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CISL MEDICI – TRENTINO * CAMPAGNA ANTI-INFLUENZALE: PAOLI, « STIAMO VALUTANDO DI INVIARE I CITTADINI AGLI HUB PUBBLICI, COSI POTREMO DEDICARCI MEGLIO ALLE VISITE IN STUDIO »

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19.14 - lunedì 1 novembre 2021

Da quanto comunicato in pompa magna alle testate giornalistiche il 28 ottobre 2021 in Provincia, da parte della dottoressa Zuccali, Dirigente del Dipartimento igiene e Sanità pubblica dell’Apss Trentino, il 2 novembre 2021 dovrebbe partire la campagna anti-influenzale in Trentino, sia negli Hub che presso i Medici di famiglia (questi ultimi dotati, secondo l’Apss, “di ampia disponibilità di dosi garantite e di adeguata fornitura”).

La realtà dei fatti è diversa.

Ai medici di Medicina generale (Mmg) è stato comunicato che le dosi da ritirare sono razionalizzate a 80 vaccini per medico, il quale he ha in media da vaccinare 400-600 pazienti. Non si ha modo di sapere da Apss quando i medici riceveranno la seconda, terza, quarta tranche, obbligando pazienti ripetutamente a muoversi a vuoto negli ambulatori o stressando con telefonate continue i nostri professionisti.

Per ritirare questa minima quantità di dosi che non basta nemmeno per un giorno di ambulatorio, specie per chi dei Mmg si era organizzato con le liste di centinaia di pazienti anziani e con patologie croniche a partire da domani; la strada è lunga e tortuosa.

La consegna avverrà in una fascia di una sola ora, ed a Trento addirittura prenotando.

Le schede da compilare non sono previste né nel contratto provinciale né nel progetto specifico per i medici di base e creano una iper-burocratizzazione odiosa che scoraggia i medici di famiglia in pandemia con un carico doppio rispetto all’ordinario.

Non ci viene spiegato chiaramente -in maniera univoca e ufficiale- se possiamo vaccinare tutti i nostri pazienti come da direttive ministeriali o privilegiando solo quelli sopra i 60 anni; come sembrerebbe volere l’Apss .Tenendo presente che ognuno di noi ha circa 400 anziani da vaccinare!

Cisl medici, non ricevendo alcuna spiegazione ufficiale dal dottor Ferro, ma piuttosto spiegazioni il più diverse dai vari distretti, quindi, sta valutando con i propri medici, prima di un assalto alle nostre sedi, di inviare i propri concittadini (250.000 abitanti su 450.000) agli hub pubblici. Cosi potremo dedicarci meglio alle visite in studio e a domicilio senza dover fare i burocrati o i “codisti” dei distretti…

 

*
Dottr Nicola Paoli
Segretario Generale Cisl medici del Trentino

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