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CIA (FDI) – SANITÀ * RADIOLOGIA A PRIVATI: « AUSPICO CHE I CENTRI DIAGNOSTICI PRESENTI POSSANO CONVENZIONARSI CON APSS »

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11.40 - martedì 29 novembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Radiologia ai privati, Cia (FdI): “Auspico che i centri diagnostici presenti possano convenzionarsi con Apss”. Recentemente l’Apss ha indetto una “indagine di mercato per poter garantire i servizi di assistenza tecnica radiologica presso gli ambulatori ortopedici stagionali in zona turistica di San Giovanni di Fassa e di Madonna di Campiglio”. Si evidenzia tuttavia come su questi territori esistano già dei centri diagnostici convenzionati con le principali assicurazioni nazionali ed estere, nonché apprezzati sia dai residenti che dai turisti.

Queste realtà, oltre a effettuare la diagnosi e il trattamento dell’infortunato, consentono – qualora la situazione lo richieda – di organizzare il trasporto e il ricovero dello stesso presso una struttura ospedaliera presente sul nostro territorio oppure anche nel luogo di provenienza (con la maggior parte dei turisti che pare preferire questa opzione).

Appare abbastanza paradossale che l’Azienda sanitaria tenti di togliere pazienti ai soggetti privati già operanti in questi territori per consegnarli ad altri privati (probabilmente gettonisti, con un elevato impatto dal punto di vista finanziario sulle risorse disponibili per garantire il funzionamento del sistema sanitario trentino). E’ facilmente ipotizzabile che questi professionisti – in assenza della strumentazione adatta a fornire una rapida risposta ai turisti infortunati – saranno chiamati ad accogliere i pazienti, dirottandoli nei più vicini centri ospedalieri per ricevere assistenza.

Questa operazione pare quindi essere finalizzata a dimostrare che la Provincia autonoma di Trento (la quale è piuttosto scandalizzata dalla mobilità passiva dei trentini verso altre Regioni per motivi di salute) può essere altresì terra di mobilità attiva, con persone che vengono apposta nel nostro territorio per farsi curare.

È bene infatti considerare che, alla fine dell’anno, gli eventuali incrementi statistici che dovessero realizzarsi per effetto di questa misura (e a cui molto probabilmente saranno legati gli obiettivi della Direzione sanitaria) non tengono minimamente in considerazione il motivo per cui una determinata persona dovesse essere ricoverata all’interno di un ospedale trentino. Se ciò venisse confermato, ne emergerebbe un modus operandi realmente cinico, soprattutto perché applicato alla sanità e alla salute dei pazienti.

Nella sua risposta, l’Assessore provinciale alla sanità Stefania Segnana ha ricordato come l’accreditamento istituzionale sia un presupposto necessario per un eventuale convenzionamento con Apss. L’auspicio è che i centri diagnostici privati presenti sul territorio possano finalmente convenzionarsi al fine di garantire l’operatività del servizio e contenere i costi a carico del bilancio provinciale.

 

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Cons. Claudio Cia
Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia

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