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COMMISSIONE EUROPEA * TUTELA CONSUMATORI: « IN OCCASIONE DEL “BLACK FRIDAY” IL 43 % DEI SITI WEB HA VIOLATO LE NORME DELL’UE »

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15.47 - lunedì 19 dicembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Protezione dei consumatori: in occasione del “Black Friday” il 43 % dei siti web ha violato le norme dell’UE. Oggi la Commissione europea e 13 autorità nazionali per la tutela dei consumatori hanno pubblicato i risultati di una verifica dei siti web (sweep) volta ad accertare le modalità di presentazione delle riduzioni di prezzo in occasione del “Black Friday” 2022. Dallo screening è emerso che oltre la metà dei siti monitorati annunciava una riduzione dei prezzi per il “Black Friday” e, di questi annunci, il 23 % era chiaramente incompatibile con il diritto dell’UE. La direttiva sull’indicazione dei prezzi prevede che i negozi, compresi i mercati online, debbano indicare il prezzo più basso applicato al prodotto nei 30 giorni precedenti a quello in cui annunciano uno sconto. L’indagine a tappeto ha evidenziato violazioni in almeno il 43 % dei siti web controllati. Le autorità nazionali hanno monitorato i prezzi di 16 000 prodotti di 176 siti web nell’arco di un mese.

Spetta ora alle autorità contattare gli operatori interessati per chiedere modifiche delle loro pratiche e, se necessario, avviare azioni coercitive, che potrebbero in ultima analisi comportare ammende, se le pratiche non verranno corrette. La Commissione europea ha messo a disposizione uno strumento basato sull’IA per individuare automaticamente sconti ingannevoli nel contesto dell’iniziativa “EU eLab”, un progetto volto a sviluppare e applicare tecnologie digitali avanzate alle indagini online dei consumatori a sostegno della rete di cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC).

Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, ha dichiarato: “I risultati odierni mostrano che i consumatori continuano a essere esposti a un gran numero di sconti non veritieri e di pratiche commerciali sleali. Si tratta di una violazione del diritto dell’UE. Invitiamo tutti i rivenditori online a rispettare pienamente le norme e a rivedere la loro presentazione degli sconti. Le buone pratiche devono essere un vantaggio reale e non una tecnica di commercializzazione manipolativa; dovrebbero sempre basarsi su una differenza di prezzo concreta”.

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