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COMITATI BY PASS TRENTO * CIRCONVALLAZIONE FERROVIARIA: « CINQUE DOMANDE PUBBLICHE AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE FUGATTI »

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12.19 - venerdì 12 maggio 2023

I comitati contro la circonvallazione ferroviaria di Trento hanno inviato oggi 5 domande pubbliche al Presidente della Giunta Provinciale in merito al transito attraverso le aree inquinate di Trento Nord della circonvallazione ferroviaria AC/AV di Trento.

In allegato il testo del documento di cui vi preghiamo di dare notizia attraverso i vostri organi di informazione.

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CINQUE DOMANDE PUBBLICHE AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE
ALCUNI ANTEFATTI

Con lettera inviata in data 8 maggio 2023 al dott. Enrico Menapace, Direttore di A.P.P.A., per conto dei Comitati di lotta contro la circonvallazione AC/AV di Trento, abbiamo chiesto alla Agenzia Provinciale per la Protezione Ambientale un incontro urgente (entro i termini indicati da RFI e dal Consorzio Tridentum per l’avvio delle demolizioni degli 11 immobili espropriati nel quartiere di San Martico: 10 maggio 2023), circa il rispetto delle “condizioni”, delle “prescrizioni” e delle determinazioni relative alle modalità di transito, alle tecniche di intervento e di scavo, alla tipologia delle analisi e degli approfondimenti relativi alle aree inquinate del SIN di Trento Nord che saranno attraversate dalla Circonvallazione.

E’ utile ricordare che siamo in presenza di una quantità di pronunciamenti e di prescrizioni (commissione Tecnica PNRR PNIEC, art. 84ter delle norme di attuazione del PRG del Comune di Trento, comma 694 delle legge di Bilancio dello Stato 2023 – 2025, ordine del giorno della Camera dei Deputati del 19 aprile 2023,…) che ne RFI ne il Consorzio Tridentum (che si è aggiudicato l’appalto integrato per la realizzazione della Circonvallazione) hanno ottemperato ne vogliono ottemperare, cercando scuse ed interpretando le norme in maniera difforme alla lettera ed al loro contenuto e negando , in verità senza argomenti, perfino i deliberati del Parlamento.

Volevamo incontrare A.P.P.A. perché è ad essa, oltrechè alla Provincia Autonoma di Trento, che la Commissione Tecnica PNRR – PNIEC, istituita con il D.L. 77/2021 (che contiene le norme speciali per le opere di cui all’allegato IV) attribuisce alcuni compiti di vigilanza e verifica dell’ ottemperanza delle prescrizioni avute dall’ opera durante la procedura autorizzativa.

Nella serata di venerdi 5 maggio 2023, attraverso una mail, il dott. Menapace ha declinato l’invito indicando nell’ Osservatorio, recentemente costituito da Comune Provincia ed RFI, l’interlocutore per avere risposte. Sempre con mail, da noi inviata lo stesso giorno, abbiamo risposto al dott. Menapace che era APPA e non l’Oservatorio ad essere indicata dalla Commissione Tecnica PNRR PNIEC a coadiuvare il MASE (Ministero dell’ Ambiente e della Sicurezza Energetica, già MITE) nel controllo sulla ottemperanza delle prescrizioni avute dall’ opera ed inoltre che, per come era stato costituito ( con finanziamento di RFI) l’Osservatorio era da considerare tutt’altro che un ente terzo ed infine che lo stesso Presidente dell’ Osservatorio aveva pubblicamente dichiarato che detto organismo è privo di qualsiasi potere ispettivo e non abilitato ad intervenire sulle prescrizioni avute dalla Circonvallazione.

Nella giornata di lunedì 8 maggio 2023 abbiamo provveduto a ricontattare il dott. Menapace per sapere se, alla luce della nostra reiterazione della richiesta di incontro, qualcosa era cambiato. Dopo una prima telefonata burrascosa, dove ci siamo sentiti accusare perché abbiamo chiesto “che all’ incontro ci fosse la stampa (!)” oltrechè di “voler controllare la attività di APPA” stessa (cosa che abbiamo confermato di voler fare visto che in ballo c’è la salute e la qualità della vita della città di Trento!), il dott, Menapace, con una mail, ha riconfermato il suo diniego all’ incontro.

Nelle ore successive il dott. Menapace ci ha inviato altre tre mail (l’ultima alle ore 20,00) in parte per cercare di mitigare le osservazioni fatte a voce e rassicurare sul ruolo di APPA e per l’altro riconfermando il diniego all’ incontro con APPA e rimandarci all’ Osservatorio.
Alla faccia della conclamata trasparenza, dunque, l’incontro non ci sarà.

LE MEMORIE DI RFI E DELLA PROVINCIA INVIATA AL TAR DEL LAZIO, che il 10 maggio 2023 discuterà il ricorso di 23 cittadini ed un sindacato contro la Circonvallazione Ferroviaria AC/AV di Trento.
Nei giorni scorsi RFI e Provincia hanno presentato presso il TAR del Lazio, competente ad esprimersi per le opere di PNRR, le loro memorie difensive. Mentre le precedenti memorie avevano prevalente carattere tecnico giuridico, in queste sia RFI che PAT fanno alcune osservazioni sulle aree del SIN che per la loro gravità debbono essere rese pubbliche.

Innanzitutto in entrambe le memorie, nonostante la caratterizzazione del 2003 avesse evidenziato la trasmigrazione del piombo tetraetile dalle aree ex SLOI a quelle della ex Carbochimica, gli avvocati di RFI e della PAT affermano che “non c’è inquinamento nell’ areale ferroviario e sotto i binari”, interpretando proprio una lettera di APPA che fa finta di scordarsi che fu proprio la sua caratterizzazione ad evidenziare la trasmigrazione del piombo da un’ area all’ altra del Sito di Interesse Nazionale.

Detta affermazione, contraddice anche i deliberati del recente Consiglio Provinciale straordinario che in ossequio a quanto stabilito dal comma 694 delle legge di bilancio dello Stato 2023 – 2025 (che stanzia fondi per due milioni di euro) chiede ad APPA di promuovere la caratterizzazione dei terreni dell’ areale ferroviario e sotto i binari della linea storica del Brennero per capire, come prevede il comma 694 stesso “la profondità e la estensione dell’ inquinamento da piombo, piombo tetraetile e IPA” nell’ areale ferroviario fra le aree ex Sloi ed ex Carbochimica. Ed infine detta affermazione contraddice anche la stessa legge di Bilancio dello Stato ed il recente “ordine del giorno” votato come raccomandazione al Governo che da per scontato l’inquinamento dell’ areale ferroviario ed invita APPA a fare la caratterizzazione e la analisi di rischio.

La memoria della Provincia, che per la sua tecnicità non può non essere conosciuta (e forse anche ispirata) da APPA, sposa insomma le furbizie di RFI ed il pericolosissimo tentativo di iniziare il lavori senza aver caratterizzato l’areale ferroviario come chiede di fare il Parlamento ma anche come prescrive la condizione n. 7 della Commissione Tecnica PNRR PNIEC e infine come vorrebbe l’art. 84 ter del Piano Regolatore Generale. Siamo di fronte insomma ad un palese tentativo di aggirare la normativa e le prescrizioni.

Trento sta correndo un pesantissimo rischio ambientale, paradossalmente ammesso dallo stessa RFI quando nella memoria presentata al TAR del Lazio nella vicenda che la vede contrapposta ai proprietari dell’area SLOI ammette che senza la realizzazione della campagna di soil gas sono in pericolo i cittadini ed i lavoratori.

E’ stato alzato un grande polverone mediatico per nascondere che le indagini sulle aree inquinate sono parziali e fortemente contraddittorie, oltre ad essere incomplete. Il “cantiere pilota” nella sua versione mignon, ha dato risultati contraddittori: ci ha detto che il terreno è inquinato da piombo tetraetile in misura “2/300 volte i limiti di legge” (per l’esatezza 260 volte!), mentre non sarebbero state riscontrate emissioni nell’aria” (evenienza che lo stesso ing. Rampanelli, Dirigente di A.P.P.A. ha dichiaratto di averlo “sorpreso”); il monitoraggio della bonifica delle rogge, in area ex Carbochimica, ha confermato un grande inquinamento da IPA (idrocarburi policiclici aromatici) nella falda ed ha segnalato che nella zona, dall’ inizio dei lavori, il piombo in aria è aumentato di ben 6/7 volte; la relazione annuale sulla bonifica delle rogge parla di criticità della tecnica del confinamento sia per quanto riguarda la fase di estrazione dei tubi e delle palancole che relativamente al mix design del jet grouting.

Una parte della campagna di monitoraggio promessa, il soil gas per determinare la dispersione in aria dell’ inquinamento, non è ancora stata realizzata ne si sa quando verrà realizzata, visto che RFI ha aspettato (perché?) ben 10 mesi prima di notiziare i proprietari delle aree inquinate che le stesse sono state sottoposte a vincolo di esproprio ed ora di dovrà attendere che sia il TAR del Lazio prima, e forse il Consiglio di Stato poi, ad esprimersi. Infine non si sa ancora se e quando verranno fatte le analisi dei terreni dell’areale ferroviario, di che tipo di indagini si tratta (il Parlamento ha chiesto la caratterizzazione e la analisi di rischio, non qualche sondaggio qua e la come voleva fare RFI che ha inizialmente proposto 6 sondaggi in un’ area di circa 1,5 ettari!).

DOMANDE PUBBLICHE AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE
Come abbiamo detto la Commissione PNRR – PNIEC , che per le opera dell’ Allegato IV del PNRR svolge la funzione di Valutazione di Impatto Ambientale, nel suo parere del maggio 2022, indica come “enti coinvolti” alla verifica di ottemperanza delle proprie “condizioni” oltre ad APPA la Provincia Autonoma di Trento.
Posto che i lavori per la realizzazione della Circonvallazione AC/AV di Trento hanno avuto inizio nella prima settimana di marzo 2023 (è da allora infatti che scattano i 1250 giorni previsti per la durata dell’appalto e che molte prescrizioni e condizioni dovevano essere ottemperate prima del suo avvio e prima della progettazione esecutiva è direttamente al Presidene della Provincia Autonoma che pubblicamente ci rivolgiamo perché risponda alle domande circa la possibilità, le modalità, le tecniche e le misure di sicurezza per gli abitanti ed i lavoratori circa l’attraversamento delle aree inquinate inquinate di Trento Nord.

In particolare chiediamo al Presidente di rispondere pubblicamente ai seguenti quesiti:

1. Se la provincia Autonoma di Trento ha provveduto a segnalare al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica MASE (già MITE) che non è stata ottemperata la condizione n. 7 del Parere n.1 del 29 aprile 2022 dlla Commissione medesima che impone che “ANTE OPERAM”, nella fase di “progettazione esecutiva” RFI dovrà effettuare la caratterizzazione e la gestione dei terreni movimentati, nel rispetto di quanto indicato dal comma 4 dell’ art. 242 ter del Codice dell’ Ambiente?

2. Se non ritenga necessario chiedere a RFI la immediata sospensione dei lavori di cantierizzazione in assenza dell’ ottemperanza di detta condizione.

3. Se della vicenda è stata notiziata la Commissione Tecnica PNRR – PNIEC.

4. Se, unitamente al Comune di Trento, ha notiziato RFI che comunque, prima dell’ avvio dei cantieri, è necessario, proprio perché l’areale ferroviario non è catastalmente incluso nel SIN ma è comunque nelle zone a vigilanza del PRG del Comune di Trento, procede alla caratterizzazione dello stesso ai sensi dell’ art. 84 ter del PRG di Trento?

5. Quando ed in che tempi si intende dare attuazione al comma 694 della Legge di Bilancio dello Stato 2023 – 2025 ovvero alla caratterizzazione ed all’ analisi di rischio (come richiesto anche da un recente ordine del giorno approvato dal Parlamento), e se non si ritenga che queste debbano essere realizzate prima della cantierizzazione e dell’ avvio lavori essendo logicamente propedeutiche e dirimenti circa la possibile realizzazione dell’ opera.

La città di Trento sta rischiando una catastrofe ambientale, RFI nega addirittura che quelle aree siano inquinate e si appresta ad intervenire non ottemperando neppure alle condizioni avute dall’ opera nel suo iter autorizzativo, ci auguriamo che a questa domande si risponda a stretto giro di posta e che ogni lavoro venga sospeso in attesa di dette analisi.
Nei prossimi giorni dalla vicenda interesseremo nuovamente la Magistratura sia per verificare eventuali omissioni che per chiedere azioni atte ad impedire che questa finisca per essere davvero una tragedia.

 

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Per i Comitati
Elio Bonfanti, Marco Cianci, Antonella Valer, Lorenza Erlicher, Paolo Tessadri, Michela Bonafini, Martina Margoni, Roberto Chiomento, Gianandrea Laino, Paolo Zadra

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