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CIA (FDI) (IN COLLABORAZIONE CON ZENATTI) – INTERROGAZIONE * INCENERITORE LAVINI ROVERETO: « QUALI ANALISI SONO STATE EFFETTUATE DALLA PAT? »

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17.09 - giovedì 30 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Comunicato stampa predisposto da Marco Zenatti (Commissario del Circolo di Rovereto di Fratelli d’Italia).

Nelle ultime settimane, sulla stampa e in incontri tematici, si sono andate a evidenziare le tematiche relative alla chiusura del “ciclo dei rifiuti” e alla collocazione di un eventuale impianto termico nella nostra provincia.

Rovereto è coinvolta strategicamente da questa problematica e il Circolo territoriale cittadino di Fratelli d’Italia intende esprimere il proprio pensiero al riguardo.

Infatti, si è predisposto, con realismo e responsabilità – con l’obiettivo principale di salvaguardare il bene più prezioso della nostra comunità: la salute pubblica – una proposta di interrogazione provinciale che è stata trasmessa al Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Provinciale, Claudio Cia, che ne formalizzerà la presentazione nella giornata odierna.

Si aggiunge che, già nelle prossime iniziative promosse da questo Circolo, verrà attivata una raccolta firme a condivisione e sostegno dell’interrogazione citata.

Si ringrazia per la collaborazione prestata su questa iniziativa dal collega Giampaolo Ferrari e si resta a disposizione per eventuali approfondimenti.

Allegata alla presente, l’interrogazione depositata in data odierna.

 

*
Consigliere Claudio Cia
Presidente del Gruppo consiliare Fratelli d’Italia

 

 

 

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INTERROGAZIONE N. 4445
INCENERITORE AI LAVINI DI ROVERETO: QUALI ANALISI SONO STATE EFFETTUATE DALLA PROVINCIA?

Alla luce dei sempre più esigui spazi garantiti dalle discariche presenti sul territorio provinciale si rende necessario individuare una serie di soluzioni urgenti per chiudere il “ciclo dei rifiuti” in Trentino, in particolare del “secco residuo” (la parte non differenziabile destinata alla discarica) e dei rifiuti ingombranti. Negli scorsi mesi, si sono succedute molteplici notizie in merito alla possibile realizzazione in Provincia autonoma di Trento di strutture atte a ridurre l’impatto inquinante derivante dalla presenza di questo tipo di rifiuti, in virtù anche delle difficoltà incontrate nel riuscire ad esportare gli stessi in zone ove questo tipo di impianti è già in azione. Al momento in cui si scrive pare che, essendosi diffusa la convinzione circa la necessità di chiudere con un impianto termico il ciclo dei rifiuti in Trentino, le tecnologie in campo siano sostanzialmente due: il gassificatore e l’inceneritore. Per quanto riguarda invece la localizzazione, le ipotesi in campo sono sostanzialmente tre: Rovereto (con il sito di Lizzana che in caso di realizzazione di un inceneritore potrebbe sfruttare in chiave sinergica il teleriscaldamento già presente ma che sarebbe compatibile altresì con il gassificatore), Besenello (dove è in fase di conclusione il Depuratore Trento 3) e Trento (nel sito di Ischia Podetti).

La comparsa sui media locali (si veda “L’Adige” del 26 febbraio 2023) di alcune dichiarazioni del Vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina circa la sua preferenza per il sito di Rovereto (“Per me il posto migliore è ai Lavini per una serie di questioni tecniche”) ha iniziato a destare parecchie preoccupazioni all’interno della popolazione locale, che inducono ad accelerare nella realizzazione di un’attenta – e di conseguenza rassicurante – indagine ambientale e sanitaria del territorio interessato. Tale auspicata azione preventiva, si identifica – esattamente come per quanto riguarda le aree relative all’ex Sloi ed ex Carbochimica – con l’effettuazione di analisi che abbiano lo scopo di verificare lo stato di salubrità del territorio coinvolto dalla realizzazione dell’opera, che da molto tempo (oltre cinquant’anni), vede l’insediamento di numerose attività industriali, di cui alcune utilizzano nel loro ciclo produttivo sostanze che potrebbero risultare inquinanti se non gestite secondo i principi sanciti dalla legge.
Oltre a ciò, è evidente che tale indagine dovrebbe non solo analizzare lo status quo per quanto riguarda eventuali problematiche ambientali, ma altresì individuare contemporaneamente quali eventi/processi siano connessi alle stesse e quali conseguenze patologiche si siano manifestate all’interno della popolazione roveretana.

 

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere:

1. se sia già in possesso dei dati relativi alle seguenti analisi oppure se non ritenga opportuna l’attivazione degli organismi provinciali competenti al fine di effettuare:
◦ carotaggi nella zona industriale di Rovereto, riferiti alle aziende codificate come utilizzatrici di materiali potenzialmente pericolosi/inquinanti;
◦ carotaggi nelle falde acquifere sottostanti la sopracitata zona industriale, al fine di assicurarne la salubrità;
◦ test circa l’eventuale presenza aerobica di sostanze inquinanti;
2. se non ritenga necessario rendere pubblici i dati statistici, puntualmente rilevati dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), circa la manifestazione di neoplasie nella popolazione roveretana, al fine di garantire ampia trasparenza, indispensabile per un’efficace azione di prevenzione a tutela della salute pubblica.

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

 

Cons. Claudio Cia

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