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CIA (FDI – TRENTINO) * BOCCIATURA REFERENDUM EUTANASIA: « TENTARE D’IMBOCCARE SCORCIATOIE NON CI RENDE PIÙ UMANI, SEMMAI CI DERESPONSABILIZZA DALL’ESSERLO »

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12.34 - mercoledì 16 febbraio 2022

Bocciatura referendum eutanasia, Cia (FdI): “Tentare d’imboccare scorciatoie non ci rende più umani, semmai ci deresponsabilizza dall’esserlo”.

Nella giornata di ieri la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito proposto dall’Associazione Coscioni e appoggiato dall’Associazione Luca Coscioni e da una serie di altre organizzazioni per un referendum sull’eutanasia.

Ricordiamo tutti le ultime parole di Papa Karol Wojtyla rivolte ai sanitari che lo curavano: “Lasciatemi andare”. Un’espressione che fa intendere come, al giorno d’oggi (con i farmaci e la tecnologica applicata in ambito sanitario), si possano tenere in croce i pazienti oltre ogni sopportazione umana. In passato, quando ancora non disponevamo dei moderni farmaci e strumenti per la diagnosi e la cura, i pazienti vivevano la malattia e spesso morivano in casa circondati dagli affetti. In questo contesto non mancava di certo la sofferenza, ma non la si esacerbava per sfidare la morte o per sottrarsi alle proprie responsabilità.

In un ambiente sociale fortemente mutato, in cui i cittadini tendono a vivere relazioni fugaci, di breve durata, che espongono alla solitudine quando si è nella malattia e nella vecchiaia, essi hanno tuttavia contezza di essere soggetti di diritto e – in quanto tali – sono esigenti, non mancando di fare presente questa loro posizione ogni volta che se ne presenta l’occasione. Tanto più in una condizione di effettiva difficoltà, come è la malattia.

E’ in questo quadro che, negli ultimi decenni, si sono formati i professionisti sanitari, maturando una propensione alla medicina difensiva che tenta di evitare – anche più del dovuto – l’eventuale insorgenza di contenziosi giudiziari. E’ così che le scelte professionali (ma anche del mondo politico), la consapevolezza e la coscienza paiono essere ostaggio della paura. Quando poi ci si incarta, allora, ci appelliamo al diritto del paziente al suicidio assistito, all’eutanasia.

Rispetto al passato, oggi disponiamo di una tale conoscenza, di molti mezzi e competenze in grado di alleviare e accompagnare con umanità chiunque stia vivendo uno stato di malattia grave o mortale. Tentare d’imboccare scorciatoie non ci rende più umani, semmai ci deresponsabilizza dall’esserlo, sempre.

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Cons. Claudio Cia
Presidente del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia

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