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CIA (FDI – TRENTINO) * VACCINI: « SOSPENSIONI PERSONALE SANITARIO, ALL’OSPEDALE DI BORGO VALSUGANA I PRIMI SEGNALI DELLA DISORGANIZZAZIONE SANITARIA »

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19.05 - giovedì 9 settembre 2021

Sospensioni personale sanitario – Cia (FdI): “All’Ospedale di Borgo Valsugana i primi segnali della disorganizzazione sanitaria”.

Secondo alcune segnalazioni circostanziate che mi sono arrivate di recente, parrebbe che presso l’Ospedale di Borgo Valsugana, a causa di una concentrazione di sospensioni del personale infermieristico del pronto soccorso non vaccinato e della conseguente riassegnazione dall’UO di Chirurgia a copertura di questi posti (con un periodo di affiancamento di un giorno e quindi assolutamente non sufficiente), per garantire la continuità del servizio, l’Apss abbia deciso di adottare una scelta organizzativa molto curiosa e preoccupante: dal venerdì sera al lunedì di mattina non ci sarà la possibilità di ricoverare in reparto di Chirurgia e gli eventuali pazienti ancora presenti dovranno essere trasferiti in Medicina. Diviene quindi chiaro che – con questa situazione – sia i pazienti che necessitassero della Chirurgia nel fine settimana, sia le urgenze infrasettimanali per le quali siano previsti tempi lunghi per la degenza – nel caso in cui venga superato il numero massimo di letti occupati in Medicina – dovranno essere spostati presso altri reparti del Dipartimento chirurgico o dell’Area medica della rete ospedaliera trentina (anche fino a Rovereto).

L’auspicio è che tale scelta venga applicata per il più breve tempo possibile, nell’attesa del periodo necessario a sostituire il personale sospeso con la disponibilità dalle graduatorie aziendali (che per le figure infermieristiche paiono essere esaurite). Questa scelta evidenzia ancora una volta come – nonostante le avvisaglie – l’Azienda sanitaria sia arrivata impreparata a questa situazione, costretta ancora una volta a rincorrere l’emergenza invece che a prevenirla. Ribadisco come, a parere del sottoscritto, sarebbe bastato effettuare un test sulla carica anticorpale degli operatori prima di valutarne l’eventuale sospensione per verificare che essi – essendo stati a contatto per lunghi periodi con i pazienti infettati dal virus SARS-CoV-2 – hanno già sviluppato l’immunità.

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Cons. Claudio Cia
Presidente del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia

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