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CIA (FDI) * NUOVO OSPEDALE CAVALESE: « QUERELA DA MAK COSTRUZIONI? IO IN TRIBUNALE PER AVER RIPORTATO FRASI D’ALTRI »

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08.22 - venerdì 16 dicembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Nuovo Ospedale di Cavalese, Cia (FdI): “Querela della Mak? Io in tribunale per aver riportato frasi d’altri”. Apprendo dalla lettura dei quotidiani locali che alla Mak Costruzioni Srl di Lavis sarebbero convinti che diverse mie affermazioni costituiscano una vera e propria diffamazione, motivo per cui avrebbero incaricato i propri legali di querelarmi.

Mi si consenta di affermare che, se ciò fosse verificato, la Mak Costruzioni avrebbe preso un grossissimo granchio. E’ infatti da sottolineare come, tutte le affermazioni del sottoscritto (riportate sulla mia pagina Facebook, sul mio sito ufficiale oppure dalla stampa) costituivano citazioni di dichiarazioni fatte in diversi sedi, da soggetti terzi rispetto al sottoscritto, che mi sono semplicemente limitato di riportare (peraltro facendo spesso uso del virgolettato per dare la giusta paternità alle affermazioni).

Pare infatti che io sia accusato di aver parlato di inesistenti “preliminari di vendita a 6 o 7 euro al metro quadro”. Basterebbe tuttavia dare una scorsa a “L’Adige” dello scorso nove dicembre per leggere l’intervista – rilasciata in forma anonima – di uno dei privati proprietari dei terreni vicino al vivaio della Magnifica Comunità di Fiemme sui quali dovrebbe sorgere il Nuovo Ospedale, per leggere: “Mi è stato detto solo che i terreni servivano subito per fare l’ospedale e che il prezzo sarebbe stato per area agricola quindi 7-8 euro al metro quadro, 10 euro al massimo. Una settimana dopo è tornato con una proposta di contratto preliminare già firmato dalla Mak Costruzioni come acquirente”.

Quanto al fatto che avrei parlato di “speculazione”, è molto facile obiettare che seguendo la semplice definizione del dizionario si apprende che essa rappresenta un’operazione commerciale intesa a conseguire un guadagno in base alla differenza tra i prezzi attuali (in questo caso il valore agricolo) e quelli futuri previsti (nel caso di specie il valore del terreno reso edificabile sul quale dovrebbe sorgere il nuovo ospedale di Cavalese, realizzato in PPP e quindi con guadagni che si apprestano a divenire esponenziale). Se l’oggetto del contendere non rappresenta una speculazione, ma una caritatevole opera di ingegneristica sanitaria al solo servizio e nell’esclusivo interesse delle Valli dell’Avisio, mi scuso sin da ora.

Quanto al fatto che io avrei parlato di Silvano Grisenti come di un padrino politico, vorrei far notare tre piccoli dettagli: in primis, l’accostamento dei termini “Grisenti-padrino” non mi appartiene ma è da attribuirsi proprio a Mirko Pellegrini, che in un articolo de “Il Nuovo Trentino” del 4 dicembre dichiarava “Grisenti non è il nostro padrino”; in secondo luogo, vorrei far notare che il Sindaco di Cavalese, durante la riunione della IV Commissione permanente del Consiglio provinciale si è limitato a dire che “La Mak si muoveva assieme all’ex Scario, che accompagnato da Grisenti proponeva compravendite dei terreni limitrofi all’area” e, concludendo la mia arringa (visto che qualcuno sui giornali mi attribuisce il ruolo di pubblico ministero), nell’unico intervento in cui ho nominato l’ex Assessore del mattone della Giunta Dellai ho parlato di “lobbista di una società privata” seguito da un “cosa peraltro legittima”. Pur volendo aderire alla tesi della Mak Costruzioni, si ammetterà che la scelta di optare per Silvano Grisenti come sensale (con centinaia di professionisti disponibili all’interno e fuori dal territorio della Provincia autonoma di Trento) appare quantomeno di dubbio gusto, soprattutto se si considera il suo ruolo di Presidente di Progetto Trentino e l’astensione “per ragioni di opportunità” dalla votazione della delibera di espressione del pubblico interesse alla realizzazione dell’opera da parte dell’unico rappresentante di questa forza politica in seno alla Giunta provinciale (il Vicepresidente Mario Tonina).

Insomma, se la richiesta di predisposizione di una querela fosse verificata, mi ritroverei in tribunale a difendermi per aver riportato solo ed esclusivamente frasi d’altri comparse in prima battuta sui giornali (e mai smentite dagli interessati, che avrebbero potuto beneficiare del diritto di replica). Auspico realmente che ciò rappresenti solamente una boutade giornalistica senza alcun seguito, anche perché rappresenterebbe un grave tentativo d’interferenza e intimidazione ai danni di un Presidente di una Commissione permanente del Consiglio provinciale che ha svolto il suo compito con le scarse informazioni a sua disposizione.
Se c’è qualcosa da imparare da questa vicenda, è ancora una volta l’importanza della trasparenza. Come ho dichiarato recentemente ad un quotidiano locale: “per quanto riguarda l’ospedale, lo scontro non è con la giunta: possono farlo dove credono, possono affidarlo alla Mak o a un’altra ditta, purché ci sia trasparenza”. Il mio unico e solo interesse, fin dal primo intervento su questo tema, è sempre stato che la politica si faccia carico di un percorso di confronto trasparente con il territorio (il che include non solo le Amministrazioni locali, ma altresì i cittadini e gli operatori sanitari che poi saranno chiamati a far vivere ogni giorno le strutture realizzate) per verificare quale siano i reali bisogni dello stesso e soprattutto la sostenibilità delle opere. Se questo fosse stato fatto fin dal principio, probabilmente non saremmo giunti a questo punto.

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Cons. Claudio Cia
Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia

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