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CISL MEDICI – TRENTINO * SANITÀ: « SE CONTINUA COSÌ 200 DEI 300 MEDICI DI FAMIGLIA ABDICHERANNO ED IL SISTEMA DI ASSISTENZA ANDRÀ NEL CAOS, SARÀ RETTO DA FARMACISTI TAMPONATORI ED INFERMIERI DI COMUNITÀ »

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12.18 - venerdì 31 dicembre 2021

Come Cisl medici chiediamo massima attenzione alla delicatissima situazione in cui stanno lavorando in Trentino i nostri medici di medicina generale. Si era parlato di gruppi integrati con segretarie indennizzate: nulla di tutto questo sta avvenendo. APSS non risponde alla richiesta dei medici di medicina generale di attivare immediatamente i gruppi e il filtro con il pubblico diventa per noi problematico. Per l’attivazione, APSS aveva deciso di inviarci un modulo da firmare: abbiamo scoperto che nel modulo, scorrettamente, si obbligava i medici di base a lavorare anche il sabato! Ora ci dicono che hanno bisogno di sei mesi per mandarcene un altro!

Si era parlato di dare gli ambulatori gratuitamente ai medici di famiglia .Nulla di tutto questo. Può deciderlo la Provincia di Trento caso per caso e molti Comuni non rispondono a questa richiesta. Soprattutto nel Comune di Trento, viene completamente ignorata dalla Municipalità, facendo pagare ai medici che lavorano colà, anche per il 2022, gli ambulatori secondari circoscrizionali oltre quello principale. Il risultato è che nei prossimi giorni alcune circoscrizioni, per esempio, lavoreranno solo con un medico su quattro con una popolazione quattro volte maggiore, dovendo per le ingenti spese, chiudere i secondi e i terzi ambulatori

Il territorio, cuore dell’assistenza medica di prossimità, rischia cosi di rimanere sguarnito in questo tragico momento pandemico. Di 43 posti messi a concorso il 17 novembre 2021, che fa il paio con quella precedente di marzo 2021, hanno risposto solo una manciata di medici e 45.000 cittadini rimarranno da qui a Pasqua 2022 senza curante, mentre a Bezzecca si priva da parte del Distretto la popolazione di scegliere chi da la disponibilità illimitata a farsi carico di quella popolazione in sovrannumero.

A Denno, per fare un esempio, fra un mese sarà attivo solo un medico,avendo rifiutato tutti gli altri; e resteranno da qui a poco senza medico, molte circoscrizioni trentine a fine gennaio, ma non stanno meglio parecchie valli.Molti dei nostri colleghi stanno lasciando, stressati da due anni di lavoro incessante, mal retribuito e con tutte le spese a carico nostro, chiedendo il prepensionamento o mettendosi in malattia, e nessuno viene in Trentino per sentirsi dire dal Comune di Trento che deve pagare un ambulatorio secondario, aperto unicamente per stare vicino alle persone non autosufficienti e in difficoltà!

I nostri studi sono diventati le terapie intensive della prima ondata.I nostri medici stanno subendo un burn-out, con APSS che ci ha sguarniti, in molti territori, anche degli Usca, che andavano al posto nostro, per Legge, a domicilio dei pazienti infettati .Dalla Valsugana alla Rotaliana arrivano notizie in questo senso dai nostri medici.

Non siamo supportati al momento nè dal Dipartimento Cure Primarie nè dal Dipartimento di prevenzione, in evidente sovraccarico,e pochissimo personale; e non saremo in gradi a lungo di reggere l’impatto devastante anche in Trentino della variante Omicron, che non porterà un grande numero di ospedalizzazioni ma che ricadrà immancabilmente sulla gestione assistenziale del medico di famiglia.

Sono migliaia di migliaia le certificazioni di quarantena, isolamento, consulti telefonici ed Sms che quotidianamente arrivano ai singoli medici di medicina generale da parte di cittadini inviperiti, perchè non ricevono istantaneamente il numero di protocollo per il certificato di malattia INPS, o si trovano telefoni sovraccarichi di chiamate e pretendono anche di sabato, domenica, di notte: la verità è che tutto questo bailamme si somma alle visite incessanti che abbiamo nei nostri ambulatori, ai tamponi e ai vaccini anticovid-19 che stanno facendo anche e non solo i medici di base trentini. Che a loro volta si devono vaccinare e lavorare anche con i sintomi post vaccinazione per mancanza di supplenti. In molti casi i pensionati con oltre 70 anni, nostri colleghi, sono stati chiamati a continuare a lavorare per mancanza di giovani che rifiutano l’incarichi cosi gravosi, pericolosi, dove è all’ordine del giorno la minaccia nei nostri confronti verbale o fisica da parte di chi non si attiene alle regole a cui siamo costretti noi per primi.

Reggere questa onda d’urto, in meno di 300 medici, non è piu possibile. La minore gravità clinica, inesorabilmente, determina un carico impossibile da sostenere nelle dodici ore che dedichiamo loro ogni giorno. Temiano la rivoluzione prospettata dalla nuova Legge nazionale che prevederà solo 38 ore settimanali per ogni medico, e che la stessa Provincia di Trento dovrà subire, impensabile con l’attuale carico di lavoro dei nostri medici. Stiamo parlando di migliaia di persone influenzate o che hanno il Covid e ci viene detto dai Distretti che non ci sono più Usca, previsti appunto per legge per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid, in nostra sostituzione obbligatoria.

I numeri stanno aumentando in maniera esponenziale e siamo portati a pensare che nelle prossime settimane la situazione possa solo diventare ancora piu rischiosa e ingestibile da parte nostra. Servono ordini di servizio su limitazioni piu strette dei cittadini agli assembramenti nei nostri studi presi d’assalto da tutti; e modelli di relazione e comunicazione diretta tra APSS e Medici di medicina generale, a tutt’oggi completamente assenti. Serve fornire immediatamente i mezzi per attivare i gruppi integrati, pagare il nostro personale di studio, prendersi in carico unilateralmente le certificazioni di isolamento e quarantena e relativi certificati protocollati INPS.

Loro, APSS, hanno la responsabilità della quarantena e degli isolamenti; a loro va la richiesta dei nostri medici di certificare immediatamente a noi o ai nostri pazienti l’isolamento e la quarantena.Attualmente passano anche parecchi giorni tra l’invio ai pazienti e la notifica ai nostri medici,con continui insulti e lettera di protesta dei cittadini nei confronti dei loro medici che non hanno alcuna colpa. Se continua così i medici di famiglia, almeno due terzi dei 300, abdicheranno definitivamente ed il sistema di assistenza territoriale andrà nel caos,retto solo da farmacisti tamponatori e infermieri di comunità.

 

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Dottor Nicola Paoli

Segretario Generale Cisl medici del Trentino

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