Propongono capetti e decurtano lo stipendio dei medici di famiglia per l’attività svolta in dicembre 2018. Questa mattina, presso l’Assessorato alla salute di Trento, si è svolta nuovamente la riunione del Comitato provinciale della medicina generale in riferimento alla volontà espressa dall’Assessora Segnana di vedere valutato positivamente l’ampliamento delle sedi di guardia medica, già richiesto sette giorni fa.
Cisl medici, sindacato di maggioranza assoluta della medicina generale nella provincia di Trento, ha posto nuovamente il suo veto totale su tale ampliamento, confermando che non intende, per ora, concordare alcunchè su questo argomento fino a quando la parte pubblica non discuterà e risolverà le tre criticità che sono alla base dell’agitazione sindacale della categoria, in atto da dicembre 2018 a tutto aprile 2019; e dello sciopero effettuato dai medici di medicina generale il 31 gennaio ed il 1 febbraio: superamento della struttura di Viale Verona; progettazioni aziendali e vaccinazioni antiinfluenzali a tutt’oggi non pagati in toto o parzialmente ai medici di medicina generale per l’attività già effettuata nei mesi di novembre e dicembre 2018. Medici che stanno di nuovo perdendo la pazienza.
Segnana e Fugatti ed i Sindaci interessati dall’ampliamento delle guardie ne prenderanno atto. Il nostro accordo collettivo nazionale è chiaro, e lo ribadirò anche domani a Roma, nel corso della trattativa nazionale della medicina generale: senza accordo provinciale i medici di continuità assistenziale rimarranno i 108 deliberati dalla Giunta Rossi. Colpa della incapacità di concertazione dimostrata in questi primi tre mesi dalla parte pubblica attuale.
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Dott. Nicola Paoli
Segretario generale Cisl medici del Trentino