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CISL MEDICI – TRENTINO * SANITÀ: PAOLI, « SEMPRE PIÙ CONCORSI BANDITI DA APSS NON RIESCONO AD ESSERE ATTRATTIVI E VANNO DESERTI, VA RIAPERTA LA CONTRATTAZIONE IN APRAN »

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16.23 - martedì 10 maggio 2022

Sempre più concorsi banditi da APSS non riescono ad essere attrattivi e vanno deserti, come è successo per il pronto soccorso dell’Ospedale del S.Chiara ma anche per le Ginecologie di Cavalese e di Cles, o per la psichiatria di Arco e di Rovereto, mentre coloro che rimangono si stanno chiedendo perché devono sopperire a tali assenze lavorando il doppio con lo stesso stipendio, obbligati da turni massacranti, e senza retribuzione pari almeno a quella dei gettonisti o dei liberi professionisti.

Ci stiamo riferendo per esempio a quanto accade all’Ortopedia di Tione, dove ai dirigenti medici vengono addirittura vietate le riunioni di equipe con il direttore sanitario e il Primario o la richiesta degli obiettivi dal proprio direttore.Per non parlare dei turni di pronta disponibilità dalle 16 alle 20 e i sabato e domenica dalle 14 alle 20, sulle spalle di due soli professionisti, quando va bene.Oggi 38 visite ambulatoriali per un solo dirigente ortopedico a disposizione che si doveva sobbarcare anche il pronto soccorso: e se c’è una urgenza? saltano tutte le visite programmate?

Di fronte a questa situazione di emergenza occorre una legislazione provinciale di emergenza, che consenta di assumere, soprattutto nei pronto soccorso, sia gli specialisti di altre discipline, anche non affini, sia i laureati in Medicina e Chirurgia, abilitati alla professione medica pur se privi di specializzazione, sia coloro che si iscrivono al Corso di emergenza sanitaria territoriale, come previsto per contratto nazionale della medicina generale, ed ad oggi inapplicato nella sola provincia autonoma di Trento, che non accede neppure al settore specifico alla Scuola di formazione specifica in medicina generale di Trento.

Dal Ministero della Salute è arrivato per Legge uno stanziamento straordinario di 90 milioni di euro destinato all’indennità accessoria di chi lavora nei pronto soccorso, ma la trattativa trentina per il contratto fermo dal 2005 in provincia non permette neppure di ottenere queste risorse aggiuntive per coloro che sono in prima linea.Non tanto 60 euro orari per i POA attuali, ma uno stipendio che rapporti i dirigenti medici formati con qualità e con migliaia di ore di perfezionamento ad avere un giusto riconoscimento dell’impegno svolto in corsia.

Oltre, ben inteso, a riconsiderare il settore dell’Emergenza territoriale sanitaria con i medici convenzionati che richiederebbe meno risorse ma maggior impegno nelle valli. Occorre incrementare quindi ulteriormente l’importo del trattamento accessorio in busta paga dei professionisti di area critica, implementare gli specialisti ambulatoriali interni, i medici convenzionati nel settore dell’Emergenza con i concorsi nazionali non espletati e siamo sicuri che non serviranno manifestazioni di interesse per esternalizzare il servizio.

 

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Dott. Nicola Paoli

Segretario generale Cisl medici del Trentino

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