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COMUN GENERAL DE FASCIA * IMPOSTA DI SOGGIORNO: « IL CONSIGLIO IMPEGNA IL PROCURADOR A FORMULARE ALLA GIUNTA PROVINCIALE UNA PROPOSTA DI LEGGE »

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12.51 - giovedì 14 ottobre 2021

Ieri sera, nella riunione del Consei General del Comun General de Fascia (l’assemblea dell’ente), a firma dei tre capogruppo presenti in Consiglio, è stata presentata una mozione, approvata all’unanimità, che impegna il Procurador a formulare alla Giunta provinciale una proposta di legge.

Per la prima volta nella storia del Comun General de Fascia viene utilizzato questo strumento di iniziativa politica prevista dall’articolo 19 della legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 (Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino).

L’importanza dell’iniziativa non è solo data dallo strumento utilizzato per promuoverla, ma anche dal merito della stessa. Si tratta della proposta di assegnare una quota del 10 % dell’imposta di soggiorno riscossa sul territorio della Val di Fassa AL Comun General de Fascia che la destina al finanziamento e al sostegno delle attività culturali, al recupero degli elementi identitari e ai progetti di interesse generale che qualificano il suo territorio e l’identità della popolazione ladina e che caratterizzano l’offerta turistica locale.

La mozione prende le mosse dalla considerazione che la Legge provinciale sul turismo, la n. 8 del 2020 definisce i valori, le competenze, le tradizioni e le culture del territorio come elementi centrali della promozione turistica del Trentino.

Da questo presupposto e dal fatto che lo Statuto di autonomia, le norme di attuazione e la legge provinciale assegnano al Comun General de Fascia i compiti e le funzioni per la loro tutela e valorizzazione, nasce l’esigenza di compartecipare ad una quota della tassa di soggiorno, naturalmente nella misura in cui le competenze dell’Ente risultano determinanti per la definizione, costruzione, gestione e promozione dell’offerta turistica, per la composizione del “prodotto turistico”, per la realizzazione dell’“esperienza turistica” e per il “ciclo della vacanza”, così come definiti dalla L.P. n.8 del 2020.

Naturalmente, il tema oggetto delle proposta può riguardare nello specifico soltanto la Valle di Fassa e il Comun General de Fascia proprio per la peculiarità culturale, linguistica e istituzionale che caratterizza questo territorio.

Va sottolineato come la proposta sia stata oggetto di esame del Consei di Ombolc’ (l’assemblea dei sindaci) che all’unanimità ha espresso l’approvazione dell’iniziativa e che il Consigliere provinciale ha comunicato di aver presentato, l’8 ottobre, un’analoga proposta in Consiglio provinciale, il disegno di legge n.118/XVI.

In sostanza, la Val di Fassa, a gran voce e all’unisono chiede che la Giunta provinciale si faccia carico di questa necessità.

L’esito dell’iniziativa, evidentemente, darà la misura di quanto viene tenuta in considerazione la Val di Fassa e di quanto, in Provincia, la voce del Consigliere ladino è ascoltata.

 

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RELAZIONE ACCOMPAGNATORIA

In coerenza con i criteri ispiratori e le linee di fondo della Legge provinciale 12 agosto 2020, n. 8 (Disciplina della promozione territoriale e del marketing turistico in Trentino) enunciati all’art. 1 della stessa legge, i valori, le competenze, le tradizioni e le culture del territorio rappresentano l’elemento centrale della promozione turistica del Trentino. In sostanza, l’identità del territorio, con le sue caratteristiche e peculiarità, rappresenta il tratto distintivo e qualificante dell’offerta turistica e diventa un elemento centrale della promozione territoriale e del marketing turistico.

La Val di Fassa, al di là del contesto territoriale e naturalistico di assoluto pregio – con le Dolomiti che rappresentano indubbiamente un fattore di eccezionale richiamo – si caratterizza per una serie di altri elementi e peculiarità che contribuiscono a renderla attrattiva ai numerosi turisti che la visitano.

Tra questi fattori distintivi, oltre alla qualità dei servizi e delle strutture, alla riconosciuta professionalità degli operatori, alla tradizione legata all’ospitalità, vi è anche il contesto culturale e antropologico rappresentato dal fatto che la Val di Fassa, insieme alle altre località turistiche intorno al massiccio del Sella, la Val Gardena, la Val Badia, Arabba e Cortina d’Ampezzo, è abitata dai ladini: la più antica popolazione insediata nell’arco alpino. Il territorio ladino, con la particolare lingua e cultura, con le tradizioni e le leggende conosciute in tutto il mondo, con la ricca produzione artistica sono un elemento di enorme interesse che contribuisce ad orientare il turista a scegliere quella zona come meta della vacanza.

La legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 (Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino), all’articolo 19, nel prevedere la costituzione del Comun general de Fascia, affida allo stesso le funzioni amministrative in tema di tutela e conservazione del patrimonio storico, artistico e popolare locale, in materia di usi e costumi locali, di istituzioni culturali e di manifestazioni e attività artistiche e culturali.

Lo stesso Statuto speciale della Regione Trentino Alto Adige, così come modificato dalla legge costituzionale 4 dicembre 2017, n. 1, ha previsto l’istituzione del Comun General de Fascia, a cui Regione e Provincia di Trento possono attribuire, trasferire o delegare funzioni amministrative, compiti o attività proprie, rilevanti per la valorizzazione della minoranza linguistica ladina. Si tratta, dunque, di un vero e proprio ente locale sovracomunale ad autonomia politica, esempio unico nell’ordinamento costituzionale italiano.

Ciò non di meno, l’assetto del Comun General de Fascia, in particolare per ciò che attiene il sistema finanziario, non si discosta dal modello previsto per le Comunità di valle e dunque non ha alcun potere o autonomia impositiva, né risulta titolare di tributi o quote di essi. È dunque un ente a finanza interamente derivata. In sostanza, all’istituzione di un vero e proprio ente locale territoriale autonomo a livello costituzionale, non è seguita una riforma del sistema finanziario del Comun general che riconoscesse un’autonomia finanziaria maggiormente improntata ai principi di sussidiarietà, responsabilizzazione e decentramento.

In questo contesto, risulta necessario, oltre che del tutto coerente con l’ordinamento del Comun General de Fascia e con i compiti e le funzioni ad esso attribuiti dalla legge, il fatto che possa accedere alle risorse finanziarie riscosse con l’imposta provinciale di soggiorno. Ciò, evidentemente, nella misura in cui le competenze dell’Ente risultano determinanti per la definizione, costruzione, gestione e promozione dell’offerta turistica, per la composizione del “prodotto turistico”, per la realizzazione dell’“esperienza turistica” e per il “ciclo della vacanza”, così come definiti dalla L.P. n.8 del 2020.

La presente proposta prende le mosse da queste considerazioni e si propone di far partecipare alla ripartizione del gettito dell’imposta di soggiorno riscossa sul suo territorio il Comun General de Fascia nella misura del dieci per cento, ritenendo che il sostegno delle attività culturali, il recupero degli elementi identitari, i progetti di interesse generale che qualificano il suo territorio e l’identità della popolazione ladina siano elementi che caratterizzano in maniera determinante l’offerta turistica locale.
Il progetto di legge si compone di un unico articolo che va a modificare, integrandolo, l’articolo 16 della legge provinciale 12 agosto 2020, n.8 (legge sulla promozione turistica provinciale 2020).

 

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Disegno di legge
“Modificazioni della legge provinciale 12 agosto 2020, n.8 (legge sulla promozione turistica provinciale 2020)”
ARTICOLO 1

“All’articolo 16 della legge provinciale 12 agosto 2020, n.8 (legge sulla promozione turistica provinciale 2020), al comma 1, lettera a), dopo il numero 2), inserire il seguente:
“3) al Comun General de Fascia nella misura del 10 per cento della quota riscossa nell’ambito territoriale coincidente con il suo territorio che lo destina al finanziamento e al sostegno delle attività culturali, al recupero degli elementi identitari e ai progetti di interesse generale che qualificano il suo territorio e l’identità della popolazione ladina e che caratterizzano l’offerta turistica locale.”

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