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CIA – TRENTINO * ELEZIONI – PRESIDENTE COLOVI « COSTI ENERGIA E MATERIE PRIME, CI AVVICINIAMO AD UN MOMENTO COMPLESSO CHE POTREBBE AVERE CONSEGUENZE DEVASTANTI »

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13.01 - venerdì 23 settembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Editoriale del Presidente sulle prossime elezioni politiche. Una guerra silenziosa. Le cronache continuano a informarci di cosa sta accadendo in Ucraina e del disastro che questo Paese sta subendo. Una guerra che non si capisce se avrà vincitori e vinti, ma che sicuramente ha effetti più distanti dai territori direttamente coinvolti. Stiamo vivendo una ben più estesa guerra economica, molto più silenziosa di quella ordinaria, che sta imperversando in tutta Europa. Tra aumenti di costi energetici e materie prime e con le remunerazione dei prodotti in calo, ci stiamo avvicinando ad un momento decisamente complesso che potrebbe avere conseguenze devastanti.

In Trentino possiamo ancora tentare di limitarla, anche grazie alla struttura organizzativa della nostra provincia che può contare sulla cooperazione, una forte coesione imprenditoriale e una cultura diffusa all’autogoverno. Tutto questo trova la sua espressione nella nostra autonomia, che non è scontata e che dobbiamo difendere energicamente, tutelare e mantenere responsabilmente attiva. Non è un obiettivo banale, dato l’imperante l’egoismo e l’egocentrismo della società attuale ed anche nei nostri comportamenti quotidiani, a cui ci ha portato il consumismo.

Assieme possiamo, se vogliamo, tentare di superare questa situazione. In effetti siamo tutti coinvolti visto che il nostro stile di vita, le nostre abitudini sono messe fortemente in discussione.

In considerazione dei prezzi e dell’incertezza dei mercati, l’attuale situazione è decisamente delicata quanto essere al centro di una tempesta perfetta. Non possiamo e non dobbiamo arrenderci e subire passivamente: ci serve reagire e farlo rapidamente per essere efficaci.

Forse non potremmo evitare completamente i danni, ma almeno si potrebbe riuscire a contenerli. In ogni caso, se si prosegue senza fare nulla i rischi per imprese e per la collettività saranno veramente gravi. E per un territorio come il nostro potrebbero essere ancora più pesante, qualunque sia il ruolo o posizione sociale che ci compete.

Non abbiamo l’arroganza di voler dire cosa si deve fare, ma proviamo ad offrire alcuni suggerimenti urgenti: abbassare il carico burocratico/amministrativo alle aziende e lasciarle tentare di superare la crisi, supportarle con il credito, sostenerle per fronteggiare i rincari che sembrano impazziti e rivedere il mondo del lavoro. Queste sono solo alcune azioni, ce ne sono sicuramente molte altre, ma una cosa è certa: qualunque siano le proposte devono essere attivate il più velocemente possibile.

Serve quindi il coraggio di decidere e fare scelte anche se impopolari, ma essenziali.

Se vogliamo essere ottimisti, si tratta di un’occasione per proporre nuove strade e nuove intese. Nel passato i nostri predecessori, che forse erano meno teorici e più pragmatici, quando erano in difficoltà, hanno trovato spesso soluzione nell’unire le forze per contrastare il problema.

Creare nuove alleanze nel mondo produttivo, tra filiere diverse, ma anche con i cittadini (o con chiunque voglia esserci) potrebbe essere la sola via d’uscita.

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