Infermiere in gravidanza a rischio – Cia (FdI): “Bisogna interrompere le sospensioni per chi intende vaccinarsi dopo il parto”.
In questi giorni l’Ordine delle professioni infermieristiche sta inoltrando agli iscritti una lettera per sollecitare il completamento del ciclo vaccinale con la terza dose. Accade quindi che anche per infermiere in congedo per maternità a rischio sia sollecitata la vaccinazione, pena la sospensione non retribuita dal lavoro.
Come enunciato anche dal Consiglio di Stato, l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari si giustifica con la funzione cruciale che essi detengono nel nostro Sistema sanitario, in cui “rientra anche il dovere di tutelare il paziente, che ha fiducia nella sicurezza di chi cura e del luogo in cui si cura”.
Una funzione che viene meno però per un’infermiera in maternità, dunque fuori servizio, per cui non vi è una motivazione logica per insistere con la terza dose, se non quella di un’insensata e ottusa ottemperanza ad una normativa inadeguata a contemplare simili fattispecie.
Perché non concedere a un’infermiera la possibilità di vaccinarsi dopo il parto e prima di rientrare in servizio? Ciò crea solamente un forte stress psicologico in un momento importantissimo nella vita di ogni donna, oltre a una discriminazione verso le altre donne incinta per le quali non è richiesto l’obbligo vaccinale e su cui non incombe la spada di Damocle della sospensione dal lavoro senza stipendio.
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Cons. Claudio Cia
Presidente del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia