Come sa chi mi segue da un po’ di tempo vado molto fiero di non aver mai chiesto #rimborsi come consigliere provinciale. Quando andavo a lavorare in ospedale, il tragitto non l’ho mai addebitato all’amministrazione… e come me ogni altro comune cittadino. Ora che sono Consigliere provinciale, con uno stipendio ben superiore a quello che ho lasciato, non intendo cambiare abitudine, a dimostrazione che alle volte non servono astruse norme o regolamenti, ma può bastare il buon #esempio e il buon senso.
Dopo aver sollevato questa polemica strumentale (i rimborsi a chi si reca presso la sede del Consiglio ci sono sempre stati) la capogruppo del #Pd trentino Sara Ferrari scrive che “questa decisione non ci rappresenta nel modo più assoluto”.
Il silenzio è un dono che pochi sanno apprezzare. A me pare di ricordare che nella precedente legislatura la consigliera abbia superato i 170.000 euro tra rimborsi viaggi e indennità di funzione, quindi voci non comprese nell’indennità forfettaria di base, e che a questa si sommano… e anche i suoi colleghi non assessori diciamo che non si tirassero indietro, e non mi risulta che questo sia cambiato molto nell’attuale legislatura.
Per dire che se si vogliono portare avanti battaglie sulla #sobrietà, magari facendo leva sulla situazione di emergenza economica in corso, sarebbe prima opportuno essere credibili…
Qui i numeri che ho raccolto in un’unica tabella nella precedente legislatura.