
L’attività di polizia stradale ha inoltre portato all’accertamento di 42 mila violazioni al codice della Strada, comprese in esse oltre 20 mila accessi abusivi nel nostro centro storico.

Importante sottolineare i numeri che generano sicurezza stradale, come le 220 carta di circolazione ritirate della per omessa revisione periodica, le 40 patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, i 270 casi di circolazione accertati senza assicurazione, i 180 illeciti per mancato uso delle cinture di sicurezza ed i 230 per guida facendo uso di radiotelefono. Di rilievo i 1000 autocarri controllati con il personale dedicato alle verifiche delle normative che regolano il trasporto merci e persone in ambito nazionale e internazionale, con 1200 sanzioni accertate e 300 patenti ritirate. Efficace anche la partecipazione ai controlli estivi sulle strade di montagna per prevenire l’incidentalità provocata dalla circolazione dei motocicli in spregio delle regole della circolazione stradale, con 32 sanzioni elevate.

In materia ambientale, poi, abbiamo rilevato circa 400 violazioni per abbandono “selvaggio” di rifiuti o conferimento di rifiuti urbani in difformità dal regolamento comunale. Questo senza tralasciare la necessaria attenzione alle segnalazioni di situazioni di degrado urbano che è divenuta costante dopo l’istituzione del nostro Nucleo Civico, attività che con il concorso degli agenti sul territorio ha portato a contestare 190 sanzioni per accattonaggio e ad emettere 48 ordini di allontanamento, denominati comunemente “Daspo”.

Eravamo pronti a ripartire con il servizio di soccorso e sicurezza sulle piste da sci : il Monte Bondone è la nostra montagna, purtroppo la presenza degli sciatori del Corpo di polizia locale di Trento sulle piste da sci, conclusa l’8 marzo 2020 con oltre 300 soccorsi effettuati, non si è potuta sviluppare nella stagione invernale appena terminata, per la nota emergenza sanitaria.
Le scuole hanno adottato, nello scorso anno, programmi che hanno risentito delle chiusure imposte dalla diffusione del virus: ciononostante il Corpo ha dedicato all’educazione stradale svolta nelle scuole dell’obbligo, all’educazione alla legalità ed agli incontri con gli anziani sul tema della difesa dalle truffe circa 150 ore di lezioni teoriche.

Pur con organico ridotto rispetto a periodi più felici, ricordiamo infatti che la seconda ondata della pandemia ha sospeso tutti i concorsi e le prove selettive, si è cercato di mantenere, quando non coinvolti nei servizi anti Covid, gli agenti di prossimità nei quartieri urbani, periferici e nei comuni della gestione associata. L’obiettivo dei prossimi mesi è destinare le nuove risorse che verranno reperite con il prossimo concorso per agente, a rinfoltire il gruppo degli agenti di quartiere, che svolgono un compito di alta valenza sociale, primario per interloquire con le circoscrizioni e con i gruppi di cittadini che hanno aderito al progetto di vicinato nel Comune di Trento.

Ma qui parliamo del futuro, dove il Corpo della Polizia Locale di Trento è chiamato a dar corso ai progetti di presidio del territorio iniziati, mettendo a regime il progetto di controllo del vicinato, arrivando alla sottoscrizione del patto per la sicurezza urbana già predisposto, istituendo le unità cinofile, dotando il personale di telecamere mobili e altro ancora.

E’ un futuro che non mi vedrà più al posto che occupo nella polizia locale di Trento, che lascio, per scelta consapevole, dopo 26 anni, di cui 24 da comandante e che oggi rivedo in un flash grazie anche alla presenza dei Sindaci, in carica e passati, con i quali ho avuto il privilegio di lavorare, che mi hanno dato responsabilità, compiti da assolvere, ognuno di loro con stili e caratteri diversi, assieme a valori di umanità che mi hanno trasmesso e che mi hanno aiutato a gestire i momenti più impegnativi del mio lavoro.

Due di loro hanno anche presieduto la Giunta provinciale e non posso non ricordare i progetti, come quello della sicurezza del territorio, ideati e finanziati dalla Provincia Autonoma, con la formazione di corpi intercomunali capaci di assolvere con ambiti ottimali, in considerazione delle misure di contenimento della spesa pubblica per il personale, gli standard minimi di controllo del servizio di polizia locale nei vari Comuni. E’ una strada che va percorsa, ancora fino ad arrivare ad obiettivi che in altre Regioni si stanno conseguendo, come i concorsi unici per sgravare i comuni più piccoli delle faticose procedure concorsuali, l’istituzione della centrale unica degli acquisiti di veicoli, vestiario ed altre dotazioni per sollevare le singole amministrazioni da procedure di gara lunghe ed anti economiche, con la realizzazione di meccanismi per inviare in mobilità agenti di polizia locale da un Comune all’altro, in funzione di esigenze stagionali o di servizio. Insomma, lavorare per arrivare ad una vigilanza urbana fortemente efficientata dalla provincia autonoma, cosa che innalzerebbe senz’altro la qualità del servizio in Trentino, rendendo più accattivante la carriera in polizia locale, è obiettivo che mi sento di caldeggiare alla Giunta provinciale.

Ai miei collaboratori, tutti, dagli agenti, ai commissari ed ai funzionari, nonché agli impiegati che lavorano nel Corpo, rivolgo un sentito ringraziamento, consapevole che se sono riuscito a raggiungere gli obiettivi che mi erano stati dati anche solo in parte, lo ho potuto fare grazie a queste persone, perché per quanto vi abbia messo tutto l’impegno possibile, l’uomo solo al comando difficilmete sarebbe riuscito a reggere il ruolo per tutto questo tempo.

Auguro al dott Luca Sattin che mi sostituirà dal 1° agosto nella direzione del Corpo, per volere del Sindaco Ianeselli, di poter servire la comunità cittadina e le istiuzioni con la sensibilità, l’equilibrio, la correttezza e professionalità che ha dimostrato in questo periodo da vice comandante.

Ringrazio tutti per l’attenzione e la partecipazione alla celebrazione del 220esimo anniversario della fondazione del Corpo della polizia locale di Trento Monte Bondone.

 

*

 

ENCOMI

 

Commissario Capo Pierangelo Vescovi
Commissario Alessandro Dallapiccola

Encomio scritto

concesso dal Sindaco del Comune di Trento con la seguente motivazione

In pieno periodo di pandemia da Sars-cov-2 venivano chiamati da un passante a prestare soccorso ad un uomo, trovato riverso a terra nel quartiere di Piedicastello.
Intervenivano prontamente adottando i protocolli di sicurezza, verificando la presenza del battito cardiaco e ponendo la persona in posizione idonea a garantire la pervietà delle vie aeree, in attesa dell’arrivo dei sanitari che, sopraggiunti, iniziavano le manovre di massaggio cardiaco con l’ausilio dei respiratori artificiali, senza riuscire ad evitare il decesso per arresto cardiaco dello sfortunato cittadino.
Entrambi gli appartenenti al Corpo di Polizia Locale di Trento lasciavano il luogo dell’intervento adottando le misure di prevenzione previste per i contatti stretti e sottoponendosi a quarantena sotto controllo medico.
Hanno compiuto un atto di eccezionale coraggio, mettendo la vita del prossimo davanti al loro agire, a discapito della propria incolumità personale e dimostrando abnegazione e determinazione non comuni.

Trento, Piazza di Piedicastello, 9 aprile 2020

 

 

TRENTINO SOLIDALE ONLUS

“Per la competenza, la professionalità e la disponibilità attraverso una presenza visibile, discreta e attiva all’interno dei parchi cittadini e presso le fermate dell’autobus urbano, in supporto alla polizia locale, allo scopo di comunicare e far rispettare le più elementari regole anti covid.”

Trento, 16 aprile 2021.

Associazione Nazionale Alpini
Sezione di Trento

“Per la disponibilità, la competenza e la professionalità assicurate nel coadiuvare il personale del Corpo di Polizia Locale di Trento in occasione dei servizi di vigilanza nei parchi cittadini e presso il mercato di servizio della città, nel 2020 e nell’anno in corso, svolgendo con impegno e continuità le delicate attività di volontariato e protezione civile.”

 

 

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