(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Care autorità, la malamovida ha passato il segno
Care autorità (Sindaco di Trento, Questore, Commissario del governo), l’altra notte un minorenne è collassato, forse in coma etilico, davanti al Liceo Coreutico nei pressi di vicolo Santa Maria Maddalena. Un coetaneo ha chiamato l’ambulanza e ha poi raccontato l’accaduto a una residente scesa in strada per chiedere cos’era successo. Nell’augurare al ragazzo di rimettersi prontamente, va detto che di fronte a un fatto del genere sarebbe da irresponsabili, specie per voi responsabili a vario titolo della cosa pubblica, sottrarsi a una riflessione. Ne propongo due.
1. ///
La prima è che dovrebbe ormai apparire evidente che non ci troviamo davanti a un problema di socialità e divertimento ma di salute, sicurezza e ordine pubblico. Impossibile, infatti, non ricondurre questo episodio alla cosiddetta mala-movida, vale a dire agli atti e ai comportamenti che producono il vandalismo e il teppismo notturni delle urla sguaiate a notte fonda, della musica a palla in strada, delle incessanti deiezioni sui marciapiedi, sui cancelli e nei pressi delle porte di ingresso alle abitazioni, dell’imbrattamento dei muri delle case e dei palazzi, dell’abbandono di rifiuti ovunque (bottiglie e bicchieri non ancora svuotati anche davanti alla scuola dell’infanzia), dei rischi per l’incolumità dei passanti da queste parti dopo la mezzanotte: il tutto causato dall’assunzione di alcol e molto spesso anche di sostanze. Il fenomeno esula quindi totalmente dalla missione affidata alla “sindaca della notte”, figura inutile sotto questo profilo e che in quanto tale non è né può essere un interlocutore del Comitato Antidegrado.
Il problema riguarda solo voi, autorità responsabili della tutela della sicurezza e salute dei cittadini, voi autorità competenti in materia di ordine pubblico. Ai vostri occhi quel che è accaduto stanotte dovrebbe dimostrare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che la mala-movida che infesta, inquina e deturpa sempre più questa e diverse altre zone del centro storico impedendo ai residenti il diritto costituzionale al riposo, quantomeno dopo le 24, ha passato il segno. Si tratta di capire se Voi, autorità competenti, riteniate o meno di attendere la goccia che fa traboccare il vaso.
Ci auguriamo che rispetto al segnale inquietante di questa notte, riconosciate una volta per tutte che quel che accade in queste aree centralissime, vie e slarghi adiacenti alle zone più turistiche e di pregio della città (non la sera – e questo va ribadito con estrema chiarezza – ma nelle ore che chi lavora o studia di giorno ha l’assoluta necessità e, appunto, il diritto primario di dedicare al riposo, pena l’insorgere di seri e diagnosticabili problemi di salute), non ha nulla a che vedere con la legittima esigenza di socializzare e divertirsi di tanti studenti universitari, giovani sia trentini che provenienti da altre città!
Dev’essere chiaro che il Comitato Antidegrado Città di Trento non ce l’ha affatto né si accanisce come qualcuno per comodità e interesse vuol far credere, contro i ritrovi serali di studenti e ragazzi nelle piazze e nelle strade del centro davanti ai bar dove ci si incontra a bere, chiacchierare, ascoltare musica e far festa, tutte cose apprezzabili che rendono vivo, animato e bello il cuore della città! Il problema è un altro e lo sapete bene, perché non ci siamo mai stancati e non smetteremo mai di dirvelo e denunciarlo pubblicamente. Il problema sta in quel che segue alla movida, in quel che succede più tardi, fino alle ore piccole. E che ha superato il limite.
Il problema è che qui vengono commessi – e sono purtroppo diventati la norma – veri e propri reati ai danni sia delle persone sia delle cose, dei beni pubblici e privati. Perché innanzitutto viene danneggiata la salute, e non solo di chi per il frastuono di voci e suoni (che tutti i rilevatori elettronici indicano sopra la soglia ammessa dai regolamenti) non può dormire dopo la mezzanotte. Il caso del ragazzo ricoverato segnala che il danno alla salute delle persone riguarda anche i protagonisti della mala-movida notturna, che finiscono per rimanere vittime dei loro stessi comportamenti. Non è accettabile che questi reati, tanto più gravi perché intenzionalmente ripetuti, restino impuniti. Come non è accettabile che restino impuniti i danni alle cose, il lordare deliberatamente i beni pubblici, l’arredo urbano, le pareti esterne degli istituti scolastici, dei palazzi, le porte delle abitazioni e degli uffici privati ridipinti a spese loro e dei contribuenti, la costosa pavimentazione delle strade del centro. A risentirne sono sia la vivibilità, che non può essere considerata solo diurna alla quale famiglie, i lavoratori, gli studenti che popolano queste zone hanno diritto, sia l’immagine di queste porzioni di città preziose anche per il turismo. C’è poi un problema di sicurezza, perché trovarsi a transitare a notte fonda in queste piazze e vie del centro in presenza di gruppi e individui alterati e fuori controllo è un rischio obiettivo per l’incolumità di chiunque, sia a piedi che in auto.
2. ///
La seconda osservazione consiste in alcune domande che a questo punto esigono una risposta: fino a quando si pensa di permettere che tutto questo continui ad accadere? Bisogna attendere il malore di altri ragazzi o che qualcuno si azzuffi o aggredisca un passante o qualcosa di peggio? Si aspetta che i residenti e gli studenti che alloggiano negli appartamenti affittati in queste zone e che a una certa ora chiedono solo di poter dormire, se ne vadano di qui perché non reggono più la situazione? O si preferisce che restino solo i bar i cui gestori assicurano a voi – autorità – di attenersi al regolamento di convivenza e dai quali, invece – assicuriamo noi – la mala-movida è assecondata e alimentata come documentano decine di video e foto che vi vengono puntualmente inviate da chi abita sopra o davanti a questi pubblici esercizi e non riesce a chiudere occhio? Abbiamo a volte la netta sensazione che qualcuno pensi che in fondo i molestatori siamo noi residenti e cittadini che non ci rassegniamo a questo stato di cose e non la smettiamo di lamentarci di non dormire la notte e di trovare al mattino tutto questo schifo.
Avviamo la sensazione che pensiate che disturbatori siamo noi che abbiamo l’ardire di protestare per le angherie che subiamo e non gli autori di tutto questo. Care autorità, nonostante i quotidiani, settimanali, accorati e documentati appelli a voi rivolti con descrizioni dettagliate e immagini, l’opera di deterrenza da noi sollecitata perché vi siano vigilanza, frequenti controlli e adeguate sanzioni, è largamente insufficiente. Incontrando recentemente sul posto alcuni esponenti del Comitato Anti-degrado, in particolare lei, signor Questore, ci è parso sincero nell’impegnarsi a mobilitare subito le risorse alle sue dipendenze per tutelare i diritti primari dei residenti, delle famiglie, degli enti e dei lavoratori di queste aree e contrastare il crescente degrado. Vogliamo credere che a questa sua rassicurazione seguano i fatti. Perché se chi ha il dovere e la responsabilità di mettere finalmente mano a questo stato di cose non interverrà al più presto, a noi non resterà che auto-difenderci ricorrendo all’estrema ratio, all’ultimo strumento a nostra disposizione: il ricorso all’azione giudiziaria.
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Antonio Girardi
Presidente associazione Scuola Infanzia Tambosi di via Ferruccio
Vicepresidente Comitato Anti-degrado Città di Trento