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COMITATO MOBILITÀ SOSTENIBILE TRENTINO CMST * DISSERVIZI VALSUGANA: « IL POTENZIAMENTO DELLA LINEA FERROVIARIA SAREBBE UNA ALTERNATIVA AL COMPLETAMENTO DELLA VALDASTICO NORD A3 »

Scritto da
17.15 - martedì 11 ottobre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Disservizi nella linea ferroviaria della Valsugana, dovuti agli anomali consumi del profilo delle ruote. L’attuale situazione del servizio di trasporto sulla linea della Valsugana comporta notevoli disagi ai cittadini che devono raggiungere i luoghi di lavoro e di studio. Sembra che tale disservizio sia stato causato da anomala usura tra le ruote in acciaio dei carrelli delle automotrici Minuetto e le rotaie, in determinate tratte.

Quindi dalle indagini risulterebbe che tale fenomeno sia attribuibile a RFI per anomalie all’armamento ferroviario. Questi disagi si aggiungono già a quelli precedentemente esistenti dovuti a tempi di percorrenza non adeguati, dovuti all’effettuazione degli incroci e precedenze su un binario unico.
Non è più tollerabile un servizio così poco efficace ed efficiente e la sola elettrificazione di una tratta, del costo di 60 milioni di euro, non è sufficiente a risolvere gli annosi problemi denunciati dai pendolari.

Il Comitato Mobilità Sostenibile Trentino CMST ritiene che debbano essere rese pubbliche le risultanze delle indagini espletate da RFI, dalle imprese ferroviarie e dall’ANSFISA (agenzia per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali), in modo che la cittadinanza sia informata sulle motivazioni che hanno comportato la riduzione degli intervalli di tornitura delle sale montate (cioè le due ruote e l’assile) addirittura a 7.000 km, mentre normalmente esso è dell’ordine di grandezza di 70.000 km, cioè dieci volte di più.

D’altra parte l’invio delle automotrici presso officine ferroviarie, dotate di un tornio per eseguire la riprofilatura dei cerchioni delle ruote, sono ubicate in Lombardia e in Emilia Romagna, con liste di attesa notevoli e incompatibili con le esigenze di esercizio della linea della Valsugana.

E’ da molti anni che si discute sulla realizzazione di una officina manutenzione rotabili in Trentino che tra l’altro potrebbe essere munita di tornio in fossa per il materiale rotabile in esercizio sulla Trento Malè a scartamento metrico e per quello della linea della Valsugana a scartamento internazionale. Inoltre tale officina potrebbe lavorare in service per altre imprese ferroviarie pubbliche e private. Ma dopo tanti anni tante chiacchiere e pochi fatti. A tal proposito era stata indetta una gara che finora non ha avuto un esito
positivo.

Il Comitato Mobilità Sostenibile Trentino CMST, in varie occasioni, ha sostenuto che il vero potenziamento della linea della Valsugana (raddoppio dei binari, completa elettrificazione e adeguamento delle sagome della linea agli standard europei) per il trasporto combinato delle merci, oltre che per i treni viaggiatori locali e a lunga percorrenza, costituirebbe una valida alternativa al completamento della Valdastico Nord A31. Le risorse finanziarie che verrebbero impiegate (si parla di 3 miliardi) per questa opera stradale di dubbia utilità, sarebbero largamente sufficienti per realizzare il potenziamento della linea della Valsugana e per la realizzazione dell’officina materiale rotabile a Trento.

Quindi il potenziamento della linea della Valsugana sarebbe un’ottima alternativa per il collegamento degli interporti veneti con l’asse Scandinavo Mediterraneo per le merci e per il vero miglioramento del trasporto locale e dei treni a lunga percorrenza per raggiungere Venezia.

 

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I portavoce
Ing. Ezio Viglietti
Ing. Pina Lopardo

COMITATO MOBILITA’ SOSTENIBILE TRENTINO CMST

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