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CISL MEDICI DEL TRENTINO – REPLICA A FIMMG * GUARDIE MEDICHE: PAOLI, « NON È STATO UN NO IMMOTIVATO, MA UN DINIEGO LEGATO ALLA CARENZA DI ADEGUATA CONTESTUALIZZAZIONE DELLE SCELTE »

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09.34 - venerdì 8 marzo 2019

Spiace leggere le affermazioni della Fimmg Trentino di ieri che forniscono una lettura parziale e incomprensibile aggiungendo commenti sul nostro sindacato assolutamente fuori luogo. Per cui è doveroso replicare per il rispetto dell’associazione sindacale chiamata in causa con termini poco edificanti.

Partendo dall’ultima seduta del Comitato provinciale, convocata per trattare le richieste dei Sindaci e non del Direttore delle carceri di Trento, precisiamo che il diniego della Cisl medici è sempre stato ben circostanziato e motivato. Se è ben vero, e mai è stato contestato da noi, che la programmazione provinciale spetta alla Provincia, è altrettanto ben vero che tale programmazione deve essere fatta con i numeri ed i medici previsti ordinariamente dall’accordo collettivo.

Laddove si superino tali numeri, deve essere chiesto il consenso dei sindacati, che non è stato concepito come un si automatico, ma come una soluzione motivata ad un problema.

Purtroppo questa parte della concertazione è assolutamente mancante. La parte pubblica ha semplicemente chiesto a noi alcuni medici di continuità assistenziale, per riaprire, solo, due sedi specifiche di guardia medica, senza una precisa motivazione dell’esclusione di tutte le altre chiuse anni fa.

Poi ha chiesto un contingente di 16 medici, quando ne servono solo 8 per due sedi, e quindi senza spiegare ulteriormente questi numeri. Infine, stravolgendo l’ordine del giorno, la parte pubblica ha iniziato la discussione sull’assistenza carceraria, tema delicato e complesso, ancora in fase di chiarimento a livello nazionale, chiedendo una posizione immediata senza aver dato il tempo di portare un contributo adeguato.

Infine prendiamo atto che si sta facendo una trattativa ad insaputa di Intesa sindacale sui medici di guardia nei pronto soccorsi, come rivelato da Fimmg.

Quindi non è stato un no immotivato e di chiusura ma un diniego legato alla carenza di adeguata contestualizzazione delle scelte ed al netto rifiuto di prendere, anche solo in considerazione, il miglioramento della vita lavorativa delle guardie mediche.

Come si troveranno 8 o 16 medici se neppure gli attuali 108 sono a tempo indeterminato e sono ancora per la metà precari? Ci si rende conto che l’occupazione precaria ha effetto negativo sulla vita e sul benessere dell’individuo, non solo in termini di povertà materiale ma anche di forte stress psicologico derivante dalla instabilità economico-lavorativa e dal limitato grado di realizzazione e soddisfazione personale e professionale? Che lavoro offriamo ai neo laureati che mandiamo, soli, a lavorare nelle valli? Siamo sicuri che con tutta la fame di medici a livello nazionale, i giovani medici vengano di corsa a prendere servizio, in zone lontane dagli agglomerati urbani, con retribuzioni ferme da anni e quindi poco allettanti?

La nostra proposta è seria e dice che tutto si può fare, se questo porta a nuove scelte di lavoro che assicurino un adeguato benessere ai nuovi medici, in termini economici, organizzativi e di sicurezza. Senza questo, un semplice aumento numerico non appare tutelante per professionisti specializzati. Questo è il ruolo del sindacato, secondo Cisl medici del Trentino e non secondo Paoli. E la proposta nostra è stata fatta in questi termini.

Infine ogni commento sulla composizione sindacale e sul supposto immobilismo sa di polemica sterile. La legittimazione giuridica è stabilita dagli accordi e parte innanzi tutto dal numero dei medici, che in maniera elevata, in questo momento, si ritrovano nella posizione della Cisl medici per cui, come in politica, alla maggioranza viene riconosciuto un ruolo con priorità precise.

Sui temi dello sciopero non comprendiamo le critiche, visto che proprio e solo grazie allo stesso, nel tavolo aziendale del 6 marzo, per esempio, si sono finalmente presi seriamente in considerazione tutti i problemi di attuazione dei progetti obiettivi e sono state indicate le proposte di miglioramento, da parte dell’Azienda.

Un buon punto di partenza, dopo indugi e rinvii di mese in mese, nell’ultimo anno, sfociati anche con un blocco delle nostre indennità già lavorate. Senza lo sciopero, che ha toccato anche questa criticità, saremmo ancora in attesa dei chiarimenti. Ora invece sono state gettate le basi per rendere concreto l’accordo aziendale del dicembre 2017, con un budget da 16 milioni di euro (ma la Fimmg dice che non è stato firmato o attuato nulla in questi anni, mentre essa stessa ha firmato l’accordo oggi denunciato come impraticabile), che stenta ancora a partire nella sua interezza, come precisato nello stato di agitazione. Anche questo ha avuto una svolta positiva, a favore di tutti i medici, grazie allo sciopero del 95% dei medici della Cisl medici!

 

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Dottor Nicola Paoli

Segretario Generale Cisl medici del Trentino

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