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COMMISSIONE ECOMAFIE * RAPPORTO NAZIONALE – RIUTILIZZO 2021”: PRESIDENTE VIGNAROLI, « ATTENZIONE AL COMPARTO CENTRI DI RIUSO, PREVENIRE SCENARI DI ILLEGALITÀ »

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08.14 - giovedì 1 luglio 2021

“Come indicato dal Rapporto Nazionale realizzato dall’Osservatorio del Riutilizzo, l’economia del riuso ha almeno 80.000 persone addette e reimmette in circolazione ogni anno 500.000 tonnellate di beni. Altre 600.000 tonnellate, pari al 2% di tutti i rifiuti urbani prodotti in Italia, potrebbero facilmente essere preparate per il riutilizzo senza bisogno di interventi di riparazione e distribuite in canali commerciali che già oggi sono consolidati.”

Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli, durante il suo intervento al “Rapporto Nazionale sul Riutilizzo 2021”. “La reimmissione in circolazione di queste 600.000 tonnellate – ha spiegato il Presidente della Commissione Ecomafie – produrrebbe importanti risultati ambientali, creerebbe migliaia di posti di lavoro e genererebbe una ricchezza di quasi due miliardi di euro ogni anno. Perché questo sogno si avveri c’è bisogno di professionalizzazione, di emersione e di regole chiare e coerenti. Per questo motivo nel 2018 ho fatto incardinare al Parlamento una legge di riordino che si caratterizza per un approccio olistico al tema, dove gli aspetti tecnico-ambientali sono integrati a quelli sociali, commerciali e fiscali. Un iter che non ho più potuto seguire personalmente dato il mio impegno nella Commissione Ecomafie, ma che spero si sblocchi in tempo per essere concluso entro la fine della legislatura.”

“Un altro comparto da seguire con attenzione – ha continuato Vignaroli – è quello dei Centri di Riuso, che sono posizionati in uno snodo chiave del flusso dei beni riutilizzabili. Si tratta dello snodo per il quale transitano le 600.000 tonnellate di beni riutilizzabili che menzionavo prima, e che hanno un potenziale economico di quasi 2 miliardi annui. Qualunque siano le politiche che il Ministero deciderà di adottare, è importante che si prevengano scenari dove il commercio al nero diventi dominante. In relazione ai Centri di Riuso, occorre fare chiarezza sulla dimensione della gratuità nella cessione dei beni che è associata a libere offerte in denaro che in realtà sono contropartite economiche.

Oggi è una pratica molto diffusa, dato che riguarda oltre il 50% dei centri di riuso censiti, ma si può presumere che non abbia effetti negativi; ma se questo tipo di sistema si estendesse ed evolvesse, gli effetti potrebbero essere disastrosi. L’incremento del sommerso infatti, oltre a provocare un evidente danno all’erario pubblico, creerebbe enormi spazi di irregolarità dei quali si potrebbero beneficiare le stesse organizzazioni criminali che tutt’ora accaparrano i vestiti usati; economie irregolari che – ha concluso Vignaroli -, come accaduto con gli abiti usati, implicheranno delitti ambientali, riciclaggio di denaro e violenze. I decreti ministeriali sul Riutilizzo, che ormai sono imminenti, avranno un ruolo chiave nel determinare il futuro dei centri di riuso; per questa ragione sono in procinto di scrivere al Ministero della Transizione Ecologica, al quale sottoporrò alcune considerazioni tecniche finalizzate alla prevenzione degli scenari di illegalità”.

 

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Stefano Vignaroli

Presidente commissione Ecomafie

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