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COMUN GENERAL DE FASCIA – (TN) * MINORANZE LINGUISTICHE: DETOMAS, « DAL RILEVAMENTO RISULTA CON CHIAREZZA IL VENIRE MENO DELL’ASPETTO IDENTITARIO »

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13.40 - lunedì 2 maggio 2022

L’esito del rilevamento della consistenza numerica delle popolazioni di minoranza del Trentino, che ha visto un crollo dei cittadini del Trentino appartenenti a queste comunità, impone una serie di riflessioni, la prima delle quali non può che prendere le mosse dalla finalità di questo strumento.

La legge stabilisce che il rilevamento della consistenza numerica, della dislocazione territoriale e della situazione sociolinguistica delle popolazioni ladina, mòchena e cimbra deve essere fatto “ai fini di valutare e migliorare l’efficacia delle politiche di tutela, di valorizzazione e di sviluppo delle popolazioni medesime”.

La prima conclusione, la più scontata che si può trarre, è il sostanziale fallimento delle politiche messe in campo per tutelare e valorizzare le minoranze del Trentino. Dunque la politica, in primis quella provinciale, è tenuta a fare una seria riflessione e ripensare radicalmente le misure fino ad oggi messe in campo e che si sono mostrate, per usare un eufemismo, inadeguate.

La seconda riflessione è quella che prende le mosse dalla considerazione che, in particolare per quanto attiene l’area ladina della Val di Fassa, vi è un numero rilevante di persone che, oltre a comprendere la lingua, la parlano e la scrivono. Questo dato appare confortante e documenta il buon lavoro fatto dalla scuola e dalle istituzioni culturali.

Dunque, l’elemento che emerge è non tanto che la popolazione non conosce il ladino, ma che non si sente ladina. Quello che risulta con chiarezza è il venir meno dell’aspetto identitario.

E qui è fin troppo facile trarre la prima conclusione: l’identità non può che passare attraverso la valorizzazione delle istituzioni rappresentative della Comunità. È esattamente ciò che il legislatore costituzionale (a Roma!) ha fatto nel 2017, quando ha previsto, nello Statuto di autonomia della nostra Regione, la costituzione del Comun General de Fascia.

Da allora, la Comunità, attraverso i suoi rappresentanti, ha continuato a chiedere alla Provincia di attuare tale disposizione dando contenuto e forma ad un ente nel quale la popolazione ladina si potesse riconoscere. Nei fatti, la Provincia ha ritenuto di considerare tale ente semplicemente come una Comunità di valle, con una visione accentratrice ed omologante che fa a pugni con il concetto di autonomia e di rispetto delle differenze.

È arrivato il tempo di rivedere davvero le politiche provinciali in materia di minoranze linguistiche, declinandole in chiave autenticamente autonomistica e mettendo al centro le istituzioni esponenziali delle comunità di minoranza, valorizzandone gli aspetti di autogoverno e favorendo processi di assunzione di responsabilità. Solo così si mostrerà di avere a cuore i destini delle comunità minoritarie e di incarnare con coerenza i principi fondanti il nostro speciale Statuto di autonomia.

 

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Beppe Detomas
Procurador del Comun General de Fascia

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