(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Leggo con ilarità e disgusto, le affermazioni e la risposta dell’attuale “presunto” Governatore, circa le interferenze dello stesso, sulla composizione delle liste di coalizione altrui, dove, per giustificare paure, qualcuno cita la mia persona per l’esclusione, in perfetto stile di latitudini diverse, che il sottoscritto subì nel 2018, per volere dell’allora candidato governatore.
Infatti, al seguito di scribi e farisei, l’allora innominabile attuale Governatore incontrò l’amico Rodolfo Borga per porre come condizione all’apparentamento, la mia testa, senza che si fosse enucleato alcun capo d’imputazione.
E per rispetto, non richiamo la situazione di salute in quel momento dell’amico -a tutt’oggi rimpianto nel profondo- e, su questo, mi conforta la corrispondenza che tuttora intercorre con alcuni familiari dello stesso Rodolfo.
Ora, senza entrare nel merito di valutazioni che non mi competono, posso pensare che se i famosi “fuori usciti” dal “dogma fugattiano” e non dai principi leghisti, fossi stato il solo ,potrei pensare di aver mal interpretato un clima invivibile di gruppo ma, alla luce della diaspora che nel tempo è arrivata addirittura ad altri 4 consiglieri provinciali, uno poi parlamentare, credo che il problema sia da ricercare nel nocciolo di quel sistema di “poteruncoli” generati in stile indefinibile, da personaggi che richiamando al cambiamento, hanno semplicemente cambiato occupanti di poltrone e percettori di denaro. Senza nulla cambiare!
Ricordo solo che fu Grisenti, in uno sterile messaggio inviatomi dall’Africa-dove allora era- a stigmatizzare l’inopportunità di ingerenze nella formazione delle liste altrui “. Sterile, perché servì per gestirsi altre condizioni!
I peggiori, a quel tempo, quei miei presunti “alleati” che si batterono per “spararmi “alla nuca, senza che vedessi in faccia il “fuciliere”. Dalla Fassa in poi.
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Claudio Civettini
Mori (Tn)